Verso la fine dello stesso anno arriva al cinema un altro piccolo grande classico, Ultimatum alla terra di Robert Wise, che forse vi sarà noto per via del remake del 2008 con Keanu Reeves.
L'originale però ha ben altra portata perché riesce a esprimere al meglio le paure del proprio tempo, risultando così un ottimo documento storico-culturale, a differenza del titolo più recente che si limita a un'operazione commerciale di riadattamento di ambienti e situazioni a un gusto più contemporaneo.
Ultimatum alla Terra mette per la prima volta al centro della narrazione l'alieno e propone una lettura religiosa della fantascienza
Ultimatum è un film decisamente apocalittico, nel senso religioso del termine. La sceneggiatura, che ha evidenti riferimenti cristologici, sa infatti guardare ai problemi del mondo da una prospettiva elevata ed altra, qui espressa dalla figura chiaramente ispirata all'arcangelo Michele dell'alieno Klaatu.
Il film, proprio attraverso lo sguardo del suo atipico protagonista, esprime non solo un doloroso giudizio morale sulla natura dell'uomo, ma invoca anche una punizione superiore per una razza che non vuol proprio imparare a vivere pacificamente assieme.
 | Ultimatum Alla Terra (1951) |