Nel 1960 George Pal, già produttore di due classici come Quando i mondi si scontrano e La guerra dei mondi, decide di mettersi direttamente alla prova dirigendo un film: il risultato è L'uomo che visse nel futuro, tratto dal romanzo La macchina del tempo di H. G. Wells.
Uno dei primi film a utilizzare il viaggio nel tempo come pretesto per riflettere sulla natura umana
Il film, che prende le mosse agli albori del 1900, è rimasto nell'immaginario collettivo per il design della macchina del tempo usata dal protagonista, ma offre anche una riflessione sul passato e il futuro dell'umanità, attraversato da continue guerre che alla fine, in un futuro remoto, porteranno a un nuovo medioevo popolato da mostri mutanti che predano gli esseri umani, del resto responsabili in prima persona di questo sfacelo.
Il protagonista stesso, scosso da quanto ha visto, decide di ripartire alla volta del futuro armato di tre libri e dell'amore per una donna, deciso ad aiutare gli esseri umani a sviluppare una nuova civiltà, come un novello Prometeo. Ma se le promesse di pace ed eguaglianza restano confinate a un vago futuro remoto, gli orrori delle guerre passate e presenti (siamo in piena Guerra Fredda) sono fin troppo reali.
L' Uomo Che Visse Nel Futuro |