Il nome di questo film, che in francese indica i moli di imbarco degli aeroporti, probabilmente non vi dirà nulla, ma se dico L'esercito delle 12 scimmie allora probabilmente capirete più facilmente, perché il cortometraggio di Chris Marker del 1962 è la fonte di ispirazione della pellicola di Terry Gilliam del 1995.
Ma differenza del magniloquente film più famoso, che forse abusa di inquadrature sghembe e si aggroviglia in maniera un po' gratuita per oltre due ore, l'esile film di appena 28 minuti possiede una forza suggestiva che colpisce ancora oggi.
Poetico e angosciante, utilizza foto statiche per dipingere un affresco claustrofobico dei nostri tempi
Poetico ed angosciante al tempo stesso infatti, La Jetée narra l'incubo dell'uomo del futuro mandato ripetutamente nel passato nel vano tentativo di evitare un evento che ha messo a rischio la sopravvivenza dell'umanità, utilizzando solo un montaggio di foto statiche in bianco e nero.
"Un misto di fantascienza, favola psicologica e fotomontaggio, che crea nei suoi modi peculiari una serie di immagini bizzarre dei paesaggi interiori del tempo", come l'ha definito lo scrittore di fantascienza J. G. Ballard. Un affresco incredibilmente claustrofobico e disperato dei nostri tempi che, proprio per questo, tremendamente efficace.
La Jetee/Sans Soleil |