La decima vittima merita un posto tra i classici meno noti anzitutto perché è uno dei pochi film italiani appartenenti a questo genere e poi perché è stato realizzato da Elio Petri, un Maestro del nostro cinema e vanta tra i protagonisti un inedito Marcello Mastroianni biondo platino.
Tratto dal racconto La settima vittima di Robert Sheckley, il film di Petri si distingue da quelli citati fino ad ora per il tono apparentemente leggero e ispirato alla commedia all'italiana, che nasconde però una satira della contemporaneità, offrendo una trasposizione allegorica di aspirazioni ed inquietudini dell'oggi, della ferocia dei rapporti individuali e collettivi e dell'arrivismo sociale.
Satira feroce della società attuale, rappresenta l'originale incontro tra fantascienza e commedia all'italiana
Il film si segnala anche per le notevoli suggestioni visive, tra surrealismo, pop art e arte concettuale, che offre e per la colonna sonora di Piero Piccioni.
Una curiosità: la trama, che racconta di un imprecisato futuro prossimo in cui è stata istituita a livello mondiale una competizione, la Grande Caccia, per regolamentare la violenza individuale e dare sfogo agli istinti aggressivi, evitando che prendano la forma collettiva delle guerre, ricorda quella dei libri di Suzanne Collins da cui sono tratti i film fantascientifico-adolescenziali della serie Hunger Games, ma ovviamente lo spessore artistico e culturale del film di Petri è ben diverso.
La Decima Vittima |