Nel 1956 è la volta di un altro classico, Il pianeta proibito, diretto da Fred McLeod Wilcox che si segnala per almeno tre elementi: l'impiego di numerosi effetti speciali della Walt Disney Productions, l'uso di musica elettronica nella colonna sonora per accentuare il carattere alieno e straniante dell'ambientazione e la presenza di un robot, Robby.
Il primo film di fantascienza psicanalitico, in cui il nemico non è fuori ma dentro di noi
Da un punto di vista contenutistico invece il film si segnala per essere il primo titolo a sfondo psicanalitico sull'argomento. Una spedizione terrestre infatti raggiunge un pianeta remoto dove un dottore e sua figlia sono gli unici superstiti di una missione precedente.
Durante il film la squadra di soccorso scoprirà che le forze che hanno eliminato gli esploratori precedenti sono dovute a un avanzatissimo macchinario realizzato da una civiltà scomparsa, che consente di trasformare in materia i pensieri, non tenendo conto però appunto del pericolo di rendere reali anche i mostri dell'inconscio.
A differenza della maggior parte dei film di fantascienza dell'epoca dunque, Il Pianeta proibito non ci parla di un nemico esterno, l'altro o il Comunismo, ma di uno interiore, che dimora nella mente dell'uomo stesso.
Il Pianeta Proibito |