Metti un parco divertimenti a tema western dal nome emblematico, WesternWorld, che gioca sul doppio senso di mondo western, con riferimento all'ambientazione, e mondo occidentale, dei turisti che sfogano sui robot le loro fantasie più proibite di violenza e sopraffazione e degli androidi che replicano perfettamente gli esseri umani, compresa la capacità di imparare e mostrare emozioni, che hanno deciso di non stare più al gioco: è Il mondo dei robot, diretto nel 1973 dallo stesso autore del romanzo da cui il film è tratto, Michael Crichton.
Dal Maestro Michael Crichton un film che riflette sul sottile confine tra artificiale e umano
Il film, oltre che per la futuristica trama che gioca con le paure legate da un lato alla tecnologia fuori controllo e dall'altro alla natura umana, è diventato un cult anche perché considerato il primo film realizzato con l'ausilio della grafica computerizzata per i suoi effetti speciali e il primo in cui sia stato utilizzato il termine virus in relazione al malfunzionamento della rete dei computer.
Memorabile l'interpretazione di Yul Brynner che fa il verso a se stesso, vestito come il protagonista dei Magnifici Sette e il finale, che in un certo senso richiama alla memoria quello del primo Terminator, realizzato 11 anni dopo.
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