Con Il mondo dei robot di cui abbiamo appena parlato si apre la stagione della fantascienza politica o sociale, che caratterizza il decennio dei '70 e che ha in questo film meno noto di altri ma altrettanto se non più inquietante uno dei suoi capisaldi.
Al centro del film c'è una riflessione sul paradosso della società consumistica: consumare anche il consumatore
Ancora una volta il titolo italiano della pellicola realizzata dal bravo Richard Fleischer (Conan il barbaro), è davvero brutto ma del resto quello originale Soylent green, non è migliore ed è comprensibile soltanto una volta visto il film.
Quest'ultimo è una possente metafora della società capitalista e consumista che, dopo aver distrutto il pianeta, i mari e tutta la vita che vi era ospitata a causa dello sfruttamento selvaggio, dell'inquinamento, della sovrappopolazione e del surriscaldamento globale, e aver costretto gli uomini a vivere come animali nelle auto o sui cigli delle strade (tranne pochi benestanti), giunge al paradosso di consumare anche il consumatore, trasformando letteralmente i morti in cibo per i vivi.
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