Anche questo classico racconta di un'invasione, ma stavolta i cattivi sono dei vegetali. Piante carnivore divoratrici di uomini, capaci di muoversi e dotate di un aculeo avvelenato e di una tossina che rende ciechi. I mostri verdi sono tuttavia solo una scusa per raccontare un dramma più profondo: l'invasione diventa lo sfondo per raccontare di una società umana degradata e violenta, nella quale la cecità diffusa fa emergere la parte peggiore delle persone.
Nasce una società distopica, e il film è soprattutto una storia di sopravvissuti dai risvolti profondi, nel quale non poteva mancare la speranza: con la marcescenza sociale nasce anche la resistenza, gruppi d'individui che riescono a riorganizzarsi e a intessere una società fondata su valori positivi.
Poco più di trent'anni dopo il portoghese José Saramago sarebbe tornato sul tema con il romanzo Cecità (consigliatissimo).