L'invasione degli ultracorpi, 1956

Proseguiamo col secondo appuntamento sui film che uniscono fantascienza e horror: questa volta ci occupiamo delle possessioni aliene. Se infatti le mutazioni del corpo terrorizzano, essere inghiottiti, assimilati o trasformati da organismi alieni è orrore allo stato puro.

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a cura di Alessandro Crea

Invasion+of+the+Body+Snatchers

Girato a basso costo nel 1956, L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel è ora considerato un classico del genere e un vero cult, tanto da aver ispirato addirittura tre remake, Terrore dallo spazio profondo del 1978, Ultracorpi l'invasione continua del 1993 e Invasion del 2007.

Nell'originale di Siegel la lettura socio-politica è evidente. Non è difficile in essa riconoscere infatti la paranoia del maccartismo, la paura dell'omogeneizzazione marxista, tipica di quegli anni, ma anche della massificazione del consumatore, rappresentata da alieni in grado di riprodurre copie fedeli quanto prive di sentimentii degli esseri umani, sostituiti nel sonno.

Se il film del 2007 è un episodio dimenticabile, di altro spessore sono i due remake del 1978 e del 1993, rispettivamente realizzati da Philip Kaufman e Abel Ferrara. I due film infatti sono entrambi incentrati sulla descrizione del quotidiano conformista e paranoico degli Stati Uniti e sulla riflessione su un'umanità alla fine poi non troppo diversa da quella finta che vorrebbe sostituirla.

L' Invasione Degli Ultracorpi
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