Tra le grandi interpretazioni nel corso dell'illustre carriera di Tom Hanks non si può non citare quella dell'avvocato Andrew Beckett in Philadelphia, film del 1993. Tom Hanks ha voluto ricordare il suo ruolo, che gli valse il primo Oscar, spiegando come al giorno d'oggi sarebbe impensabile ripeterlo.
Tom Hanks ricorda il suo ruolo in Philadelphia
Nel film il personaggio di Andrew intenta una causa contro il suo ex studio legale, convinto di essere stato licenziato in quanto omosessuale e malato di AIDS. Tematica molto delicata che adesso verrebbe trattata in maniera differente rispetto all'epoca in cui uscì Philadelphia.
Ai microfoni del New York Times Hanks ha così spiegato: "Adesso non sarebbe possibile per un eterossesuale fare quello che ho fatto nel film ed è giusto così. La gente chiede autenticità e penso che non riterrebbe autentico un uomo eterosessuale che possa interpretare un gay. Quelli di Philadelphia erano altri tempi".
Nel corso degli anni in molti all'interno di Hollywood, spinti dalla comunità LGBTQ+, si sono mobilitati per fare in modo che ci fossero pari opportunità di lavoro e che ruoli per gay andassero effettivamente a gay, e così via.
Hanks dedicò la vittoria del suo Oscar a tutti gli scomparsi per via dell'HIV/AIDS e il film vinse anche l'Oscar per la miglior canzone originale grazie al brando di Bruce Springsteen "The Streets of Philadelphia". Nel '94, un anno dopo Philadelphia, Tom Hanks vinse un altro Oscar, questa volta per l'interpretazione in Forrest Gump.
Al momento il grande attore sta vivendo un periodo di fermento in quel di Hollywood: vestirà i panni di Geppetto nel film su Pinocchio diretto da Robert Zemeckis, in arrivo su Disney+, ha recitato in Finch, film di fantascienza post-apocalittico americano targato Apple+, e sarà prossimamente al cinema in Elvis, il nuovo film creato da Baz Luhrmann (Il Grande Gatsby, Moulin Rouge!) dedicato al leggendario re del rock.