Thor: Love & Thunder ha richiesto molti cambi per adattarsi alla Fase 4

Taika Waititi ha spiegato di recente che il nuovo film su Thor ha richiesto molti cambi per adattarsi alla continuity delle storyline.

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a cura di Luca Carbonaro

Sono ormai passati diversi giorni dall'uscita nelle sale di Thor: Love & Thunder (qui la nostra recensione), quarto capitolo dedicato al dio del tuono e ancora una volta diretto dal controverso Taika Waititi. In una recente intervista il regista neozelandese ha spiegato che il suo film ha richiesto molti cambi in fase di scrittura per adattarsi alla Fase 4 del Marvel Cinematic Universe.

Thor: Love & Thunder ha richiesto molti cambi

Ai microfoni di Indiewire Taika ha spiegato di non avere tempo per conoscere tutto il materiale del mondo Marvel e ha dovuto eliminare dal montaggio finale materiale che avrebbe incasinato i piani attuali e futuri: "Non faccio alcuna ricerca sulle storyline della Marvel e sui personaggi perchè, francamente, sono troppi e non ne conosco neanche la metà. Voglio semplicemente realizzare il mio film, ma mi viene detto che alcune cose non vanno bene. Vorrei prendere un determinato personaggio e metterlo nel film, farne fuori un altro e così via, ma tutto ciò destabilizzerebbe un mucchio di cose di cui non sono al corrente". 

Evidentemente Taika si riferiva alle numerose serie TV ormai connesse con il franchise sul grande schermo. Una Fase 4 che fino ad ora ha regalato grandi sorprese e, a detta di molti, il meglio deve ancora venire.

Dichiarazioni controverse quelle del regista che vanno senza dubbio a braccetto con quanto detto di recente anche sul franchise di Star Wars: Taika non ricordava che Natalie Portman avesse recitato nella trilogia prequel.

Al momento non sappiamo se Love & Thunder sarà l'ultimo film su Thor diretto da Taika ma, dato quando accade nelle post-credits del film, un nuovo capitolo della saga è altamente probabile. Rispetto a Ragnarok questo nuovo film è stato più difficile da realizzare perchè, a sua detta, aveva finito le idee ed era come scrivere un secondo romanzo sullo stesso personaggio.

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