Oramai è assodato che 'il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco', come direbbe il buon Doctor Strange. Punto cardine della Fase Quattro del Marvel Cinematic Universe, ad oggi questo elemento narrativo è stato utilizzato in modo abbastanza confusionario, andando a creare parecchi paradossi che aspettano di essere risolti. Non è rimasto immune a questa situazione nemmeno l’ultimo capitolo delle avventure del Dio del Tuono, che vede un aspetto centrale della mitologia asgardiana, il Valhalla, riscritta in Thor: Love and Thunder, modificandone la natura e avvicinandolo al multiverso.
ATTENZIONE: quanto segue contiene spoiler su Thor: Love and Thunder
Thor: Love and Thunder riscrive le regole del Valhalla?
Nella mitologia norrena, il Valhalla è il paradiso che attende i combattenti che muoiono sul campo di battaglia, una definizione che, all’interno del Marvel Cineamtic Universe, viene circoscritta solamente agli asgardiani. Nelle precedenti pellicole di Thor, Thor, Thor: The Dark Wolrd e Thor: Ragnarok, il Valhalla non viene considerato come nell’ultima pellicola. In precedenza, nessun asgardiano manifesta una particolare venerazione per il Valhalla, ma anzi la morte viene sempre percepita come una perdita definitiva e non come un nuovo inizio in un paradiso per eroi. Non dimenticando che l’accesso a questo reame oltre la morte viene riservato ai soli asgardiani, a patto che siano caduti in battaglia, e non in seguito ad essa nemmeno se la morte sopraggiungesse per le ferite subite, come spiegato da Thor a una menomata Lady Sif in Thor: Love and Thunder.
Tutto questo viene rimesso in discussione, anche alla luce di alcune rivelazione sulla concezione dell’aldilà del Marvel Cinematic Universe emerse in Moon Knight, dove l’aspetto ultraterreno e religioso del mondo dei morti ha rivestito una grande importanza, al punto che veniva spiegato che tutti i paradisi delle diverse religioni sono in realtà parte di un’unica dimensione, che assume diversi aspetti in base alle fede di chi vi accede. Una concezione che sembra riportare l’aldilà marveliano all’interno del multiverso.
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Al momento, nonostante sia già stato più volte citato, il multiverso è ancora privo di una precisa caratterizzazione. In Loki abbiamo conosciuto l’importanza della TVA, la Time Variance Authority, e della protezione della Sacra Linea Temporale, ma se andiamo ad analizzare il comportamento degli Avengers in Endgame, sembra strano che il loro viaggio nel tempo per recuperare le Gemme dell’Infinito per porre rimedio allo schiocco di Thanos. Oltre a questo esempio, sono altri i casi in cui il comportamento degli eroi marveliani sembra contrastare con il rispetto della Sacra Linea Temporale, come il ritorno di Cap nel passato, portando a vedere il multiverso come un’idea tutt’altro che definita, che potrebbe diventare una sorta di scusa per motivare parte delle incongruenze della continuity del franchise.
In questa chiave di lettura, potrebbe rientrare anche la riscrittura del Valhalla visto in Thor: Love and Thunder. La visione data da Moon Knight dell’aldilà potrebbe esser utilizzata per motivare l’ingresso di Jane Foster nel Valhalla, nonostante non sia né asgardiana né morta in battaglia. Questo dettaglio non solo vanifica in parte quanto precedentemente presentato negli altri film di Thor, ma è indice di come spesso diversi sceneggiatori possano piegare alle proprie necessità aspetti centrali del background ei personaggi, creando delle vere e proprie retcon interne al franchise. Per quanto limitante, la presenza di una serie di paletti entro cui ricondurre tutte le storie del Marvel Cinematic Universe potrebbe garantire una maggior coerenza del franchise, anche se una libertà autoriale può, d’altro canto, offrire una maggior dinamicità nelle storie.