The Witcher: intervista a Kim Bodnia, inteprete di Vesemir

The Witcher: intervista a Kim Bodnia, interprete di Vesemir

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a cura di Manuel Enrico

Durante la nostra anteprima della seconda stagione di The Witcher, in arrivo su Netflix dal 17 dicembre, sono stati diversi i tratti di questi nuovi episodi della saga dello strigo ad averci affascinati, ma a dominare la scena è stato un personaggio in particolare: Vesemir. Chi ha conosciuto Geralt di Rivia nei romanzi di Andrzej Sapkowski o lo ha incontrato nella trasposizione videoludica di CD Projekt Red, ha potuto apprezzare lo stretto legame tra lo strigo e Vesemir, suo mentore. Una dinamica di cui Netflix ha raccontato le origini con The Witcher: The Nightmare of the Wolf, film animato dedicato al passato di Vesemir, molti anni prima che Geralt diventasse lo strigo per eccellenza.

Senza entrare troppo nel dettaglio per non rovinarvi il gusto della visione della seconda stagione di The Witcher, è sufficiente dire che Vesemir è centrale non solamente nella crescita di Geralt, ma anche nel mantenere in vita la casta di cacciatori di mostri. Nei primi due episodi di questa nuova stagione della serie con protagonista Henry Cavill, infatti, il ritorno alla dimora dei witcher, Kaer Morhen, consente di esplorare un lato intimo dello strigo, che inevitabilmente vede Vesemir vestire un ruolo centrale.

The Witcher: intervista a Kim Bodnia, interprete di Vesemir

Per dare vita in live action a questo personaggio così affascinante serviva un interprete capace di veicolare la profonda umanità di questi uomini considerati mostri dal resto del mondo. Soprattutto, si doveva trovare una chiave emotiva che valorizzasse il ruolo paterno di Vesemir, ultimo witcher sopravvissuto al Sacco di Kaer Morhen, che diventa erede della tradizione degli strighi, insegnandola a una nuova generazione.

Un compito che lo ha avvicinato molto a Geralt. Un rapporto che è centrale nella nuova stagione di The Witcher, e che ha rappresentato una forza narrativa importante per Kim Bodnia, interprete del vecchio strigo. Durante Lucca Comics & Games 2021 abbiamo avuto la fortuna di scambiare due chiacchiere con Bodnia, cercando di carpire quale sia stata la sua esperienza nel dare vita a questo personaggio.

Dare il volto a una figura come quella di Vesemir non era semplice, in special modo considerato il paragone con la sua precedente incarnazione in pixel, che Bodnia conosce bene, come ci ha svelato:

Ho giocato a lungo i videogiochi di The Witcher con la mia famiglia. Quando hanno scoperto che avrei interpretato Vesemir, è stato incredibile. : Mio figlio Charlie è rimasto shockato! ‘Charlie, ma questo Witcher…’ ‘E’ il gioco che giocavamo assieme…’ ‘E sai Vesemir..’ Era sbalordito ‘Stai per interpretare Vesemi?? Cavolo papà, gli assomigli, sei come lui!’ ‘Grazie’ Charlie è stato il mio primo segnale che stavamo andando nella giusta direzione , ma viverlo assieme alla mia famiglia, ai miei figli, è stato incredibile. E ora, con i fan, con il cast, vivere tutto questo con loro, ora ci ha resi una grande famiglia. Sai, è fantastico!”

Nel precedente incontro con il resto del cast di The Witcher, Bodnia, come altri degli ospiti presenti, aveva fatto trapelare il suo comprensibile entusiasmo per il lavoro svolto, ma durante la nostra chiacchierata ci ha trasmesso ulteriormente la passione con cui ha interpretato Vesemir:

“E’ stata una grande esperienza vivere questo viaggio. Sei l’unico sopravvissuto del Sacco di Kaer Morhen, della distruzione della tua casa e tutti i più vecchi membri della tua famiglia sono stati uccisi. Sei l’unico sopravvissuto e in più Vesemir ha anche nascosto dei bambini nelle fondamenta, anch’essi sopravvissuti. Interpretare un uomo che oltre a tutto questo ha anche questi figli, come li chiama lui, che li cresce e li mantiene vivi è stata un’esperienza coinvolgente. E con Geralt..sai, Vesemir ha reso Geralt un Witcher, e in tutta la lavorazione abbiamo su queste emozioni, perché con questa stagione volevamo andare nel profondo dei personaggi, nell’intimo di Geralt. Abbiamo affrontato molte, interessanti chiacchierato su cosa significasse per noi, quanto fosse importante per noi sopravvivere in questo mondo, anzitutto, e quale fosse il nostro posto in questo mondo, con gli umani.

"Attraverso le nostre conversazioni abbiamo creato tutto questo, usando le nostre esperienze. Ho vissuto nelle foreste per dodici anni, ho lavorato molto nel Circolo Artico, rimanendo connesso con la natura. Per me, è stato come estrarre qualcosa dalla mie esperienze, eppure..sai, volevo anche imparare da Geralt, è come se mio figlio fosse anche il mio mentore. È una cosa intelligente, capisci, è una nuova generazione, hanno conoscenze che tu non possiedi. Quindi ho cambiato prospettiva. Quando ho visto i videogiochi, Vesemir era sempre dietro Geralt, sempre dietro, Geralt stava davanti. Quindi stavo imparando da lui, sai è come una cooperazione di conoscenza che cresce.

Dare vita a un personaggio con il carisma di Vesemir è stata una sfida avvincente per Bodnia, che ha mostrato a più riprese l’affetto per il suo ruolo.

“E’ proprio il tipo di esperienza che ho amato per tutta la vita, il poter entrare in altri mondi, e per me il mondo fantasy di The Witcher è incredibile. Ogni giorno scoprivo nuovi luoghi, aprivo nuove porte, e lo adoravo. E usare la mia esperienza di viaggio, come per l’artico o le foreste, è stato utilissimo e lo ho amato, non ne ho avuto abbastanza!”

Vedere nello sguardo di Bodnia una sincera passione per la sua interpretazione di Vesemir conferma le nostre sensazioni vissute con l’anteprima di The Witcher.

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