The Wicked + The Divine è una serie a fumetti scritta da Kieron Gillen e illustrata da Jamie McKelvie, in cui le divinità camminano sulla terra e appaiono come moderne rockstar.In originale la serie è stata pubblicata da Image Comics tra il 2014 e il 2019, mentre in Italia The Wicked + The Divine è in corso di pubblicazione per Bao Publishing.
La trama
Nell’universo ideato da Gillen e McKelvie gli dèi esistono e sono in grado di incarnarsi in una persona. Il compito di queste divinità è quello di ispirare le persone in modo che queste possano elevare la propria esistenza e dare vita a meraviglie e prodigi in grado di spingere il progresso del genere umano.
La loro presenza sulla terra però è un’esistenza temporanea: dal momento della reincarnazione la divinità avrà a disposizione due anni di vita, al termine dei quali la sua esistenza giungerà al termine consumando il corpo dell’ospite e sarà pronta per incarnarsi in un altro ciclo futuro.The Wicked + The Divine seguirà così la storia di queste divinità, conosciute come il Pantheon, e rivelerà il mistero legato alla loro esistenza effimera ma allo stesso tempo eterna.
La storia sarà narrata dal punto di vista di Laura, una fangirl del Pantheon, che si ritroverà coinvolta in eventi più grandi di lei. Laura sarà in grado di capire quale sarà il suo ruolo in questa complicata vicenda, tenendo testa agli dèi e al loro ego?
Divinità come rockstar
L’elemento principale di The Wicked + The Divine, ovvero le divinità, è affrontato in modo estremamente pop e moderno. Gli dèi di Gillen e McKelvie sono paragonati a rockstar e popstar, circondate da eserciti di fedelissimi adoranti, pronti a dimostrare la loro devozione in ogni modo.
In un’ottica moderna l’analogia tra divinità e stelle della musica è qualcosa di davvero azzeccato: l’aspetto visivo e il temperamento di ciascun dio può essere così accostato a un genere musicale, a una particolare estetica o movimento culturale. Proseguendo con le analogie nella storia ci si potrà imbattere in locali in cui avverrà la celebrazione degli dèi, serate simili a concerti, o anche grandi convention organizzate simili al Comicon.
Anche se la figura del dio pare irraggiungibile e infallibile, tuttavia grattando la superficie ci si accorge di come, nella loro forma mortale, essi siano creature capricciose e vulnerabili, prigioniere di un ruolo che è stato loro imposto.
Un ulteriore elemento che aggiungerà una componente fatalista alle divinità sarà la loro consapevolezza circa l’inevitabilità della loro morte, per citare il primo volume "essere creature immortali non li rende dunque eterni". Una condizione temporanea che porterà ognuna delle divinità del Pantheon ad agire in modo differente, alcuni decideranno di vivere al massimo, mentre altri inseguiranno eccessi e perversioni, altri ancora seguiranno una via virtuosa che possa ispirare e illuminare gli altri.
Nel rappresentare i protagonisti di questa serie la scelta delle delle divinità appartenenti al Pantheon ricade su figure appartenenti a diverse culture e tradizioni e al di fuori di alcune divinità celebri, legate all’iconografia classica, il resto dei membri di questo circolo divino offre l’opportunità di approcciarsi a culti meno conosciuti, o in un certo senso, proseguendo l’analogia con il mondo della musica, "meno commerciali". Ecco allora che nelle pagine di questa storia faremo la conoscenza di Baal, Amaterasu, Sakhmet, Woden e molti altri.
Ovviamente, The Wicked + The Divine non si limiterà a raccontare solamente di queste figure ma durante i vari volumi molti altri personaggi avranno la loro parte in questa storia.
Stile, estetica e rappresentazione
Possiamo dire che The Wicked + The Divine è una storia dark fantasy contemporanea contaminata da moltissimi elementi della cultura pop. La trama principale è ambientata in una Londra ai giorni nostri e tale scelta non avrebbe potuto essere più azzeccata. Londra è una città che fin dagli anni ‘60 si è guadagnata la fama metropoli cosmopolita conosciuta a livello globale, fornace di stili e tendenze. In poche parole nell’immaginario collettivo la capitale del Regno Unito è la città in fermento costante, a cui tutto il mondo guarda quando si è in cerca di qualcosa di "cool".
Le tavole di McKelvie alterneranno alla rappresentazione mondana incredibili visioni psichedeliche ultraterrene, caratterizzate da colori saturi, emanazione diretta del potere divino. Parimenti all’uso del colore anche la tavola “esce dagli schemi” e viene sfruttata in maniera non convenzionale quando viene narrata l’azione divina, a prescindere che si tratti di una scena in cui sta avvenendo un Miracolo, o una semplice conversazione tra dèi.
La contemporaneità di questa serie si rispecchia anche nella presenza di personaggi appartenenti a diverse etnie e rappresentativi dello spettro LGBTQ+.
In The Wicked + The Divine la questione della rappresentazione è trattata con un’estrema naturalezza e normalità, aggiungendo importanti sfumature alla caratterizzazione degli dei del Pantheon. Una divinità può incarnarsi in una persona di un determinato genere, tuttavia le sue preferenze sessuali e romantiche faranno riferimento a ciò che la divinità rappresenta. Un esempio di questa scelta estetica degli autori è il personaggio di Lucifero, una ragazza androgina dal comportamento ambiguo, il cui aspetto è ispirato al personaggio del Duca Bianco (The Thin White Duke), l’alter ego di David Bowie legato all’esoterismo e all’occultismo. La figura di Bowie, però, non sarà l’unica citazione del genere di questo fumetto, altre personalità dello spettacolo troveranno riscontro nella narrazione di Gillen e McKelvie.
Per citarne alcuni: Baal, per esempio, è in parte ispirato a Kanye West del periodo di My Beautiful Dark Twisted Fantasy, l’estetica di Woden ricalca i Daft Punk, Amaterasu è ispirata a Florence Welch, Kate Bush e Stevie Nicks.
Anche in questo caso le citazioni musicali (e non solo) sono moltissime e uno degli aspetti più intriganti di The Wicked + The Divine sarà quello di riuscire ad individuarne quanti più possibile.
In conclusione
The Wicked + The Divine è una serie a fumetti dal taglio moderno e sofisticato, permeata dalla presenza costante di rimandi divertiti alla cultura pop, dove l’elemento più sorprendente è l’accostamento della figura divina a quella della star musicale. La narrazione animata da un cast di personaggi vario e ben caratterizzato, costellata da continui colpi di scena e supportata visivamente dall’utilizzo intelligente del colore e della tavola, i quali conferiranno un aspetto ultraterreno alla storia.
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