Se amate The Walking Dead adorerete questo gioco di miniature in grado di proiettarvi nel mondo del fumetto e del telefilm con un war game adatto sia a neofiti sia a giocatori esperti. Vaganti e sopravvissuti in lotta gli uni contro gli altri proprio come siete abituati a vedere ma questa volta sarete voi a decidere come comportarvi e quali azioni compiere per risultare i vincitori e gli unici superstiti.
La pietra miliare, in campo cinematografico, che portò sul grande schermo gli zombie è del 1968: George Romero era alla regia della famosa Notte dei Morti Viventi, per “dare vita” ai barcollanti orrori di lontana origine haitiana. Da quel momento in avanti, il tema è gradualmente penetrato nella cultura mainstream, rielaborato in tutte le salse dal mondo dell’intrattenimento (basti pensare ai vari Resident Evil). Abbiamo combattuto i morti viventi su tutte le generazioni di consolle, persino su smartphone, e ci siamo rannicchiati terrorizzati fra le poltroncine del cinema. In pochi decenni gli zombie hanno invaso i nostri schermi ma, fortunatamente, non le nostre città, sino ad arrivare al recente fenomeno TV che li ha definitivamente consacrati nell’anno zero di questo decennio: The Walking Dead.
Successo planetario
Quando l’emittente televisiva americana AMC mandò in onda l’episodio pilota dell’omonima serie televisiva (dal titolo originale Days Gone By, in italiano I Giorni Andati), il giorno di Halloween del 2010, infranse ogni record con quasi cinque milioni e mezzo di telespettatori.
Era chiaro che la serie televisiva fosse destinata a un grande successo e infatti, dopo aver generato anche una vera e propria serie parallela (Fear The Walking Dead) la storia principale è giunta ormai alla nona stagione trasmessa anche in Italia a partire dall’8 ottobre 2018. La storia, originariamente un fumetto scritto da Robert Kirkman (successivamente anche produttore esecutivo della serie TV), ruota attorno a un gruppo di sopravvissuti in fuga dai Vaganti (così vengono definiti i morti viventi) ma soprattutto si concentra sui difficili rapporti con gli altri gruppi di superstiti, pronti a fare la pelle al prossimo.
The Walking Dead: All Out War è il gioco di miniature ambientato in questo apocalittico e macabro universo che vi permetterà proprio di partecipare in prima persona a questa lotta per la sopravvivenza!
L’atmosfera è tutto
Ideato da Mark Latham, il gioco è edito dall’inglese Mantic Games e disponibile in lingua italiana grazie alla casa editrice MS Edizioni. In gergo si definisce uno skirmish, cioè un gioco in cui si sfida l’avversario con un numero contenuto di miniature. Due giocatori, a capo di bande rivali, si contendono la vittoria lottando fino all’ultimo, cercando di sfruttare la cieca fame dei Vaganti a proprio vantaggio. Già in questa premessa ci sono gli elementi che abbiamo adorato di questo gioco. Per gli appassionati di The Walking Dead è stimolante poter ricreare l’elemento più caratteristico ed emozionante della storia: lo scontro con gli altri gruppi di Sopravvissuti. I semplici amanti dei giochi con i morti viventi, invece, rimangono colpiti dalla rilettura del tema: il gioco non consiste nell’uccidere i Vaganti, come in Zombicide! per intenderci, bensì lottare contro altri esseri umani (vivi e vegeti!). Quando si dice Homo Homini Zombie.
Unboxing
La confezione è accattivante, con un set di miniature in evidenza che lascia intravedere, anche a scatola chiusa, la qualità del prodotto ammaliando quelli di noi che non sanno resistere ai “soldatini”. All’interno del box troviamo numerosi componenti: oltre alle ben diciotto miniature di plastica (molte di più di quelle che si intravedono sulla scatola!) e al regolamento ci sono segnalini, tessere sagomate, carte da gioco e dadi in tre colori. Il materiale è ben prodotto nelle dimensioni e il suo utilizzo è molto pratico, tutto rientra all’interno della scatola dopo una estenuante partita senza sforzi o incastri complicati! Sembra una cosa scontata, ma non è sempre così.
In questa Scatola Base troviamo tutto quello che serve per intavolare una partita e dar battaglia in pochi minuti. Prima di iniziare a giocare, scegliamo chi farà parte della nostra banda.
Dream Team
Abbiamo a disposizione sei Sopravvissuti: Rick, Carl, Derek, Patrick, Liam e Sandra. Sono proprio loro, i protagonisti del fumetto di Kirkman, e se gli appassionati della serie si stanno già domandando perché non somigliano agli attori che gli prestano il volto, la risposta è che il gioco è direttamente ispirato alla serie cartacea e quindi ai disegni di Tony Moore e Charlie Adlard.
Basta poco che entrambi i giocatori hanno formato le loro bande, arruolando questo o quel personaggio, equipaggiandolo a proprio piacimento, secondo un valore di punti riportato sul manuale. Questo fa sì che, una volta formate le bande, la sfida sia ad armi pari: saremo noi a fare la differenza! A ogni turno ognuno possiamo due diverse azioni fra otto possibili: Movimento, Tiro, Cercare, Nascondersi, Rialzarsi, Calmare i Nervi, Scambiare oggetti, Fare rumore e un’Azione speciale tipica del singolo Sopravvissuto. In base alla bravura del nostro personaggio in una determinata azione ci troviamo a lanciare dadi diversi.
Battesimo del wargame
Molti giocatori si tengono lontani dai wargames (giochi in cui si rappresentano scontri in scala) a causa delle regole spesso complesse e dei lunghi tempi di preparazione. È piuttosto normale che un’intera serata se ne vada solamente schierando gli eserciti, se non addirittura solo a scegliere le unità che si vogliono poi disporre sul tavolo da gioco. Se vi è capitato di vedere tavoli immensi su cui vengono svuotate valige di miniature, sappiate che questo prodotto richiede un impegno mentale ed economico completamente diverso e decisamente più contenuto. L’investimento di tempo e denaro è alla portata di tutti, anche di chi non si è mai cimentato con questo genere. Questo gioco ci dà la possibilità di “assaggiare” il mondo dei giochi di battaglia con le miniature, senza però frustrare il giocatore alle prime armi che si troverebbe in difficoltà, probabilmente, nel gestire un’enciclopedia di regole, commi, cavilli.
Testa a testa
La condizione indispensabile perché il gioco vi piaccia è che l’ambientazione (tra serie a fumetti e televisiva il ceppo narrativo è lo stesso) sia di vostro gradimento o che si abbia semplicemente voglia di scaricare adrenalina e sfidare la sorte divertendosi con un amico dandosele di santa ragione. Nello Scenario della scatola base la vittoria si raggiunge eliminando la banda nemica, raccogliendo sette segnalini Rifornimenti sparsi per il campo di battaglia (dobbiamo trovarli con l’azione Cercare) o, se il Livello di Minaccia raggiunge diciotto, vince chi ne ha ottenuti in maggior numero. In più qui c’è la componente dei Vaganti, in un certo senso utilizzabili come trappole per l’avversario e rendere la situazione tatticamente ancora più interessante. Crediamo che la complessità presa a prestito dai wargames ne costituisca anche il principale pregio, garantendo una miriade di scelte strategiche e tattiche non banali. Crediamo anche, però, che a giochi di battaglie più complessi ci si debba avvicinare per gradi, e skirmish come The Walking Dead: All Out War siano l’ideale punto di partenza, per i motivi che seguono.
Don’t feed the zombie
Innanzitutto il sistema di regole, semplice e conciso, non ci obbliga a consultare continuamente il regolamento alla ricerca di dettagli che ci sono sfuggiti e nonostante questo permette ai giocatori scelte variegate e non scontate. Non dobbiamo preoccuparci di “giocare” i Vaganti, questi si muovono automaticamente con un sistema che li attira lì dove hanno percepito rumore (prodotto da alcune azioni dei Sopravvissuti, che faranno salire il Livello di Minaccia) o profumo di carne umana (se ci sono o meno Sopravvissuti nel raggio della cosiddetta Kill Zone, una sagoma circolare fornita dal gioco). Dobbiamo quindi fare molta attenzione: se un Sopravvissuto inizia a sparare all’impazzata contro un Vagante rischia di attirare la loro attenzione (e i loro denti!). Inutile dire che i giocatori possono anche decidere di far rumore volontariamente, per attirarli contro l’avversario… Insomma, non è un banale “uno contro uno” e le regole guidano (e non ostacolano) il divertimento.
Apri e divora
In secondo luogo, la facilità di set-up (il processo con cui prepariamo tutto l’occorrente per iniziare la partita) lo rende un titolo perfetto per i neofiti, che davanti a interi scenari da montare e miniature da assemblare si sentono spesso più schiacciati che dal peso di un’orda affamata. In The Walking Dead: All Out War il tempo che separa l’estrazione dei materiali dalla scatola alla nostra prima partita è piuttosto breve. Una volta letto il regolamento (di quaranta pagine, che se vi sembra tanto per un gioco da tavolo sappiate che il numero è estremamente ridotto per un wargame!) e scelto chi arruolare nella banda, il resto è tutto pronto: le miniature non vanno assemblate, gli elementi scenici si ottengono semplicemente dalle rispettive fustelle e il campo di battaglia è prestampato su carta lucida. Quest’ultima non ha quadretti o esagoni in cui muovere le miniature, che vengono spostate usando dei misuratori inclusi nella confezione, non c’è quindi nemmeno bisogno di vagare per casa alla ricerca di metri e righelli.
Fame insaziabile
In tutti gli horror ci si chiede «cosa potrebbe andare peggio?». In questo caso, cosa sarebbe potuto andare meglio? Per quanto riguarda le miniature, se la scala e la qualità ne rende l’utilizzo piacevole e funzionale, l’uniforme colore grigio rende i modelli difficilmente distinguibili l’uno dall’altro, soprattutto quando sono raggruppati. Dotare i Vaganti di una basetta di tipo diverso, o anche solo utilizzare per i loro modelli una plastica leggermente diversa dai Sopravvissuti, avrebbe reso più facile distinguere i vivi dai (non)morti a un rapido colpo d’occhio. La plancia di carta lucida, poi, è sì pratica da aprire e ripiegare ma conferisce anche poco calore al gioco e, soprattutto, è stampata solo da un lato, proprio come gli elementi scenici di cartone. Con una diversa stampa sul retro la longevità del gioco ne avrebbe di certo guadagnato senza influire troppo sul prezzo di vendita.
Materiali
Con l’acquisto di The Walking Dead: All Out War comperate: il regolamento e, allegata, una guida rapida; diciotto miniature (sei Sopravvissuti – Rick, Carl, Derek, Patrick, Liam e Sandra – e dodici Vaganti); fogli di cartone fustellato da cui ricavare: undici elementi scenici (come camper, automobili e barricate), trenta segnalini, e tre indicatori e misuratori; quarantacinque carte da gioco, la plancia ripiegabile che funge da tabellone; per finire undici speciali dadi a sei facce di cinque diversi colori e tipologia.
Se il gioco vi appassiona e volete provare varianti e nuovi contenuti, la Mantic Games ha pubblicato ben cinque “ondate” di espansioni (MS Edizioni le ha localizzate in Italia tutte tranne la quinta): altri Sopravvissuti protagonisti della storia di Kirkman, scenari più narrativi e altri più tradizionali come quelli della prigione, dei cannibali o dei Salvatori (con tanto di cattivissimo Negan!).
Conclusioni
The Walking Dead: All Out War è perfetto per l’aspirante wargamer che non ha voglia di impazzire con regolamenti complessi e ostici, ma vuole godersi una avvincente sparatoria fra miniature senza accantonare del tutto l’aspetto tattico. Il collezionista-pittore si ritrova con delle belle miniature da colorare, tutte diverse fra loro, e sono numerosi i contest di pittura proprio dedicati a questo prodotto (cercate il tag #PaintYourDead su Facebook). L’appassionato della serie (TV o cartacea) sente scorrere l’adrenalina di guidare uno dei personaggi che ha seguito fin dall’inizio, qualcuno che ama o che magari detesta. Infine, il prezzo del prodotto è scuramente in linea per una scatola base con ben diciotto miniature di buona qualità e tutto quello che vi serve per intavolare subito sfide con i vostri amici, guidati da un regolamento snello e funzionale, ci sembra l’ennesimo motivo per consigliare questo gioco a tutti.
Contenuto della scatola | |
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Se vuoi Negan nella tua banda l'espansione Il Lungo Cammino è quello che cerchi, altrimenti c'è anche Al Sicuro Dietro Le Sbarre. In ogni caso questa è l'occasione giusta per rispolverare la serie TV o leggere il primo numero del fumetto cult.