The Prism è il nuovo fumetto fantascientifico scritto e illustrato da Matteo De Longis ed edito da Bao Publishing. Il primo volume, Burn!, ci introduce ad un mondo sull’orlo del collasso, dove solo il suono ha il potere di scongiurare l’imminente fine della vita sulla Terra. Con un preambolo simile, il ruolo dei paladini del pianeta non poteva che essere accolto da una rock band assemblata per l’occasione da una super corporazione. Il loro compito: comporre la canzone definitiva che possa porre fine all’avanzata dell’oscura forza distruttrice.
Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una tavola rotonda in compagnia di Matteo De Longis e Bao Publishing per discutere in anteprima l’opera e approfondirne le curiosità “dietro le quinte”.
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The Prism Volume 1 – Burn! è disponibile per l'acquisto online.
The Prism: un fumetto come un concept album
In The Prism, De Longis, veste i panni dell’autore completo, misurandosi con un ambizioso progetto che lo vedrà impegnato a raccontare una storia articolata in sette volumi, la cui uscita sarà prevista ogni due anni. Una premessa simile potrebbe spaventare anche il lettore più temerario, tuttavia la narrazione sarà strutturata per permettere anche una lettura discontinua, poiché la storia e i singoli volumi saranno strutturati in modo da poter essere leggibili indipendentemente l’uno dall’altro.
L’aspetto musicale è vero e proprio elemento portante del progetto: De Longis ha paragonato la sua struttura narrativa a quella di un concept album, ovvero un disco che attraverso le sue canzoni è in grado di raccontare una storia unitaria. In questo senso Burn!, il primo volume, viene accostato all'ouverture, mentre i prossimi numeri saranno le "canzoni del disco", dedicate ognuno a uno dei componenti della band. I volumi saranno quindi caratterizzati da una trama orizzontale e racconteranno la storia di ognuno dei protagonisti, in modo da poter legare le esperienze, i vissuti dei personaggi e il loro ruolo all’interno della storia.
Una storia che puoi sentire
La roundtable è stata un’occasione perfetta per confrontarci con l’autore e approfondirne le scelte estetiche. Nel realizzare una storia complessa e dinamica come The Prism, De Longis ha utilizzato un approccio mutuato dall’animazione giapponese, cercando così di rendere visuale ogni dettaglio. Il limite della rappresentazione del suono nel fumetto (in un anime o in un film ci sarebbe ovviamente una vera colonna sonora) è stata così la genesi del Triskelix, un’originale rappresentazione visiva delle onomatopee. Una scelta che è stata motivata dalla necessità portare la musica sempre al centro della narrazione, usando forme e colori per immaginare i suoni.
The Prism è un fumetto splendidamente realizzato fin nei suoi aspetti più tecnici, come ad esempio la resa del colore. Questo elemento, spesso dato per scontato, è stato curato personalmente dall’autore, che ha voluto seguire in prima persona la stampa del volume, in modo da verificare la resa cartacea del colore generato digitalmente. Il colore è quindi un elemento fondamentale e in questo fumetto viene accostato sia alla luce che alle frequenze che caratterizzano le vibrazioni, anche grazie ai diversi “effetti speciali” in grado di comunicare bassi, ronzii, cacofonie e ogni genere di rappresentazione del suono.
Ispirazioni e influenze
Nell’ideare questa storia grandiosa, l’autore ha riversato nelle sue pagine moltissime influenze, principalmente mutuate dal cinema, in particolare quello di Kubrick, e dall’animazione giapponese di fantascienza, come ad esempio Gundam o Evangelion. Non si deve pensare però che The Prism sia un mero riflesso di queste opere, o un condensato di elementi presi a prestito da diverse opere seminali. De Longis si accosta a questi omaggi in modo consapevole, cercando di metterli sempre al servizio della sua storia, in modo che questi non risultino mai fuori posto.
La coerenza narrativa è data da un solido worldbuilding che rende possibile la folle idea che cinque musicisti possano salvare il mondo, componendo musica nello spazio. A supporto di questa visione De Longis concepisce una piramide immaginaria in cui la sua estetica possa intrecciarsi con la coerenza e la concretezza di uno scenario verosimile, mettendo sempre al primo posto la plausibilità del suo worldbuilding e della sua ambientazione.
The Prism vol. 1: alcune nostre considerazioni
The Prism racchiude in sé molti elementi diversi, che si mescolano dando vita ad una storia originale, dal ritmo incalzante e ricca di citazioni postmoderne. Le due influenze maggiori sono la (fanta)scienza e la musica, che rappresentano la spina dorsale vera e propria di The Prism e che trovano la loro espressione nella narrazione spaziale, negli aspetti di worldbuilding e nel collasso ambientale del pianeta Terra. Sulla componente musicale e sonora, invece, appare chiaro fin dalla prima pagina che il suono sarà l’elemento chiave di una storia che oltre ad essere letta, richiederà anche un accompagnamento musicale e sonoro adeguato.
“The PRISM è sonorizzato con il metodo sperimentale Triskelix.Musica e rumori sono effetti sonori della stessa natura, quindi le onomatopee sono costituite da segni grafici senza alcun significato fonetico, la matrice di questi segni è il triangolo.In The PRISM le onomatopee non si leggono, si sentono.”
Nonostante De Longis non suggerisca una playlist vera e propria che assolva al ruolo di colonna sonora, sarà relativamente facile comporre la soundtrack di The Prism. Tra le citazioni musicali, alcune vere e proprie easter egg dell’autore, possiamo consigliare: Muse, Smashing Pumpkins, Tool, Mars Volta, Foo Fighters, System of a Down, Porcupine Tree e Nine Inch Nails.
Questo introduce il terzo elemento che permea l’intera vicenda: gli easter egg! Le citazioni sono un elemento presente in ogni fibra della storia, che si tratti di personaggi o nomi di persone e cose. La ricerca di ogni singolo easter egg ha reso così la lettura di questo primo volume un’esperienza in grado di intrattenere e conferire un certo compiacimento personale nella condivisione di una cultura musicale che spazia dai classici degli anni ‘70 alla scena più moderna e ad alcuni riferimenti ai personaggi della cultura pop italiana e non.
Visivamente parlando The Prism colpisce per una fotografia ricercata ed evocativa che supporta scene di impatto. La colorazione in particolare ha la funzione di enfatizzare i sentimenti e la percezione soggettiva dei diversi personaggi, andando ad amplificare anche in questo aspetto la dimensione “sonora”. Il volume, brossurato con sovraccoperta, permette di apprezzare appieno le sensazioni trasmesse dalla colorazione grazie ad una stampa eccellente che aggiunge ulteriore valore a questo prodotto.