The Perfection: recensione dell'audace horror Netflix

The Perfection è un audace e coraggioso horror con protagonista Ashley Williams e disponibile in Italia su Netflix.

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a cura di Roberto Tavecchia

Esistono storie capaci di spaccare in due il pubblico, e l'ultima opera di Richard Shepard giunta sulla piattaforma streaming del colosso californiano è una di quelle. Saprà sorprendervi, incantarvi, spaventarvi, sedurvi, disgustarvi e farvi arrabbiare, ma difficilmente a fine visione la pellicola non avrà sortito alcun effetto su di voi, eccone i motivi.

Vittima o carnefice?

The Perfection racconta di Charlotte (Allison Williams) enfant prodige del violoncello che in gioventù fu costretta ad abbandonare l'esclusivo conservatorio Bachoff per prendersi cura della madre colpita da un ictus. Alla morte della donna, Charlotte ormai cresciuta, decide di riallacciare i rapporti con Anton (Steven Weber), il responsabile dell'istituto, per poter riprendere il suo sogno di diventare una violoncellista affermata esattamente dove l'aveva lasciato. Ed è lì che Anton le presenta Lizzie (Logan Browning), la giovane eletta che prese il suo posto all'epoca, diventando l'artista famosa che lei non è mai potuta essere.

Sin dalle prime scene, nonostante Charlotte venga dipinta come una vittima degli eventi, solleva spontanei “sospetti” sulle sue reali intenzioni nei confronti di Lizzie, verso cui non è chiaro capire se provi ammirazione, gelosia, invidia, inferiorità o rabbia. E questa diffidenza è frutto di una credibilissima interpretazione della Williams, che ha dimostrato al suo pubblico cosa fosse in grado di fare nello splendido Scappa – Get Out, e che di nuovo ci propina quegli stessi sguardi dolci, comprensivi e malinconici capaci di rendersi glaciali in una manciata di secondi, quasi a voler studiare la situazione e capire dove, come e quando colpire. Già, ma colpire chi?

Confondere il pubblico

L'ingrediente segreto della pellicola è insito nel fattore sorpresa che man mano che la trama va ad espandersi, giocherà con tutte le sicurezze dello spettatore. Niente di ciò che vedrete sullo schermo verrà lasciato al caso, e, complice anche una sapiente regia capace di giostrarsi in un mix di simbolismi visivi e sospensione dell'incredulità, il pubblico resterà spiazzato da ciò che sta guardando. Infatti, nel corso della prima parte della pellicola sarà piuttosto difficile riuscire ad inquadrare quale sia la reale minaccia all'interno della storia e come potersi difendere dalla paura che potrebbe evocare, toccando questa diverse corde della sensibilità umana. Si tratterà di un horror? Oppure un thriller psicologico? Magari un revenge movie? E ancora, si sta assistendo ad un prodotto di stampo realistico o fantascientifico?

Probabilmente è proprio questo l'aspetto più riuscito del film: decidere di raccontare una storia giocando con la curiosità del pubblico senza scendere ad alcun compromesso, pescando a piene mani da gore e splatter caratteristici del cinema orientale, e a cui il pubblico generalista occidentale è per forza di cose poco avvezzo, con la piena consapevolezza che mostrare alcuni contenuti grafici e concettuali potrebbe disgustare qualcuno e terrorizzare qualcun altro, ma difficilmente potrà lasciare indifferenti. Eppure inevitabilmente, preparare il pubblico a questi escamotage minerebbe il fattore intrattenimento ridimensionandone l'effetto. Ad impreziosire il tutto ci pensa un curatissimo comparto tecnico composto da una colonna sonora schizofrenica piegata totalmente alla narrazione e capace di destreggiarsi tra dolci melodie e riff ansiogeni; ma anche una fotografia versatile e precisa in grado di alternare luci e colori in maniera disorientante a seconda dell'ambiente in cui la storia si muove.

La ricerca della Perfezione

Non è purtroppo tutto rose e fiori. Quando l'espediente inscenato da Richard per illustrare il plot twist di turno viene riutilizzato perde di efficacia, e sfocia nella ridondanza. Inoltre, la violenza inscenata spesso risulta non necessaria per la prosecuzione della storia, ma non lasciatevi ingannare: quello che potrebbe sembrare mero fan service, non solo sfugge ai cliché di genere, ma enfatizza ed impreziosisce il messaggio finale. Ed è per questo che, nel quadro generale sembrano minuzie in un film che ai più potrà sembrare pretenzioso ed esagerato, ma che fa proprio delle sue pretese e della sua esagerazione un'inconfondibile cifra stilistica sfociando in una sanguinosa, violenta e grottesca sequenza finale, capace persino di emozionare nella sua cruda bellezza.

The Perfection è una lunghissima corsa sulle montagne russe, soltanto arrivati a destinazione realizzerete se la corsa vi ha divertiti, ma il viaggio merita assolutamente il biglietto. Del resto “La Perfezione” illustrata nel film va raggiunta a qualunque prezzo, anche a costo di spaccare in due il proprio pubblico. The Perfection è disponibile su Netflix dal 24 maggio.

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