The Manor, la recensione: quando invecchiare spaventa

Da Blumhouse Productions, arriva The Manor: la nostra recensione del nuovo horror di Axelle Carolyn disponibile su Amazon Prime Video.

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a cura di Rossana Barbagallo

Presenze oscure e malefiche o visioni distorte della realtà dettate da una mente che si frantuma sotto i colpi dell'anzianità? Ogni aspetto in The Manor si muove tra questi due poli, giocando con la nostra percezione e mettendo sotto ai riflettori quel lato tanto spaventoso della vita quale può essere la terza età, con tutto il suo bagaglio di conseguenze. Nell'ottica dell'antologia Welcome to the Blumhouse che Amazon Prime Video ospita da ottobre, The Manor si colloca come un horror che parla degli "altri", di chi popola la società muovendosi tra i margini sfocati della nostra attenzione, riuscendo anche a proporre qualcosa di nuovo, ma senza mai espandersi troppo oltre certi limiti. La pellicola diretta da Axelle Carolyn è disponibile sulla piattaforma streaming dall'8 ottobre: ve ne parliamo tra queste righe.

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The Manor: una residenza misteriosa

Judith (la sempre bellissima Barbara Hershey) ha trascorso la vita all'insegna della passione per la danza, giungendo ai 70 anni con tanta voglia di vivere e di trasmettere i suoi insegnamenti alle nuove generazioni. Un ictus stronca però la sua determinazione, costringendo i suoi familiari a condurla in una residenza per anziani, il Golden Sun Manor: il nipote Josh (Nicholas Alexander) non riesce ad accettare che la nonna, con la quale ha uno stretto legame, debba trascorrere il tempo che le resta in un luogo simile, ma la stessa Judith accetta il fatto che si tratta di una misura necessaria. La donna, tuttavia, sarà pronta a cambiare idea ben presto. Nonostante stringa amicizia con gli esuberanti Roland (Bruce Davison), Trish (Jill Larson) e Ruth (Fran Bennett), condividendo con loro partite di bridge e occasionali incontri a base "d'erba", Judith non può fare a meno che essere turbata.

Da una parte, dalle severe proibizioni della residenza (è vietato l'uso del cellulare e gli anziani ospiti non possono recarsi all'esterno senza un accompagnatore); dall'altra, dalle visioni di Annette (Nancy Linehan Charles), la sua compagna di stanza che afferma ci sia qualcuno che osserva gli ospiti mentre dormono. Judith scoprirà presto che non si tratta solo dei vaneggiamenti di un'anziana signora affetta da demenza, benché a lei stessa sarà diagnosticata la stessa patologia quando racconterà agli inservienti ciò che ha visto ai piedi del proprio letto. Cosa sta accadendo realmente nella misteriosa residenza per anziani? E perché tutto sembra ricondurre a un antico e nodoso albero che svetta nel cuore del Golden Sun Manor?

Quanto fa paura invecchiare

Axelle Carolyn è una regista belga che di horror ne sa già qualcosa, avendo diretto episodi di The Haunting of Bly Manor, Creepshow e American Horror Story. In The Manor la troviamo non solo a dirigere, ma anche a scrivere interamente la sceneggiatura del film, mostrando chiaramente che le idee non mancano. Tessera del puzzle composto dal progetto Welcome to the Blumhouse, della celebre Blumhouse Production, The Manor si fa infatti portavoce di protagonisti altrimenti poco presenti nella cinematografia: in questo caso, sorta di fratello di Bingo Hell (Gigi Saul Guerrero), il film di Carolyn porta sullo schermo l'anzianità, in barba ai soliti cliché orrorifici che vedono spesso cadere giovani atletici e bellezze da urlo nella trappola di spiriti e mostruosità. Non che Barbara Hershey non porti bene i propri anni, presentandosi anzi come una scream queen di tutto rispetto che gioca bene il proprio ruolo e affascina lo spettatore.

È infatti Judith il focus dell'attenzione in The Manor, protagonista di innegabile talento in grado di rappresentare un'intera categoria generazionale. È una nonna un po' rock e fuori dall'ordinario, con il suo linguaggio sboccato, la sua conoscenza degli horror e una giovinezza a base di fumo e feste che ricorda con nostalgia, elementi che la rendono praticamente un'amica per il nipote Josh e ci spingono a fare "amicizia" con il suo personaggio. Il suo inserimento al Golden Sun Manor, tuttavia, ci ricorda che si tratta pur sempre di una donna di 70 anni la quale potrebbe trovarsi costantemente sull'orlo della demenza nonostante la sua caparbietà. The Manor gioca allora tutto su questo aspetto: ci porta nei discorsi della compagnia di anziani su quanto sia dura invecchiare in una residenza simile, con le visite dei familiari che vanno via via scemando; ci mostra le difficoltà fisiche di Judith nel tenersi ancora sulle punte; ci fa sentire le urla di disperazione di Annette quando gli inservienti tentano di metterla a letto.

The Manor è allora sì un horror, ma non nel senso stretto del termine che identifica il genere. Si fonda sul tema delle presenze, oscure e malefiche, che infestano certi manieri dall'aria antica e vissuta, e si spinge sull'orlo della tensione durante le visioni notturne di Judith mostrandoci (senza mostrare troppo) "qualcosa" in grado di terrorizzare. Tuttavia è pressoché privo di jump scare e non raggiunge mai quel grado di paura capace di farci distogliere lo sguardo (perché in fondo quando guardiamo un horror vogliamo sì vedere, ma anche no). Il terrore che trasmette risiede quindi soprattutto nel contesto che mette in scena: giocando sempre tra ciò che potrebbe essere reale e ciò che invece potrebbe essere soltanto frutto di una possibile demenza senile, The Manor parla di quanto possa essere spaventoso raggiungere una certa età e perdere la propria credibilità a causa di ciò (come non mancherà di sottolineare lo stesso Josh dicendo "è spaventoso", nel momento in cui vede un anziano uomo distrutto dalla sua stessa memoria in frantumi). Il film di Axelle Carolyn pone generazioni diverse a confronto, le fa scontrare e fa uscire ferita e zoppicante quella a cui appartiene Judith: invecchiare diventa allora realmente spaventoso, specialmente se nessuno ti prende sul serio, decidendo di abbandonarti e lasciarti solo con i tuoi deliri.

Come si comporta The Manor alla visione?

Detto ciò, dopo aver visto The Manor, accessibile tramite Amazon Prime Video dall'8 ottobre, le aspettative non sono state pienamente soddisfatte. La sceneggiatura di Axelle Carolyn è indubbiamente ricca di spunti e idee, ma la sua regia risente sicuramente di quello che si pone come un progetto di medio budget quale può essere quello di Welcome to the Blumhouse, contesto antologico che propone pellicole più adatte alla TV che a un possibile grande schermo. The Manor non contiene infatti soluzioni innovative o scelte registiche in grado di esaltare quel terrore che potrebbe suscitare questo film se solo osasse di più. Il taglio filmico risulta quindi molto tradizionale, rifacendosi a una cinematografia forse un po' datata e priva di nuovi linguaggi e tecniche.

The Manor contiene comunque una buona dose di mistero e non si può certo dire di non essere capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo per sapere "come andrà a finire"; il finale, peraltro, non risulta prevedibile, benché anche qui si sarebbe potuto ampliare il sottofondo più horror e spettrale mettendo per un attimo da parte la retorica sulla terza età. Merita la visione anche per l'ottima interpretazione dei suoi protagonisti, in particolar modo della Judith di Barbara Hershey, che non sbaglia un colpo. The Manor fa il suo dovere di intrattenere, insomma, anche soltanto per una sera (e se volete un titolo Blumhouse Productions da vedere assolutamente, potrete andare sul sicuro con Scappa - Get Out, disponibile per l'acquisto qui).

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