The Mandalorian epsiodio 4 è uscito sulla piattaforma di streaming Disney! Con Sanctuary, The Mandalorian arriva alla quarta puntata delle avventure del cacciatore di taglie e del piccolo alieno che gli ha smosso la coscienza. Tra chi inneggia al capolavoro per The Mandalorian e chi invece vede tradito lo spirito originale della saga di Star Wars, noi di Tom’s Hardware continuiamo a goderci le avventure del Mandaloriano, andando a caccia di citazioni e easter egg della saga. Dopo averle trovate, nell’episodio pilota, in The Child e in The Sin, ora tocca anche a Sanctuary.
Dopo la fuga rocambolesca, aiutato dai suoi fratelli, il Mandaloriano è in fuga con il Piccolo (meglio noto come Baby Yoda al mondo ormai). Per tenere al sicuro la creatura, il cacciatore di taglie sceglie di trovare rifugio in un pianeta desolato, nella speranza di far perdere le loro tracce. Ovviamente non tutto fila liscio come si vorrebbe, e il nostro Mandaloriano rimane coinvolto in una lotta per la sopravvivenza al fianco di una piccola comunità agricola, aiutato da una compagna di battaglia davvero particolare.
E ovviamente non mancano riferimenti e richiami al canone di Star Wars, come stiamo per scoprire.
ATTENZIONE: quanto segue contiene una serie di importanti spoiler su Sanctuary, il quarto episodio di The Mandalorian
Le vere origini del Mandaloriano
Sino ad ora, le origini del Mandaloriano sono state spesso messe in discussione. Come sappiamo, la cultura mandaloriana è basata su un forte senso di comunità. Nei primi episodi della serie, tuttavia, viene fatto spesso riferimento alla presenza dei trovatelli, a cui anche il Mandaloriano sembra essere particolarmente legato.
Da quello che scopriamo in The Sanctuary, il Mandaloriano non è esattamente un mandaloriano ‘tradizionale’. Durante una scena, è lo stesso protagonista a dire che ‘i mandaloriani mi hanno accolto’. Il riferimento è alle scene del suo passato, in cui assistiamo alla morte dei suoi genitori. Sino ad oggi, si è pensato che fosse legato alla Grande Purga dei Mandaloriani, ma da questo elemento si potrebbe ipotizzare che il nostro eroe sia un orfano di guerra accolto successivamente dai Mandaloriani.
E qui, bisogna fare un parallelo con gli altri due noti cacciatori di taglie spesso associati ai Mandaloriani: Jango Fett e il suo clone, Boba. Contrariamente al nostro Mandaloriano, i Fett non sono mai stati accolti all’interno della cultura mandaloriana, al punto che Jango era considerato dalla comunità alla stregua di un rinnegato. Alla fine non conta cosa indossi, anche per i mandaloriani l'abito non fa il monaco! Quello che conta è se si segue la Via e sei gli altri vedono in te un fratello.
In tutto questo, abbiamo modo di apprendere un’altra delle tradizioni mandaloriane: l’accoglienza. I Mandaloriani, nonostante una concezione chiusa della propria cultura, sono quindi propensi ad accogliere trovatelli e rifugiati e renderli dei fratelli nella Via.
A margine, il nostro Mandaloriano arriva anche al punto di togliersi il casco, ma ovviamente a noi non viene mostrato il suo volto. Ovvio, visto che è già stato spiegato che per i più osservati della Via mandaloriana levarsi l’elmo in presenza di qualcuno non è accettabile, pena il non poter più indossare l’elmo. Per questo motivo, l’ultima volta che il Mandaloriano ha mostrato il suo volto scoperto era un ragazzino.
A proposito di elmo, durante Sanctuary vediamo che il Mandaloriano utilizza i sensori del proprio casco per seguire le tracce delle prede. Dall’infrarosso ai sensori di calore, questi strumenti utili alla sua attività di cacciatore di taglie erano già stati citati all’interno del Legedns come dotazione dell’armatura di Jango Fett. Vedere queste funzionalità in azione in The Mandalorian è interessante, e ricorda non poco la dotazione di un altro celebre cacciatore fantascientifico, Predator.
Compagni di lotta
Siamo onesti, la presenza di Gina Carrano è un punto forte di The Sanctuary. La sua Cara Dune non ha solo il merito di essere una lottatrice provetta (capace di battere anche il buon Mandaloriano), ma ci offre anche l’occasione di avere qualche riferimento in più alla situazione della Galassia dopo la caduta dell’Impero.
Cara Dune racconta al Mandaloriano di avere un passato militare di tutto rispetto. Dopo aver fatto parte delle truppe d’assalto (shock troopers) della Ribellione, temuti soldati che diedero parecchio fastidio alle armate imperiali colpendole duramente con missioni tattiche. Dune ha proseguito la sua missione come cacciatrice di signori della guerra Imperiali alla caduta del regime di Palpatine servendo la Nuova Repubblica.
Una missione che era al centro della serie di romanzi Aftermath, scritta da Check Wendig. Nei tre romanzi, editi anche in Italia da Mondadori (disponibili su Amazon), i protagonisti erano i membri di una squadra impegnata a dare la caccia a bersagli sensibili del caduto regime imperiale. In questa compagnia era presente un-ex membro delle Forze Speciali e con esperienza di bounty hunter. Ricorda nulla?
Senza dimenticare che il periodo storico in cui sono ambientati Aftermath e The Mandalorian è lo stesso, ossia gli anni successivi alla Battaglia di Endor e il crollo dell’Impero.
Nello scontro con il Mandaloriano, Cara sfoggia uno stile di lotta decisamente interessante, e anche vagamente familiare. Non viene precisato se si tratta di un’arte marziale precisa, ma sembra basarsi sul Teräs Käsi, forma di lotta mostrata al cinema da Darth Maul (La minaccia fantasma) e da Qi’Ra (Solo). Qualcuno magari potrebbe ricordarsi un picchiaduro di Star Wars uscito ai tempi della prima Playstation, Star Wars: Masters of Teräs Käsi, in cui diversi personaggi della saga si prendevano allegramente a mazzate utilizzando questa arte maraziale
Cimeli di guerra
Durante l’assalto al villaggio, Dune e il Mandaloriano devono affrontare un AT-ST. La prima apparizione di questi mezzi avviene in L’Impero colpisce ancora, quando fungono da appoggio ai più massicci AT-AT (i camminatori imperiali a quattro zampe).
Gli AT-ST (All- Terrain Scotu Transport) sono più agili e veloci della versione a quattro gambe, spesso utilizzati come unità di ricognizione avanzata o come unità di assalto rapido in supporto alle truppe, potendo arrivare dove gli AT-AT non riuscirebbero. A meno che non incontrino gli Ewoks, che li tirano giù con tronchi, pietre e parecchia fortuna.
Vedere un AT-ST utilizzato da una banda di predoni lascia intendere come alla caduta dell’Impero, la Nuova Repubblica non sia riuscita a trovare e confiscare tutte le armi imperiali.
Ispirazioni narrative
Come in precedenza, anche Sanctuary ricorda una certa impostazione narrativa classica. Il villaggio indifeso che invoca l’aiuto di una forza esterna ricorda I Sette Samurai, film di Kurosawa del 1954. Una storia che è divenuta un classico, tanto che venne poi americanizzato e divenne I Magnifici Sette, western storico che offuscò anche la fama dell’opera originale.
Il quarto episodio di The Mandalorian sembra pesantemente ispirato dagli spunti narrativi di Kurosawa. L’idea di attaccare i predoni per causarne la reazione è sempre preso da I Sette Samurai, mentre la figura dei due popolani che vanno in cerca di aiuto pare modellata sui personaggi di Tahei e Mataschichi, i due contadini che si mettevano in cerca di aiuto nel film La Fortezza Nascosta (1958). La Fortezza Nascosta è anche una delle ispirazioni del primo Star Wars, Una Nuova Speranza, in cui le figure di R2-D2 e C3-PO sono modellate proprio su Tahei e Mataschichi.
Alieni e cuccioli pericolosi
Arrivati sul pianeta Sorgan (che fa il suo ingresso nel Canon di Star Wars), il Mandaloriano e il piccolo alieno si recano in un villaggio che sembra essere il centro commerciale del pianeta.
Qui il piccolo alieno incappa in una creatura aliena che abbiamo conosciuto in Star Wars Rebels, un gatto-loth, originario del pianeta Lothal.
I predoni che assaltano il villaggio sono dei Klatooniani, apparsi per la prima volta in Il ritorno dello Jedi. Originari del pianeta Klatooine, si tratta per lo più di mercenari e cacciatori di taglie.
Il Mandaloriano apostrofa il suo piccolo amico definendolo un womp rat. Si tratta degli stessi animali che Luke e i suoi amici utilizzavano come bersagli nelle scorribande a bodo degli speeder nei deserti di Tatooine, come raccontava Luke in Una nuova speranza prima dell'attacco alla Morte Nera.