La terza stagione di The Mandalorian è stata attentamente costruita attorno alla cultura mandaloriana, rendendo questo arco narrativo estremamente importante non solo per il futuro di Din Djarin ma anche per offrire ai fan della saga una maggior definizione di questa intrigante cultura. Dopo gli eventi visti in The Clone Wars e Star Wars: Rebels, cronologicamente antecedenti alla Trilogia Classica e disponibili su Disney Plus, è proprio con questa serie che si ha modo di dare colore a una delle popolazioni più affascinanti della galassia lontana, lontana. Dopo averci presentato per due stagioni il clan di Djn Djarin rivelandone le tradizioni, la necessità di ricreare un’unità per la riconquista di Mandalore pianificata da Bo-Katan ha fatto sì che The Mandalorian 3 sveli le origini dei Figli della Ronda, legandole a uno dei clan più controversi della storia mandaloriana.
Il suo settimo episodio di The Mandalorian 3 svela le origini dei Figli della Ronda, il clan mandaloriano di Din Djarin
Sino a oggi era noto che i Figli della Ronda, che avevano accolto Din come trovatello, erano legati alla Via, una forma particolarmente rigida del Credo mandaloriano, che vedevano come unica strada per potere ripercorrere la Via del Mand’alor, il leggendario leader dei Mandaloriani. Nei precedenti incontri con altri mandaloriani legati a diversi clan, era emersa una certa dissonanza riguardo le specifiche tradizioni, ma è solo con Le Spie, settimo episodio di The Mandalorian 3, che i Figli della Ronda raccontano le proprie origni.
Sin da quando nella seconda stagione veniva rivelato che il nome di questo clan era Figli della Ronda, i fan di Star Wars avevano subito ricollegato Din e compagni alla famigerata Ronda della Morte. Presentata in The Clone Wars, la Ronda della Morte era una scheggia della cultura mandaloriana che si opponeva al governo di Satine Kryze, considerato troppo lontano dal Credo mandaloriano, arrivando al punto di dare vita a una guerra civile pur di prendere il potere. Guidata da Pre Vizsla, la Ronda della Morte vedeva nel proprio leader il legittimo erede al titolo di Mand’alor, considerato che brandiva la leggendaria Darksaber, spada laser creata dal solo Jedi mandaloriano, Tarre Vizsla.
La Ronda della Morte, dopo avere preso il potere, venne successivamente sconfitta, specie dopo che la sconfitta di Pre Visla da parte del suo alleato Darth Maul condusse a un periodo di estrema instabilità su Mandalore, dando vita a una serie di eventi che, con l’ascese dell’Impero, culminò con la Notte delle Mille Lacrime e la Purga di Mandalore. Per la società mandaloriana, infatti, il nome della Ronda della Morte è divenuto il simbolo della caduta stessa di Mandalore.
In Le Spie, dopo una lunga attesa viene finalmente svelato cosa sia realmente accaduto su Mandalore. Prima di guidare i suoi fratelli e sorelle in battaglia, Bo-Katan rivela come lei stessa sia stata parte di questa caduta, confessando di avere trattato con Moff Gideon per garantire la sopravvivenza di Mandalore, consegnandoli la Darksaber come gesto di sottomissione. Atto, come sappiamo, inutile, ma che ha dato il via a una serie di eventi successivi a Star Wars: Rebels le cui conseguenza sono al centro di The Mandalorian 3.
A questo racconto, tuttavia, l’Armaiola, la guida spirituale dei Figli della Ronda, risponde rivelando come la Ronda della Morte non esista più. Come precedentemente osservato dalla stessa Bo-Katan, le sconfitte dei mandaloriani sono quasi sempre dovute a divisioni interne, alimentati dai dissapori tra i diversi clan. Una tendenza che ha coinvolto anche la Ronda della Morte, che in seguito alla Notte delle Mille Lacrime si è frammentata in diversi clan, che hanno seguito proprie strade. Tra questi, appunto, i Figli della Ronda, che pur avendo al proprio interno un membro legato alla famiglia cardine della Ronda della Morte, Paz Vizsla, non dimentica gli errori commessi ma cerca anzi di trovare un nuovo modo per ricreare Mandalore.