Dopo averci deliziati con due episodi che ci hanno riaccolti in The Mandalorian puntando a due storie radicalmente diverse come Lo Sceriffo e Il Passeggero, il nuovo episodio della prima serie live action di Star Wars mira a ricollegarsi in modo evidente con il Canon della saga. L’Erede, titolo dell’undicesima puntata di The Mandalorian, si presenta come un crocevia fondamentale per le avventure di Mando e del Bambino, in cui vecchie conoscenze degli appassionati tornano in scena.
Non è certo la prima volta che constatiamo come The Mandalorian sia frutto di un attento lavoro di rispetto e valorizzazione del Canon di Star Wars, creando un’atmosfera familiare per gli spettatori più affezionati alla saga di Lucas. Una costruzione narrativa che viene gestita con oculatezza tramite la presenza di richiami e citazioni della saga di Star Wars, una caratteristica che torna prepotente in L’Erede.
ATTENZIONE: Quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sull'undicesimo episodio di The Mandalorian
Vecchie conoscenze
Come sempre, viaggiando per la galassia Mando incontra diverse razze aliene, tra cui alcune specie che abbiamo già visto in passato in Star Wars. Arrivando su Trask, un pianeta spiccatamente acquatico, non poteva certo mancare una delle specie più note della saga: i Mon Calamari.
Divenuti celebri grazie all’Ammiraglio Ackbar (ricordate ‘E’ una trappola’?), i Mon Calamari furono una delle specie più coinvolte durante gli anni della ribellione all’Impero, a cui contribuirono fornendo astronavi da battaglia e una grande competenza bellica. Originari di Mon Cal, questi alieni dall’aspetto simile a un calamaro son comparsi inizialmente in Il Ritorno dello Jedi, venendo poi approfonditi in altre opere della saga, come in Clone Wars. Durante la serie animata, scopriamo come su Mon Cal lo scontro tra Repubblica e Separatisti viene vissuto in modo particolarmente sentito, quando i Mon Calamari dovettero scontrarsi in una lotta fratricida con un’altra specie del loro pianeta che compare in L’Erede: i Quarren.
Di natura opposta a quella dei Mon Calamari, i Quarren durante la guerra dei Cloni si schierarono con i Separatisti, dando vita ad un’aspra battaglia che si svolse nelle profondità oceaniche di Mon Cal. L’indole non proprio gradevole dei Quarren ritorna anche in questo episodio di The Mandalorian, visto come finisce la traversata di Mando a bordo di una nave con un equipaggio Quarren.
Su Trask sembra che la moneta più usata siano i tondini calamarani, moneta visto per la prima volta come pagamento delle taglie riscosse da Mando nel primo episodio della serie, quando Grieff Karga gli propose questa valuta al suo rifiuto di un compenso in crediti imperiali.
Lunga vita all’Impero
Nonostante la vittoria dei Ribelli vista in Il Ritorno dello Jedi, abbiamo visto come in The Mandalorian, ambientato poco tempo dopo, la presenza di sacche imperiali sia ancora piuttosto forte nella galassia. In L’Erede ne abbiano nuovamente una prova, quando assistiamo alla presenza di un cargo imperiale che trasporta armi.
L’astronave è un trasporto classe Gozanti, vascello piuttosto comune ai tempi della Vecchia Repubblica e dell’Impero. Apparse inizialmente in La Minaccia Fantasma, queste navi spaziali comparvero nuovamente in Clone Wars e Rebels, mentre al cinema sono stata vista anche in Solo: A Star Wars Story. Difficile non rimanere piacevolmente sorpresi quando l’allarme rosso suonato a bordo della nave ricorda quelli uditi a bordo dei vascelli imperiali nella trilogia classica.
Saranno pure passati i tempi dello scontro con la Ribellione, ma l’opinione che la galassia ha dei soldati imperiali non è certo migliorata. Come dice una dei mandaloriani parlando degli stormtrooper
“E non riescono a centrare neanche un bantha”
Non è la prima volta che The Mandalorian ironizza sulla rinomata pessima mira dei soldati imperiali, basti pensare al divertente siparietto dei due stromtrooper che avevano il Bambino in custodia su Verrano, all’inizio di Redenzione.
Rimasuglio dell’Impero pare essere anche la gru semovente che recupera la Razor Crest dal fondale del porto di Trask. La parte inferiore sembra essere quella di un AT-AT, i famosi camminatori imperiali visti all’opera durante la battaglia di Hoth in L’Impero colpisce ancora.
Mandaloriani
La cultura mandaloriana è stata sempre uno dei fulcri narrativi della serie, ma in L’Erede questa assume un’importanza completamente nuova. Soprattutto perché assistiamo al ritorno in scena di una delle figure chiave della storia di Mandalore: Bo-Katan Kryze.
Interpretata da Katee Sackhoff (che la aveva doppiata in Clone Wars e Rebels), Bo-Katan è stata al centro degli eventi della Guerra dei Cloni che hanno coinvolto Mandalore. Un tempo legata alla Death Watch (o Ronda della Morte), si era scostata da questo gruppo estremista ancorato ai vecchi precetti della Via mandaloriana, scegliendo di sposare gli ideali riformatori proposti dalla sorella, la Duchessa Satine. L’ultima volta che la avevamo vista era divenuta la reggente di Mandalore e brandiva l’arma che identificava il Mand’alor, la massima autorità mandalorian: la Darksaber. Che ora sappiamo esser in mano a Moff Gideon, che la ha sfoggiata in Redenzione.
Non a caso, quando Bo-Katan rivela di voler liberare e riconquistare Mandalore, cerca di scoprire dove sia Gideon per riprendersi la Darksaber, come rivela interrogando il capitano della nave cargo Imperiale, prima che questi si suicidi.
Dei due mandaloriani che la accompagnano, una potrebbe esser un’altra sopravvissuta della sua unità di commando elite, i Nite Owls, squadra speciale composta interamente da donne: si tratta dia Koska Reeves, interpretata da Mercedes Varnado, meglio nota come la star della WWE Sasha Banks.
In questa occasione, tra l’altro, viene spiegato il contrasto tra le diverse fazioni mandaloriane, che vivono in modo diverso i precetti della Via. Non a caso, Bo-Katan, vedendo il modo ossessivo con cui Din Djarin segue le regole del credo mandaloriano, lo identifica subito come un Figlio della Ronda, ossia un trovatello cresciuto dalla Ronda, una setta di estremisti legati in qualche modo alla Death Watch.
Curiosamente è proprio in uno scambio tra Mando e Bo-Katan che compare una frase che sembra omaggiare uno dei momenti centrali della saga di Star Wars
“Stai cambiando i termini del nostro accordo”
Ricorda non poco la situazione in cui si trovò Lando Carlissian in L'Impero colpisce ancora quando Darth Vader impose all’allora amministratore di Cloud City nuove imposizioni per la sua collaborazione nel catturare Han, Luke e Leia, arrivati nel suo regno a bordo del Millenium Falcon.
Cosa sai dei Jedi
Il premio promesso da Bo-Katan a Mando per l’aiuto nel prendere possesso dell’astronave imperiale è l’indicazione di dove trovare un Jedi. E da vera mandaloriana, la donna alla fine confida a Din Djarin che può trovare uno di questi leggendari cavalieri su Corvus, nella città di Calodan, e gli rivela il nome: Ahsoka Tano.
Dopo tanta attesa, quindi, nel prossimo episodio potremo finalmente vedere Rosario Dawson interpretare la cara vecchia Furbetta, un tempo padawan di Anakin Skywalker. Ahsoka e Bo-Katan hanno trascorsi comuni, grazie a esperienza come la guerra civile mandaloriano e l’aver condiviso i primi tempi della Ribellione contro l’Impero.
The Mandalorian: L’Erede
Inutile girarci attorno: L’Erede è un episodio perfetto. Affidare un episodio così centrale nella trama orizzontale di The Mandalorian a Bryce Dallas-Howard è stata un’idea ottima, visto che come accaduto per il quarto episodio, Il rifugio, ci troviamo di fronte a una puntata stilisticamente avvincente e che trova una fortunata sinergia tra azione e trama, con l’aggiunta di una colonna sonora perfettamente equilibrata con quanto mostrato su schermo.
La cura con cui viene valorizzata la figura di Bo-Katan, la scena in cui ci viene mostrata per la prima sono tocchi di maestria, studiati per solleticare la passione dei fan più puri della saga. Ed è difficile non pensare che il titolo dell’episodio, L’Erede, sia riferito proprio a lei, che rappresenta l’ultima rimasta del clan Kryze, a cui apparteneva l’ultimo Mand’alor. Una teoria che trova fondamento anche nel titolo originale dell'episodio, The Heiress, corrispettivo inglese femminile di erede. La radice culturale mandaloriana dei protagonisti emerge pienamente in questo episodio, rendendolo uno dei più appassionanti e meglio definito, nell’ottica della serie, di quelli finora trasmessi.
Interessante, inoltre, notare come in tre episodi abbiamo affrontato tre differenti approcci narrativi. Se Lo Sceriffo era ispirato alle atmosfere western, Il Passeggero si affidava alle emozioni della horror sci-fi, mentre con L’Erede tocchiamo le suggestioni piratesche. Parte del fascino di The Mandalorian è questo suo sapersi affidare in ogni episodio ad una diversa ispirazione, mantenendo comunque una continuità con l’ambientazione principale.
Questa è la ViaGli episodi precedenti
- Capitolo 1
- Il Bambino
- Il Peccato
- Santuario
- Il Pistolero
- Il Prigioniero
- La resa dei conti
- Redenzione
- Lo Sceriffo
- Il Passeggero
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