The Flash: una innovativa tecnologia tra i motivi del rinvio

Paul Machliss ha dichiarato che il rinvio di The Flash è in parte dovuto all'uso di una nuova particolare tecnologia.

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a cura di Giovanni Arestia

Il montatore di The Flash Paul Machliss ha recentemente dichiarato che il ritardo nella produzione del film è in parte dovuto all'uso di una nuova particolare tecnologia. Diretto da Andy Muschietti, il prossimo film facente parte del DC Cinematic Universe sarà la prima pellicola dedicata unicamente al personaggio di Ezra Miller (qualora non decidessero di cambiare l'attore visti i recenti scandali giudiziari) nei panni del velocista scarlatto.

Il progetto è rimasto a lungo bloccato nello sviluppo e ha avuto alcuni problemi di produzione prima di avviare le riprese principali. Tuttavia i problemi di The Flash non sono finiti restando impantanato in controversie, principalmente riguardanti i sopracitati scandali pubblici di Miller. In mezzo a tutto questo, la Warner Bros. è rimasta fedele all'attore, scegliendo di mantenerlo nel ruolo nonostante le insistenti richieste di rimpiazzare con altro attore il personaggio di Barry Allen.

Le parole di Paul Machliss

The Flash avrebbe dovuto essere presentato in anteprima in questi giorni, ovvero nel novembre 2022, ma insieme a molti altri cambiamenti di programma, la Warner Bros. lo ha spostato al 23 giugno 2023. Machliss, quindi, ha deciso di fare luce su questo ritardo in una nuova intervista con la IBC. Secondo lui, parte del motivo per cui il film The Flash è stato posticipato riguarda l'uso di una tecnologia rivoluzionaria:

Sarà eccitante. La Warner ci ha incaricato di realizzare il miglior film possibile. Quello che posso dire è che utilizzeremo... Siamo il primo film a utilizzare una tecnologia molto, molto nuova in modo tale da ottenere più versioni dello stesso attore sullo schermo, invece di usare telecamere bloccate o anche controlli di movimento che abbiamo usato in altre pellicola come Ultima Notte a Soho. C'è stato uno sviluppo con una tecnologia meravigliosa, di cui mi piacerebbe poter parlare ora, ma tocca farlo l'anno prossimo, una volta che il film sarà uscito, e allora potremo entrare nei dettagli più scrupolosi. Ma è molto, molto eccitante e sono molto lieto di poter dire che siamo i primi, in un film di questa portata, a utilizzarla. Probabilmente perché ci è voluto così tanto tempo per finire il progetto e metterlo in pratica. Ma vale la pena aspettare, perché sembra fantastico.

Nonostante Machiss non sia entrato nei dettagli della nuova tecnologia, è chiaro come questa avrà a che fare con il concetto di multiverso che verrà esplorato da Barry Allen. Il protagonista incontrerà varie versioni dei personaggi, l'uno diverso dall'altro, come i Batman di Ben Affleck e Michael Keaton, mentre altri sembrano molto simili, il che significa che sono interpretati dall'attore. Questo è il caso del personaggio titolare, come rivelato nel primo trailer ufficiale di The Flash.

A questo punto, è difficile dire quale impatto avrà questa nuova tecnologia sul film, ma Machiss ha promesso che ne parlerà di più una volta che la pellicola sarà disponibile nelle sale cinematografiche, presumibilmente perché è stata utilizzata principalmente su scene ricche di spoiler. Se questa nuova tecnologia dovesse realmente rivelarsi eccezionale, potrebbe essere di grande aiuto, non solo per i futuri progetti del DCU, ma anche per quelli del Marvel Cinematic Universe che sta avendo a che fare con i multiversi. Non resta quindi che attendere l'uscita di The Flash anche per capire i futuri progetti dei nuovi CEO e co-CEO della DC Film James Gunn e Peter Safran.

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