Giunta a un passo dal suo finale, The Falcon & The Winter Soldier, la serie Marvel disponibile su Disney+, sceglie di concentrarsi maggiormente sulla caratterizzazione dei personaggi, scavando nel profondo dell’animo dei protagonisti. A dare maggior consistenza a questa volontà contribuisce un titolo altisonante, perfetto per questo tenore emotivo: Verità. In un mondo come quello in cui si muovono al momento gli eroi e i villain del Marvel Cinematic Universe la verità è un bene raro, spesso sepolta sotto segreti e macchinazioni che in questo episodio iniziano a emergere. Rispetto a WandaVision, la precedente serie dell’MCU presentata da Disney+, l’avventura di Sam Wilson e Bucky Barnes si discosta dall’aspetto supereroistico marveliano, addentrandosi invece nel contesto sociale ed emotivo del’MCU post-Endgame. Scelta che si basa anche su una delle run più recenti e socialmente impegnate dedicate a un portatore dello Scudo, le cui suggestioni permeano profondamente nella trama della serie. Una presenza sottile che viene esaltata da una sinergia tra gli easter egg e quanto narrato in Verità.
ATTENZIONE: quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul quinto episodio di The Falcon & The Winter Soldier
Verità scomode
Il fulcro di questo episodio è come Sam percepisce il suo ruolo da eroe, dopo che rientra in possesso del suo scudo. Il Capitan America che conosce lui non era un simbolo politico ma un’icona vivente di ciò che è giusto, mentre la nuova iterazione della Sentinella della Libertà si è rivelato l’esatto opposto, precipitando Falcon in un marasma emotivo che lo porta a rivolgersi a una figura rimasta troppo a lungo nell’ombra: Isaiah Bradley.
Il Capitan America Nero, conosciuto in L’uomo a stelle e strisce, è un volto noto per i fan di Capitan America, che fece il proprio esordio in una miniserie del 200 intitolata Verità. Titolo meritato, visto che veniva svelato il ruolo avuto da Bradley come Supersoldato non ufficialmente riconosciuto, in quanto uomo di colore in un’America ancora profondamente razzista. Non è un caso che in questo episodio, quando Isaiah racconta la sua storia a Sam, venga citato il nomignolo della Tuskegee Airmen (332), divisione dell’esercito composta da uomini di colore, simbolo di un’era di segregazione che ha lasciato un segno profondo in una generazione intera. Nel racconto di Isaiah, quando si parla degli esperimenti condotti in modo illecito e poco etico, è un richiamo al famigerato Studio Tuskegee, capitolo vergognoso della sperimentazione medica americana, che fu anche alla base della creazione di un altro popolare eroe di colore Marvel, Luke Cage.
Isaiah svela a Sam il suo tragico passato come cavia degli scienziati dell’esercito, intenzionati a scoprire come mai il suo fisico abbia reagito positivamente alla versione sperimentale del Siero del Supersoldato. Nella miniserie di Truth, Isaiah non venne trattato come cavia, ma al ritorno in patria venne condannato all’ergastolo per insubordinazione, vivendo in stato di isolamento sino a quando questa segregazione e la degenerazione del Siero del Supersoldato causarono una regressione mentale. Durante gli anni di prigionia, a Isaiah venne prelevato più volte il sangue, cercando di replicare il successo avuto con lui, arrivando dopo vari tentativi alla creazione in laboratorio di un nuovo supersoldato di colore: Josiah X.
Gioco di spie
Quando John Walker viene destituito dal suo ruolo di Capitan America, dopo un’udienza tutt’altro che pacifica, il militare viene avvicinato da una donna misteriosa, che tenta Walker promettendogli di avere un ruolo per lui. La donna si presenta come Valentina Allegra de Fontaine, un nome che ha fatto strabuzzare gli occhi ai Marvel fan di vecchia data.
La Contessa Valentina Allegra de Fontaine, infatti, è una delle spie doppiogiochiste più celebri del Marvel Universe. Creata dal mai troppo venerato Jim Steranko, la Contessa, che appare per la prima volta nell’agosto del 1967 in Strange Tales #67, è una nobildonna di origine italiana che entra nell’accademia dello S.H.I.E.L.D. dove presto viene notata da Fury in persona. Tra i due nascerà presto una storia, tormentata e che durerà anni. Si scoprirà solo anni dopo che la de Fontaine, pur essendo arrivata a coprire ruoli fondamentali dello S.H.I.E.L.D., era da sempre una spia infiltrata della Leviathan, un’agenzia spionistica segreta russa.
All’interno del Marvel Cinematic Universe, il nome Leviathan è già comparso in Agent Carter, motivo che ci fa suppore che la de Fontain (interpretata da Julia Louis-Dreyfus) possa avere un ruolo in questa organizzazione. Inizialmente si era pensato di introdurre il personaggio della de Fontaine, nota anche come Madame Hydra, in Black Widow, ma il suo ingresso in questa produzione di Disney+ e il suo potenziale legame con John Walker lascia supporre ci sia un futuro roseo per l’eclettica spia nel nuovo Marvel Cinematic Universe.
Power Broker, suppongo
Nelle puntate precedenti di The Falcon and The Winter Soldier si è nominato spesso Power Broker, ma non lo abbiamo visto. O almeno così abbiamo pensato, ma se invece il criminale fosse già apparso e non ce ne fossimo accorti? Dopo la missione a Madripoor vista in Power Broker, qualche sospetto sull’identità del signore del crimine ci era venuta, e Verità potrebbe sollevare il velo sulla sua identità.
Durante questo episodio, vediamo Sharon Carter fare una telefonata per reclutare un agente per compiere una missione speciale. Un uomo che è stato fatto evadere da un carcere algerino e che potrebbe essere contento di eseguire questo incarico, animato dalla vendetta. Non vediamo il suo interlocutore, ma lo sentiamo parlare in francese e quando i Flag Smasher vedono presentarsi come loro supporto Georges Batroc, l’acrobatico mercenario visto in Captain America: Civil War e in Il nuovo ordine mondiale, è difficile non domandarsi se Sharon non sia la vera identità di Power Broker.
Sorprendente? Non dimentichiamo che Sharon, ex agente S.H.I.E.L.D. ed ex operativa C.I.A., nonostante abbia aiutato Cap e Sam durante gli eventi di Captain America: Winter Soldier e di Captain America: Civil War, è stata dimenticata dagli eroi durante gli eventi dei capitoli finali della saga degli Avengers. E se avesse utilizzato le proprie competenze per diventare una signora del crimine? Inoltre, anche in episodi precedenti alcune sue tempestive azioni sembrano abbastanza sospette.
Il destino di Zemo
Dopo avere aiutato Sam a fermare Walker, Bucky decide di catturare Zemo, per chiudere il cerchio con il suo passato. Il Soldato d’Inverno trova il Barone presso il monumento dei caduti sokoviani durante gli eventi di Avenges: Age of Ultron, e sceglie di consegnarlo alle Dora Milaje, le letali soldatesse wakandiane.
Nonostante la loro sete di vendetta, le Dora Milaje guidate da Ajo decidono di portare il Barone Zemo al Raft, il carcere di massima sicurezza in cui erano stati rinchiusi anche gli Avengers che avevano rifiutato di firmare gli Accordi di Sokovia in Captain America: Civil War.
Un altro scudo
Dopo esser stato estromesso come Capitan America, John Walker sembra essere diventato l’esatto opposto dell’uomo che lo ha preceduto come Sentinella della Libertà. Dopo aver visto come un tradimento la decisione di privarlo del suo titolo e della sua vita militare, John non accetta di non essere più Cap, ruolo che sente di possedere di diritto. Dopo l’incontro con la Contessa Valentina Allegra de Fontaine e l’avere mentito alla famiglia Hoskins riguardo la morte del figlio, Walker decide di non rinunciare al suo ruolo da eroe, tanto da decidere di crearsi un proprio scudo.
Scena che sembra ricordare la nascita di Iron Man, quando un Tony Stark prigioniero dei Dieci Anelli creò la sua Mark I, compreso il ritmico rumore del martello. la presenza di una vistosa stella metallica e gli anelli metallici che vediamo realizzare a Walker sembrano indicare che l’ultimo episodio di The Falcon & The Winter Soldier potrebbe vedere la comparsa di U.S. Agent.
The Falcon and The Winter Soldier: Verità
Il tono narrativo di The Falcon and the Winter Soldier ha mostrato come il Marvel Cinematic Universe non sia solo una storia di supereroi, ma di uomini, che affrontano problemi che, seppur accresciuti dal loro ruolo, sono ben radicati nell’attualità. Il materiale originale da cui questa serie prende spunto era un fumetto fortemente sociale e politico, condizione che gli sceneggiatori della serie hanno adattato al meglio all’interno delle dinamiche nel nuovo MCU.
Pur mostrando scene di combattimento spettacolari, The Falcon and the Winter Soldier lascia predominanza alla costruzione emotiva, che tocca ogni aspetto dell’animo umano. La ricerca di pace interiore di Bucky si intreccia alla ricerca di una nuova rotta di Sam, così come la rabbia di Walker echeggia l’amarezza e l’odio di Isaiah Bradley. In questa definizione umana dei protagonisti, magnificamente resa in episodi come Verità, prende vita la nuova identità del Marvel Cinematic Universe, una dimensione eroistica diversa, in cui essere supereroi non è solamente grandi avventure. Perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità.