Power Broker, il terzo episodio di The Falcon & The Winter Soldier, sembra voler premere l’acceleratore alla nuova serie Marvel di Disney+. Una scelta comprensibile, considerato che con questa puntata siamo giunti a metà dell’arco narrativo che vede Falcon e Winter Soldier protagonisti di una storia particolarmente intensa, in cui gli spettatori sono guidati in un MCU alle prese con l’assenza di figure storiche come Iron Man e Capitan America. Il nuovo Marvel Cinematic Universe sembra disperatamente in cerca di nuovi simboli a cui guardare, una sensazione vista anche in WandaVision. The Falcon & The Winter Soldier, facendo leva sulla persona di Steve Rogers e il ruolo avuto come Cap, diventa il primo prodotto del MCU ad addentrarsi emotivamente in questo contesto sociale, scosso dal Blip, che in precedenza è stato solo sfiorato, mentre ora ne affrontiamo pienamente la ricaduta sociale. Anche in Power Broker questo evento viene nominato spesso, ma non è l’unico easter egg presente nel terzo capitolo di The Falcon & The Winter Soldier.
ATTENZIONE: quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul terzo episodio di The Falcon & The Winter Soldier
Vecchi nemici…
Al termine de L’uomo a stelle e strisce, Bucky e Sam erano decisi a chiedere aiuto a uno dei nemici più temibili degli Avengers: Helmut Zemo. Il villain di Captain America: Civil War, interpretato da Daniel Brühl, torna quindi in scena, ma non è più solamente un agente dei servizi segreti sokoviani, che ha perso la famiglia durante gli eventi di Avengers: Age of Ultron, ma scopriamo che è nientemeno che un ricco barone. L’ultima volta in cui abbiamo visto Zemo, era al termine di Civil War, quando veniva tratto in arresto dopo portato alla spaccatura tra gli Avengers usando Bucky come elemento di rottura tra Capitan America e Iron Man. Un risultato che viene ricordato in Power Broker quando Zemo ripete le parole chiave per attivare il Soldato d’Inverno al suo primo incontro con Bucky.
La nuova veste di Helmut Zemo sia avvicina maggiormente alla versione fumettistica del personaggio. Creato nel 1973 da Sal Buscema e Tony Isabella, il barone Helmut Zemo era il figlio di Heinrich Zemo, storico nemico di Capitan America, che decise di proseguire l’opera paterna diventando uno dei nemici più letali della coppia Capitan America e Falcon. Anche nei fumetti, Zemo è un abile stratega e ha il dono di essere particolarmente persuasivo, oltre a esser un combattente dotato di una forza sopra la media.
Durante la fuga con Sam e Falcon, Zemo utilizza la propria ricchezza per finanziare la loro personale caccia ai Flag Smashers. In questa occasione, a bordo del suo jet privato, prima ironizza sulla condizione di detenuti, esperienza provata anche dai due eroi dopo gli eventi di Civil War, e non si risparmia nemmeno nel commentare quanto una figura come Capitan America possa esser controversa, non solamente eroica, ma anche ipocritamente simbolo di un potere politico.
…e vecchi alleati
Altro gradito ritorno in The Falcon& The Winter Soldier è quello di Sharon Carter, la pronipote di Peggy Carter, la donna amata da Cap, che aveva aiutato Cap e Sam durante gli eventi di Civil War. L’ex-agente dello S.H.I.E.L.D., dopo essere divenuta un agente della C.I.A. in seguito alla caduta dell’agenzia di Nick Fury per via di quanto accaduto in Captain America: Winter Soldier, sembra aver patito in modo maggiore le conseguenze del suo essersi schierata con Cap durante la sua latitanza.
Non potendo godere degli appoggi e del sostegno dei Vendicatori, Carter ha trovato rifugio a Madripoor, trovando nel sottobosco criminale della città asiatica un terreno fertile per diventare una trafficante.
Madripoor
Prima tappa della missione di questo insolito terzetto è Madripoor, isola del sudest asiatico patria di criminali e pirati, la cui storia è una delle componenti più care a una particolare famiglia del mondo Marvel: quella mutante. La prima apparizione di questa roccaforte criminale, infatti, avviene in New Mutants #32 a opera di Chris Claremont, anche se questa esotica meta verrà sviluppata maggiormente negli anni successivi quando diventerà il teatro delle avventure di Wolverine nel periodo in cui aveva lasciato gli X-Men ed era tornato in questa pericolosa città, in cui aveva già soggiornato anni prima.
Curiosamente, in Uncanny X-Men #238, Madripoor era il luogo in cui si incontrarono per la prima volta Capitan America e Wolverine, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando l’artigliato canadese e la Sentinella della Libertà contribuirono a salvare una neonata che in futuro sarebbe divenuta una delle spie più letali della storia: Natasha Romanoff. Il mito di Madripoor è stato sviluppato negli anni seguenti nella citata serie di Wolverine, ma anche serie come X-Force.
Durante la loro missione a Madripoor, Zemo consiglia di muoversi nel sottobosco criminale della città sotto copertura. Potendo già contare sulla propria fama di criminale, il barone non ha problemi a farsi percepire come uno dei malviventi, spingendo Buckly a fingersi nuovamente il Soldato d’Inverno. Per Sam, invece, si decide di farlo passare per il criminale Conrad Mack, noto come Smiling Tiger.
Nei fumetti esiste realmente una Tiger Sorridente, parte del gruppo criminale Folding Circle che in diverse occasioni creò dei problemi a diversi gruppi di casa Marvel, tra cui gli Avengers, a cui rubarono un Quinjet, finendo per schiantarsi proprio a Madripoor, dove decisero di restare per divenire parte della criminalità locale.
A Madripoor il crimine è saldamente in mano a Power Broker,il re dei malviventi, che apparentemente è riuscito a ricreare il siero del supersoldato grazie al dottor Wilfred Nagel, scienziato che ha proseguito gli esperimenti di Abrham Erskine, l’uomo che creò la formula originale con cui Steve Rogers ottenne i suoi poteri. Nei comics, Nagel proseguì gli studi di Erskine dando vita a una seconda formula con cui fece sperimentazioni su soldati di colore, tra cui Isaiah Bradley.
All’interno del Marvel Cinematic Universe, Nagel è uno scienziato che ha proseguito gli studi di Erskine partendo da un campione di sangue di Bradley, ma dopo esser tornato in seguito al Blip, pur cercando di proseguire i suoi studi per il governo, ha infine deciso di offrire i propri servigi al migliore offerente. Ossia Power Borker.
Sam e Bucky
I due protagonisti, per quanto mossi da un comune intento, sono ancora in cerca di un loro equilibrio come squadra. Un momento di crescita che viene evidenziato da tutti coloro con cui entrano in contatto, come possiamo vedere durante la scena del viaggio aereo, occasione in cui compare il libretto di Bucky su cui sono riportate le persone a cui il Soldato d’Inverno ha causato sofferenza in passato. Sam riconosce subito che si tratta del libretto usato da Steve Rogers per annotarsi tutto ciò che doveva recuperare dopo il suo risveglio, dove venne anche inserita anche la colonna sonora di Trouble Man, che sentivamo proprio nel finale di Captain America: The Winter Soldier.
Sempre in merito al rapporto di fraterna rivalità tra i due, va notato come salendo a bordo della macchina guidata da Zemo per fuggire dal porto di Madripoor, Sam chieda a Bucky di portare avanti il sedile, in modo che stando dietro possa sedersi comodamente. Memore di un siparietto simile ma a parti invertire visto in Captain America: Civil War, Bucky si rifiuta di accontentare la richiesta.
Wakanda non dimentica
Durante l’evasione di Zemo, Sam fa notare a Bucky che liberare il terrorista avrà sicuramente delle conseguenze: i wandiani non dimenticano. Durante Captain America: Civil War, infatti, si era scoperto come fosse Zemo il colpevole del piano che aveva condotto alla morte di T’Chaka, re di Wakanda. Dopo che l’erede, T’Challa, come Pantera Nera aveva smascherato il piano di Zemo, questi era stato arrestato per venire processato secondo la legge.
A quanto pare la fuga orchestrata da Bucky non è stata particolarmente gradita in Wakanda, visto che una volta giunti in uno dei rifugi del barone, Bucky si accorge di dispositivi spionistici in vibranio usati dai servizi segreti wakandiani. In tal modo scopre che Ayo, una delle Dora Milaje conosciute in Captain America: Civil War è sulle loro tracce, per catturare Zemo.
The Falcon & The Winter Soldier: Power Broker
Power Broker, pur mettendo al centro della storia la dinamica tra i tre personaggi, ha il merito di dare ulteriore spessore al lato sociale del Marvel Cinematic Universe. La presenza del GRC (Global Repatriation Council) assume una propria valenza, è lo specchio di un mondo che nonostante sia stato graziato dalle perdite subite con lo schiocco di dita di Thanos, è ancora piagato da ferite che faticano a rimarginarsi.
Anche i presunti villain, i Flag Smasher guidati da Karli Morgenthau, sono pensati per esser figli di questo tempo, delle persone che faticano a trovare il proprio posto in un mondo percepito come alieno e ingiusto. Il punto di forza di The Falcon & The Winter Soldier è l’aver trovato questa identità emotiva in cui il vissuto dei protagonisti sia parte integrante di questa dinamica sociale complessa e sofferente, dove una visione dell’eroe atipica e diversa rispetto al passato diventa la molla che spinge Sam e Bucky a prendere pienamente possesso del retaggio di Steve Rogers.
Gli episodi precedenti
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