The Falcon & The Winter Soldier,ultimo episodio: tutti i riferimenti e le citazioni

Un Mondo, un Popolo, il sesto episodio di The Falcon & The Winter Soldier. Ecco tutti i riferimenti e le citazioni presenti nell'episodio

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a cura di Manuel Enrico

Un Mondo, un Popolo, l’ultimo episodio di The Falcon & The Winter Soldier, è finalmente arrivato su Disney+. La serie con protagonisti Sam Wilson e Bucky Barnes ha tenuto i Marvel Fan con il fiato sospeso per questo atteso finale, in cui tutti si aspettavano di vedere Falcon finalmente accettare la pesante eredità lasciatagli da Steve Rogers nel finale di Avengers: Endgame. I precedenti episodi sono stati un percorso formativo per Sam, che non si è confrontato con il suo ruolo come individuo parte di una società in cerca maggiormente di ruoli di riferimento concreti che non di supereroi. Forte di questa intelaiatura emotiva, The Falcon & The Winter Soldier ci ha regalato un ultimo episodio emozionante, in cui finalmente lo Scudo di Steve Rogers ha trovato un degno portatore. Un Mondo, un Popolo rappresenta un degno finale per la seconda serie Disney, dopo WandaVision, ambientata nel Marvel Cinematic Universe, in cui sono, ovviamente, i tanto amati easter egg.

ATTENZIONE: quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul sesto episodio di The Falcon & The Winter Soldier

Cap prende il volo

Il finale di Verità aveva lasciato intendere come il momento tanto atteso era finalmente giunto. La misteriosa scatola consegnata da Bucky a Sam, frutto del favore chiesto dall’ex Soldato d’inverno agli amici wakandiani, conteneva il nuovo costume di Sam. Con una significativa variante: i colori sono quelli tipici di Capitan America.

Rimanendo legati alla run di Captain America: Sam Wilson, la consacrazione di Sam a successore di Steve Rogers non poteva che venire celebrata anche con un cambio di costume. Oltre ad avere dotato la nuova armatura di Wilson con tecnologie all’avanguardia, i wakandiani hanno riprodotto gli elementi visivi tipici della divisa di Capitan America. Rispetto all’originale fumettistico, il nuovo costume di Sam ha alcune piccole differenze (come i guanti e una placca pettorale più iconica), ma sono soprattutto le ali ad avere una maggior visibilità. Se nei comics queste erano solitamente ritratte come ripiegate verso il basso quando non in utilizzo, in The Falcon & The Winter Soldier rimangono pienamente dispiegate, offrendo un colpo d’occhio di sicuro impatto.

Lo spirito di Rogers

Capitan America, per tutti, rimarrà Steve Rogers. E’ stato lui a ispirare nuovi eroi, diventando anche la guida dei due protagonisti di The Falcon & The Winter Soldier. In due momenti di Un Mondo, un Popolo, sia Sam che Bucky mostrano dei tratti che li avvicinano molto al loro amico.

Il primo è Bucky Barnes, che durante la sua corsa in moto per fermare i Flag Smashers compie un’acrobazia di tutto rispetto: brusca frenata, impennata sulla ruota anteriore e lancio verso il nemico. Difficile non rivedere in questo stunt un richiamo alla medesima azione compiuta da Steve Rogers in Captain America: the Winter Soldier, quando l’allora Cap utilizza questa mossa per abbattere un Quinjet dello S.H.I.E.L.D. durante la sua fuga dal Triskelion.

A Sam, giustamente, viene consentito di mostrare un legame più idelogico con Cap. Durante il suo scontro con Karli negli angusti spazi sotto New York, il nuovo Capitan America rifiuta di lottare con la furiosa leader di Flag Smasher, limitandosi a difendersi dai suoi colpi, cercando di farla ragionare. Quando viene brutalmente sbattuto a terra, Karli gli intima perentoriamente ‘Resta giù’, per sentirsi rispondere da Sam un deciso ‘no’. Simili scambi di battute hanno contraddistinto alcuni dei momenti più emozionanti della vita di Steve Rogers, dalla rissa nel vicolo in Captain America: Il Primo Vendicatore allo scontro a tre con Iron Man e Bucky nel culmine emotivo di Captain America: Civil War.

Questa reazione è una testimonianza autentica dello spirito di Capitan America, l’essere pronto a rialzarsi ad ogni costo per lottare e difendere ciò in cui crede. Questo momento intenso, a ben vedere, è la prima dimostrazione che Sam Wilson è divenuto a tutti gli effetti il nuovo Capitan America.

L’altra faccia dei Carter

Il nome Carter, nel Marvel Cinematic Universe, è sempre stato rispettato e ammirato. Da Peggy Carter, fondatrice dello S.H.I.E.L.D., sino a Sharon, donne che hanno servito il loro Paese lavorando al fianco degli eroi. Almeno sino al Blip, quando tutto è cambiato. Durante gli eventi di The Falcon & The Winter Soldier abbiamo visto come Sharon, abbandonata dai suoi supposti amici, si sia ritagliata un ruolo di potere all’interno della comunità criminale di Madripoor, aiutando Sam e Bucky a confrontarsi con Power Broker. Anche in questo emozionante finale, Sharon sembra supportare i suoi vecchi amici, arrivando sulla scena della lotta newyorkese tramite un travestimento hi-tech, simile a quello usata da Natasha Romanoff in Captain America: The Winter Soldier.

Qualche dubbio, onestamente, lo avevamo avuto, ma con Un Mondo, un Popolo è arrivata la conferma che tutti aspettavamo: Sharon Carter è Power Broker. Questa rivelazione abbastanza prevedibile è un punto a favore della serie, che non si spaventa nel mostrare come anche un personaggio positivo possa, in questo nuovo equilibrio sociale, trovarsi a vivere dall’altra parte della barricata. Come mostrato nella scena post-credit, Sharon approfitterà di questa sua nuova doppia vita per dare nuovo impulso alla sua rete criminale, come annuncia in una telefonata.

Ma chi c’è dall’altra parte della linea? Potremmo pensare che Sharon abbia deciso di allearsi con una nuova fazione criminale, magari appoggiandosi a un’altra infiltrata all’interno delle file del governo? L’idea è che abbiamo assistito alla nascita di un nuovo nemico, Leviathan, che nei fumetti era un’agenzia segreta i cui fondatori comprendevano anche i genitori della Contessa Valentina Allegra de Fontaine. Che fosse proprio Val all’altra capo del telefono?

Prigione per criminali

Dopo averlo nominato, finalmente anche il supercarcere per criminali, il Raft, fa bella mostra di sé. Apparso per la prima volta in Captain America: Civil War, questa prigione di massima sicurezza è stata studita, nei fumetti, come luogo di detenzione per criminali dotati di super poteri. Era qui che erano stati rinchiusi gli Avengers ribelli dopo lo scontro all’aeroporto di Francoforte, mentre ora sappiamo che all’interno del carcere c’almeno un detenuto di alto profilo: il Barone Zemo.

Il lato oscuro del Sogno Americano

In Un mondo, un Popolo, John Walker, dopo esser stato destituito come Capitan America, torna in azione in cerca di vendetta per l’assassinio del suo amico, Lemar Hoskins. Durante lo scontro con i Flag Smasher, Walker ha modo di fare una scelta: cedere alla vendetta o comportarsi da eroe. La sua scelta di salvare delle vite lo colloca, al momento all’interno dei ‘buoni’, ma Walker non intende rinunciare alla sua occasione di essere un metaumano. Motivo per cui accetta in fine l’offerta della Contessa Valentina Allegra de Fontaine, ottenendo un ruolo all’interno della sua misteriosa organizzazione, per cui opererà con il nome in codice di U.S. Agent.

Il richiamo è ovviamente al secondo alter ego fumettistico di Walker, che dopo aver dismesso i panni di Capitan America venne arruolato agente operativo per black ops, dopo averne simulato la morte. In The Falcon & The Winter Soldier questa transizione avviene in modo meno traumatico, aprendo degli scenari futuri interessanti per il personaggio.

I nuovi eroi

Uno dei momenti più emozionati dell’ultimo episodio di The Falcon & The Winter Soldier è il riconoscimento del ruolo storico avuto da Isaiah Bradley. All’interno del memoriale allestito all’interno dello Smithsonian dedicato a Capitan America, grazie all’intervento di Sam, viene infatti installata una statua che ricorda il ruolo avuto da Bradley, a lungo negato dalla storia ‘ufficiale’. Durante la scoperta di questo giusto tributo, vediamo sullo sfondo anche un logo degli Avengers, il medesimo utilizzato per la promozione di Endgame.

Il discorso di Sam nei panni di Capitan America, oltre che punto di svolta emotivo, può essere visto come la molla che spingerà due dei personaggi visti in The Falcon & The Winter Soldier a intraprendere la strada dell’eroe. Abbiamo già citato Elijah Brabdley, nipote di Isaiha, che sicuramente diventerà Patriot in Young Avengers, ma non dimentichiamo anche Joaquin Torres ha un’identità eroica nel Marvel Universe, quando divenne la spalla di Sam Wilson mentre era Capitan America, utilizzando il nome di Falcon. Che sia quanto vedremo nell’annunciato Captain America 4?

The Falcon & The Winter Soldier: Un Mondo, un Popolo

The Falcon & The Winter Soldier si conclude con un episodio che se da un lato mostra un combattimento avvincente ma troppo rapido nello sviluppo, trova nella sua parte finale un tenore emotivo incredibilmente potente. Il discorso di Sam e la scena commovente di Isaiah Bradley sono momenti dirompenti, legittimano Wilson come Capitan America non tanto perché porta lo Scudo, ma perché incarna gli ideali che hanno contraddistinto Steve Rogers come eroe, oltre al simbolo.

La cura messa nella realizzazione di questa serie non si è focalizzata solo sulla resa scenica, in alcuni casi poco incisiva, ma ha dato il meglio di sé nel volere andare oltre i limiti narrativi, nel portare il mondo reale all’interno di un contesto narrativo che, sino a ora, aveva mantenuto un sicuro distacco. Il Marvel Cinematic Universe ci ha offerto con questa serie il prodotto più vicino allo spirito della Marvel, il voler raccontare il mondo attraverso i propri eroi. Un Mondo, un Popolo è un istante di grande racconto supereroico, in cui l’aspetto metaumano dei protagonisti lascia spazio al loro vissuto di uomini autentici, contemporanei. La speranza è che questa evoluzione dell’MCU non resti un caso isolato, ma sia la nuova cifra stilistica di un universo fatto di eroi dal volto (e problemi) sempre più umani.

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