The Expanse: Nemesis Game - L'esodo, recensione lotta per il Sistema Solare
Con Nemesis Game - L’Esodo, la trama di The Expanse cambia il proprio punto di vista riportando i lettori all’interno del Sistema Solare.
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a cura di Manuel Enrico
Come potrebbe reagire l’umanità dopo avere scoperto milioni di mondi su cui creare un nuovo futuro? Da questo interrogativo si è sviluppato il secondo arco narrativo di The Expanse, la space opera cult che ha contribuito a rinverdire i fasti della sci-fi letteraria, prima ancora di esser trasposta in una serie che ha saputo ritagliarsi un nutrito seguito, imponendosi come una scomoda pietra di paragone al pari di un altro cult, Battlestar Galactica. La serie di Prime Video, basandosi di un diverso medium e dovendo sottostare a una diversa dinamica narrativa, nelle ultime due stagioni si è presa alcune libertà rispetto al ciclo di romanzi, perdendo in parte una componente essenziale della serie di romanzi. Con Nemesis Game - L’Esodo, infatti, la trama di The Expanse ha cambiato il proprio punto di vista, riportando i lettori all’interno del Sistema Solare per affrontare le conseguenze degli eventi dei precedenti romanzi.
A partire da Leviathan – Il Risveglio, a dominare la scena era stata la protomolecola, entità proveniente dallo spazio profondo, la cui presenza nel nostro sistema solare aveva generato non pochi problemi all’interno di un sistema sociale fortemente compromesso. Pur potendo contare sulla presenza di James Holden e dell’equipaggio della Rocinante, il delicato equilibrio politico tra le diverse potenze del Sistema Solare aveva già iniziato a mostrare una certa fragilità, figlia di vecchi dissapori mai sopiti. La speranza al termine di Abbandon’s Gate era che la possibilità di poter creare una nuova vita tra gli astri potesse portare a una sorta di nuovo inizio, ma questa galassia aperta a tutti era divenuta nuovamente una ragione di contrasto tra Terra e Marte da un lato e Cinturiani dall’altro.
The Expanse: Nemesis Game - L'esodo, ritorno nel Sistema Solare
L’avere posto la Navoo, gigantesca nave generazionale, come una sorta di ultimo attracco prima dell’accesso all’anello tramite cui raggiungere altri mondi aveva reso l’APE di Fred Johnson una forza politica di prim’ordine. Ma se tutti guardavano all’anello come l’oggetto della discordia in quanto portatore di una nuova chance per l’umanità, il pericolo era in agguato nel caro, vecchio Sistema Solare.
Con Nemesis Game - L’Esodo, infatti, viene evidenziato come la promettente prospettiva di nuovi mondi non sia vista unanimemente come un nuovo punto di partenza. A sentire questo slancio nell’universo come una minaccia è una frangia estremista dell’APE, memore di come la fisionomia cinturiana, incapace di gestire le diverse condizioni di vita sui pianeti con gravità maggiori, rappresenti un ennesimo motivo per imporre una disparità al popolo cinturiano. Una minaccia che può esser evitata in un solo modo: conquistando il controllo dell’anello e imponendo la propria volontà. A partire dal quinto volume di The Expanse, partendo da questo spunto, la narrativa del duo autoriale della saga abbandona la fantascienza esplorativa, per concentrarsi su una trama che concede maggiori spazi a politica e dissidi profondamente umani.
Il ritorno a una dimensione più umana e concreta della vicenda diventa l’occasione per imporre un cambio di passo narrativo anche ai protagonisti di The Expanse. Sin dalla loro prima avventura, Holden e i suoi compagni si sono comportati come un tutt’uno, quasi un microcosmo a sé stante che per sua stessa natura ha fatto di questo granitico legame la propria identità. Nei romanzi precedenti, la Rocinante e i suoi occupanti sono divenuti un simbolo, quasi una simbiosi con il concetto stesso di equità, incarnata in particolare da Holden. Complice la necessità di apportare ingenti riparazioni alla Rocinante dopo gli eventi di Cibola Burns e Abaddon's Gate, l’equipaggio privo di una nave si ritrova a dovere affrontare la propria vita oltre le paratie della nave, ritrovando un’individualità che sinora non era mai stata presentata. Un elemento di rottura che viene sviluppato con intelligenza avvinghiando i singoli membri della Roci in una serie di situazioni personali che, finalmente, ci consentono di scoprire le radici dell’animo di queste anime.
Nei precedenti capitoli della saga, infatti, questi protagonisti erano stati tratteggiati lo stretto necessario per sviluppare un’empatia con il lettore, redendoli il tramite emotivo perfetto per assaporare al meglio una trama proiettata all’esterno di una società umana ben definita, ma comunque letta all’interno di una scansione di eventi legati alla presenza della protomolecola. La risoluzione della trama legata all’elemento alieno diviene il punto di partenza per una nuova dimensione della saga, che coinvolge maggiormente il vissuto personale di ogni protagonista all’interno dei macro-eventi che contrappongono le diverse forze politiche in campo.
Separati per affrontare una minaccia devastante
Potendo contare su un equipaggio eterogeneo, con rappresentanze di ognuna della fazioni in gioco, l’enfasi data al passato di Naomi, Amos e Alex diviene un punto di vista privilegiato per comprende i retroscena, culturali e sociali, da cui scaturisce l’assetto sociale in cui si muovono i membri dell’equipaggio della Rocinante. Con l’eccezione di Holden, che rimane sempre un elemento supra partes, spinto da una volontà di fare la cosa giusta che lo rende inviso a ogni fazione, trasformandolo in un potenziale strumento politico e in personaggio scomodo da utilizzare come capro espiatorio all’occorrenza.
Con Nemesis Game - L’Esodo, The Expanse assume quindi una diversa connotazione, abbandonando le atmosfere dell’esplorazione galattica, concentrandosi sulla valorizzazione di una trama più terrena e vicina a tematiche attuali. Il duo di autori si dedica a un ritratto contemporaneo dell’umanità futura, intrecciando una trama in cui suggestioni animate da una critica al post-colonialismo rivestono una caratterizzazione di una fazione ribelle in cui paure e timori ereditati da una vessazione decennale divengono le graffianti e comprensibili radici di un moto rivoluzionario violento, sprezzante. L’entrata in scena di Inaros, leader rivoluzionario modellato apparentemente su personaggi storicamente ravvisabili, rappresenta l’essenza di questo capitolo di The Expanse, colonna portante del secondo arco narrativo della saga.
Voto Recensione di The Expanse - Nemesis Game: L'esodo
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- In continuity con la saga
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- Interessante cambio di prospettiva
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- Caratterizzazione della politica del Sistema Solare ben definita
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- Valorizzazione del vissuto personale dei protagonisti
Contro
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- Non pervenuti
Commento
Con Nemesis Game – L’esodo, The Expanse assume quindi una diversa connotazione, abbandonando le atmosfere dell’esplorazione galattica, concentrandosi sulla valorizzazione di una trama più terrena e vicina a tematiche attuali. Il duo di autori si dedica a un ritratto contemporaneo dell’umanità futura, intrecciando una trama in cui suggestioni animate da una critica al post-colonialismo rivestono una caratterizzazione di una fazione ribelle in cui paure e timori ereditati da una vessazione decennale divengono le graffianti e comprensibili radici di un moto rivoluzionario violento, sprezzante