L’uscita della quinta stagione di The Expanse è uno dei punti di forza dell’offerta di Amazon Prime Video, che offrirà ai suoi sottoscrittori il nuovo capitolo delle avventure dell’equipaggio della Rocinante dal prossimo 16 dicembre. In un periodo in cui la sci-fi sembra godere di una nuova fama presso il pubblico, anche grazie al ritorno di grandi nomi del settore come The Mandalorian e Star Trek: Discovery, la serie di Amazon Prime Video arriva sui nostri schermi per presentare una fantascienza diversa, in cui l’elemento scientifico viene trattato con particolare attenzione. Un approccio che viene mutuato dall’impostazione narrativa dell’originale cartaceo, ossia l’omonimia saga letteraria creata da Daniel Abraham e Ty Franck, meglio noti come James S.A. Corey.
Sin dalla sua prima stagione, infatti, The Expanse sì è mostrata come un prodotto che rende pieno merito al termine science fiction, che, in modo più preciso della nostrana fantascienza, identifica nell’aspetto scientifico la base della storia narrata. Dove altre produzioni si affidano a incredibili invenzioni, The Expanse ci mostra un universo futuro che ha una maggior attinenza al nostro presente, con un’evoluzione tecnologica che, per quanto avveniristica, lascia allo spettatore un senso di realismo marcato.
The Expanse, una promettente quinta stagione
La colonizzazione del Sistema Solare è portata avanti in condizioni tutt’altro che rosee, il contrasto tra le diverse forze in gioco (Terra, Marte e Cinturiani) nasce da una ben troppo umana separazione, frutto di logiche economiche e politiche che sono magnificamente rese dalla caratterizzazione dell’ambientazione. The Expanse, nel suo voler raccontare l’avventura umana del domani, non dimentica di mostrare quali siano i difetti di una razza che sembrano non essere un ricordo del passato, ma che anzi sono stati portati dai coloni anche nelle nuove dimore tra le stelle.
Nelle precedenti quattro stagioni, queste dinamiche corporative e le lotte di potere sono state messe in moto dalla presenza delle protomolecola, organismo alieno che, dopo avere messo a repentaglio la vita umana nel Sistema Solare, ha dato inizio a una nuova fase della conquista umana dello spazio, aprendo la via ad altre galassie. Una nuova età dell’oro per l’umanità, almeno sulla carta, ma le precarie relazioni diplomatiche del Sistema Solare si sono perpetuate anche in questa nuova esplorazione, creando non poche tensioni e dissapori, che hanno generato ulteriori contrasti.
E come sempre, James Holden è al centro della scena. Eroe non per scelta ma per vocazione, Holden si ritrova a esser travolto dagli eventi, a cui cerca di porre soluzione in modo logico, andando contro quelle dinamiche oscure di politica ed economica che invece ragionano secondo assiomi a lui sconosciuti e incomprensibili. La forza narrativa di The Expanse è in questa contrapposizione, il mettere Holden contro un sistema sociale che, anche di fronte a una minaccia globale o a nuove prospettive di crescita, ragiona per schemi stantii in cui l’asservimento dell’altro è una costante.
Per quattro stagioni abbiamo visto Holden battersi contro questa nautura della razza umana, ma la quinta serie di The Expanse, in arrivo dal 16 dicembre, affianca a queste tematiche anche una nuova linea narrativa: la spaccatura dell’equipaggio. Nonostante l’avere vissuto momenti difficile assieme, Holden e i suoi compagni d’avventure sono ora indirizzati ad affrontare delle problematiche più personali, che mettono alla prova anche le loro relazioni.
Il passato torna a colpire
Nella nostra anteprima abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi nove episodi della quinta stagione di The Expanse, e questo cambio di passo narrativo si intravede sin dai primi istanti. Il lavoro fatto dagli sceneggiatori sui protagonisti, sempre basato su quanto ideato dal duo di autori dei romanzi, è appassionante, viene sviluppato in modo da far percepire in modo sottile ma persistente il senso di apparente distacco tra membri di un equipaggio che sono ora costretti ad affrontare individualmente gli spettri del proprio passato.
Naomi (Dominique Tipper) e Holden (Steven Strait) sono il fulcro emotivo su cui poggia la famiglia della Rocinante, e il loro allontanamento è l’elemento di rottura di alcune dinamiche della serie. Naomi è ora intenzionata a salvare il figlio, divenuto un terrorista cinturiano sotto l’influenza del padre, tanto che nei primi episodi assistiamo a un’azione terroristica incredibilmente crudele.
La volontà di Naomi si scontra con l’istinto di Holden, come sempre deciso a fare la cosa giusta, senza considerare tutte le implicazioni. Il suo esser divenuto una sorta di eroe dell’umanità non viene percepito da tutti in modo univoco: per alcuni è un figlio della Terra, quindi un uomo di cui non fidarsi, specialmente se si è cinturiani. Questa sua posizione ambigua lo allontana, in questo frangente, da Naomi, che vede in lui non un sostegno nella sua missione materna, ma potenzialmente un ulteriore ostacolo.
E con il passato deve fare i conti anche Amos (Wes Chatham), che torna sulla Terra, a Baltimora. Sappiamo poco dei trascorsi di Amos, ci è stato presentato come un’anima tormentata e nei primi episodi vediamo apparire questa sofferenza, ma il suo ritorno a casa potrebbe essere il momento in cui emergono le radici di questa sua pena. Chatham è sempre stato ammirevole nel suo dare a Amos un’interpretazione molto fisica, ma è anche riuscito a lasciar emergere un lato emotivo del personaggio che trova in questa quinta stagione piena concretezza.
Tocca a Bobbie (Frankie Adams) e Alex (Cas Anvar) affrontare gli aspetti socio-politici della serie. Mentre Alex cerca di riagganciare il legame con una famiglia che sembra avere accettato la sua sparizione anni prima, restia ad accoglierlo nuovamente come padre e marito, l’ex militare marziano affianca Bobbie in un’indagine su inquietanti risvolti che sembrano riguardare alcuni ambienti delle forze armate marziane, incarico svolto sotto mandato di una sempre più carismatica Avasarala (magnificamente interpretata da Shoreh Aghdashloo).
The Expanse: il vero spirito dei protagonisti si rivela
In questa quinta stagione, lo spettatore si trova quindi nella fortunata posizione di poter finalmente scoprire qualche dettaglio in più sul passato dei protagonisti, costretti a vivere le conseguenze delle proprie azioni, presenti e passate. Questa apertura corrisponde a una gradita definizione dei protagonisti, che in passato hanno mostrato debolezze in termini di background personale; la trama iniziale della quinta stagione di The Expanse, che si emancipa da un contesto globale per addentrarsi nell’intimo di queste figure future, consente di dare loro maggior spessore, facendo emergere lati finora mai esplorati, rendendoli al contempo centrali anche nello sviluppo della trama orizzontale della serie. Se alcuni di loro sono costretti ad affrontare rimpianti e occasioni perdute, a Holden tocca vivere il lato meno gradevole dell’esser diventato un simbolo. Un dualismo eroe-nemico che condiziona pesantemente il suo muoversi nel fragile ambiente umano futuro di The Expanse.
Agli sceneggiatori di The Expanse va riconosciuto il merito di avere trovato una modalità narrativa che consenta di far coesistere sia l’aspetto individuale delle storie che personaggi che la continutià con la trama della serie. Pur dovendo gestire più fronti narrativi, la quinta stagione di The Expanse non perde di coesione, il passagio da un personaggio all’altro avviene in modo preciso e mai netto, si segue una dinamica narrativa che avvince lo spettatore, intersecando vicende personali e nuovi misteri da svelare che saranno al centro di questa penultima stagione della serie.
A sostenere questo ricco intreccio narrativo abbiamo l’impeccabile impianto visivo di The Expanse. Come detto, sin dalla prima stagione abbiamo potuto apprezzare lo sforzo della produzione nel dare vita a una galassia piena di contrasti, culturali e tecnologici. I cinturiani sono costretti a vivere in condizioni disagiate, contrariamente a Terra e Marte, una diversità che appare evidente sia nella quotidianità che nelle possibilità. In questa quinta stagione, si mantiene questa caratteristica della serie, che si può maggiormente apprezzare guardando la serie in lingua originale, dove gli attori hanno fatto un encomiabile lavoro nel dare ai personaggi sfumature linguistiche e di accenti, per distinguere lo slang cinturiano dalla linearità dell’inglese parlato da terrestri e marziani.
Gli eventi mostrati in questi primi nove episodi della quinta stagione di The Expanse sono rivelatori di un capitolo centrale ed appassionante di questa saga, che, come annunciato recentemente, dovrebbe chiudersi con la sesta stagione, nonostante la dimensione letteraria di The Expanse sia ancora in evoluzione. Per ora, possiamo consolarci godendoci una nuova stagione in cui una delle migliori serie sci-fi degli ultimi anni dimostra ancora una volta di meritarsi l’apprezzamento e l’affetto del pubblico.
Potete vivere l'avventura di The Expanse sottoscrivendo un abbonamento a Amazon Prime Video