Tex Willer - La Banda di John Coffin, recensione: don't take your guns to town

Tex Willer - La Banda di John Coffin chiude il cerchio sulla vendetta di Tex nei confronti degli assassini di suo fratello.

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a cura di Domenico Bottalico

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Con Tex Willer - La Banda di John Coffin salgono a quota 5 i volumi con Sergio Bonelli Editore sta riproponendo, per il mercato delle librerie e delle fumetterie, la serie mensile Tex Willer in ordine cronologico. Ricordiamo che la serie racconta le avventure del giovane Tex in quegli anni finora rimasti inesplorati che lo hanno visto scorrazzare per il sud-ovest degli Stati Uniti come fuorilegge a seguito degli avvenimenti che lo videro vendicare l'omicidio del padre prima e quello del fratello Sam poi - potete recuperare la nostra recensione di Tex Willer - Vivo o Morto! per un quadro più completo delle premesse della serie.

Nello specifico questo quinto volume raccoglie gli albi 24-28 delle serie regolare e si colloca dopo l'eccellente Tex Willer - Nella Terra dei Seminoles in cui Tex, sempre in fuga dalla legge aveva provato a cercare rifugio addirittura in Florida dove era rimasto suo malgrado invischiato nella guerriglia fra l'esercito e l'agguerrita tribù Seminoles.

Tex Willer - La Banda di John Coffin, don't take your guns to town

Tex e Jimmy Jones, l'improbabile ladro di cavalli divenuto suo pard, sono ancora ospiti di Cochise. È proprio al grande sakem degli Apache Chiricahua che il giovane Tex racconta gli avvenimenti che l'hanno portato ad avere una taglia sulla testa ed essere uno dei fuorilegge più ricercati di tutto il sud-ovest. Dopo aver vendicato il padre Ken, pur perdendo il mentore Gunny Bill nell'impresa, e aver sterminato la banda di razziatori che l'avevano ucciso, Tex abbandona il ranch lasciandolo, nelle mani del fratello Sam, diventando una stella dei rodeo. Proprio in una di queste adrenaliniche competizioni, il giovane Tex incontra Dinamite, cavallo dal quale non si separerà mai più.

Dopo aver raggiunto una certe notorietà, Tex riceve una lettera che lo informa che il fratello è stato assassinato. Ritornato nella valle del Nueces, decide di rintracciare e punire i colpevoli. Inizia così una lotta a tutto campo con la banda di Tom Rebo i cui membri cadano uno dopo l'altro sotto i colpi delle sue colt. Mentre il neonato corpo dei Texas Rangers discute della taglia sulla sua testa, fra di loro Tex si è fatto parecchi amici fra cui Kit Carson, proprio Jimmy Jones dà a Tex una notizia sconcertante: John Coffin, complice di Tom Rebo e l'unica persona in grado di scagionarlo è ancora vivo.

Inizia una furiosa caccia all'uomo che porta i due fino ai confini del Messico dove lo stesso Coffin ha intrapreso un remunerativo traffico di armi. Ma Tex è davvero un "fuorilegge solitario" e deve difendersi non solo da Coffin e dalla sua banda ma anche dall'esercito di stanza al vicino Fort Bliss, in combutta proprio con Coffin, e dagli sceriffi di El Paso County ingannati da prove false create all'occorrenza per renderlo un capro espiatorio.

Proprio quando Tex sembra essere accerchiato arrivano a darli manforte due rangers: il sospettoso Buck Barry e il fido Dan Bannion. Solo grazie al loro provvidenziale intervento, e soprattutto a quello di un loro inaspettato collega, Tex riuscirà davvero a scamparla per un pelo e a consumare la sua vendetta ma senza potersi scagionare. Per questo motivo è tempo di abbandonare nuovamente il sud-ovest e dirigersi a nord cercando di ricongiungersi proprio con Kit Carson impegnato in una pericolosa missione.

Tex Willer - La Banda di John Coffin, un cerchio che si chiude

Nueces Valley, Il Magnifico Fuorilegge, Giustizia a Corpus Christi, Il Vendicatore e il classico Il Passato di Tex sono tutte le opere che Mauro Boselli mette in fila e rivisita completando idealmente la cronistoria delle origini di Tex. Una operazione durata parecchi anni e che trova definitivo (?) compimento in Tex Willer - La Banda di John Coffin. Si tratta di un volume in cui convivono, seppur sgomitando, due anime una più "storica" e l'altra più urgente e spigolosa il che si traduce in una narrazione dal ritmo sempre sostenuto a metà fra quella più classicamente di frontiera e il western di sintesi di matrice italiana ma non solo.

Boselli gioca con il classico stratagemma texiano della narrazione in analessi. Il racconto dell'omicidio del padre e del fratello, e la successiva ricerca e vendetta nei confronti dei loro assassini, sono rivissuti attraverso episodi repentini che mostrano un Tex spesso impulsivo nelle decisioni e sbrigativo nei modi. È questo idealmente il filo conduttore che unisce proprio l'analessi con il racconto nel presente in cui a fare da collante ci sono l'incontro con Dinamite (che meriterebbe maggior respiro, magari in uno speciale) e il punto di vista eterodiegetico dei Texas Rangers sulle imprese dello stesso giovane Tex.

I traffici illeciti compiuti al confine fra Texas e Messico diventano quindi lo sfondo ideale della caccia a John Coffin, l'ultimo uomo che manca a Tex per completare la sua vendetta. Una caccia che si dimostra ben più insidiosa del previsto complice anche l'inesperienza dello stesso Tex vittima della sua stessa nomea ma non solo. Lo scontro finale con Coffin infatti mostra tutta la sua foga e soprattutto la sua fortuna in una ideale contrapposizione con la sua controparte matura per una risoluzione che chiude il cerchio sulle "origini" ma apre a nuovi capitoli "inediti" del periodo da fuorilegge.

Tex Willer - La Banda di John Coffin è sicuramente un volume propedeutico che farà felici i lettori del Tex classico e che rappresenta una sorta di chiusura per i lettori che in una serie di pubblicazioni eterogenee avevano visto emergere la figura del giovane Tex. Anche narrativamente, pur presentando dei connotati ormai ben distinguibili, questo volume si avvicina più a Tex Willer - Vivo o Morto! e Tex Willer - I Due Disertori più che Tex Willer - Pinkerton Lady o Tex Willer - Nella Terra dei Seminoles che invece contribuivano con maggior vigore ad espandere il canone texiano verso una più marcata autonomia fra Tex classico e giovane Tex.

Non ci poteva essere forse miglior interprete di Bruno Brindisi per Tex Willer - La Banda di John Coffin. Il disegnatore infatti gioca anche graficamente fra analessi e narrazione nel presente variando leggermente il suo approccio sia in termini di riempimento degli spazi all'interno dei singoli riquadri che di chine. È evidente infatti, nelle sequenze in analessi, come Brindisi mantenga un approccio più minimale ispirandosi evidentemente a Galep: le linee sono più continue e sottili, le inquadrature più ravvicinate, gli sfondi sono presenti ma suggeriti.

Ma mano che gli episodi in analessi raggiungono la narrazione nel presente il tratteggio aumenta così come gli sfondi diventano più particolareggiati. La linea si fa più spezzata e aumentano anche i neri, e quindi le chine giocano un ruolo non più di mero riempimento, ma strumento espressivo. Da questo punto di vista è molto interessante la decisione di stendere spesso i neri con un pennello lasciando la campitura volutamente "granulosa". Pur mantenendo l'impostazione della tavola rigorosamente ancorata allo schema 2x3, Brindisi si concede qui qualche quadrupla e più campi lunghi oltre a qualche inquadratura meno legata ai primi piani o ai piani americani.

Il volume

Sergio Bonelli Editore confeziona un volume cartonato formato 19x26 cm in bianco e nero che spicca per l'evocativa copertina pittorica di un Massimo Carnevale particolarmente ispirato. Nulla da eccepire dal punto di vista carto-tecnico, la rilegatura a filo è solidissima così come la rifilatura delle pagine permette una lettura agevole, c'è da segnalare però la curiosa scelta della carta. Si tratta infatti di una usomano dalla grammatura importante ma dalla peculiare tonalità paglierina che si discosta dalle tipologie usate solitamente per le pubblicazioni da libreria dell'editore milanese. Dal punto di vista redazionale invece da segnalare la lunga e puntuale introduzione firmata da Mauro Boselli che fa il punto sulle vicende del giovane Tex riallacciandosi, ancora una volta, alla doppia necessità della serie Tex Willer: da un lato completare il quadro degli avvenimenti degli anni della formazione di Tex e dall'altro quello di costruire una narrazione indipendente e godibile a sé stante rispetto alla serie regolare.

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