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Talisman: Kingdom Hearts - la recesione

Sora, Pippo, Paperino arrivano nella sfera del board-gaming grazie a Talisman: Kingdom Hearts, rivisitazione di un classico del genere.

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a cura di Walter Ferri

In sintesi

Nonostante Kingdom Hearts sia un brand videoludico di discreta popolarità, i giochi da tavolo a lui dedicati sono pochissimi, si contano letteralmente sulle dita di una mano. Talisman: Kingdom Hearts è uno di questi pochi eletti e nel suo piccolo offre un'esperienza di intrattenimento che è accessibile anche al pubblico meno rodato al genere board-gaming.

Quando il detentore di una licenza vuole entrare a gamba tesa nel settore del board-gaming è facile che le priorità siano due: minimizzare le spese di design e massimizzare la portata del bacino di clienti potenzialmente raggiungibile dal titolo commercializzato. Ecco dunque che sul mercato troviamo il “Jenga” off-brand di Peppa Pig, il Risiko di Metal Gear Solid e il Monopoli dei One Direction. Non sorprende pertanto lo scoprire che Square Enix abbia deciso di concedere l’ipertutelata licenza della saga videoludica Kingdom Hearts a Games Workshop per dar vita a Talisman: Kingdom Hearts, pubblicazione rivisitata della quarta edizione di Talisman recentemente giunta sui lidi italiani grazie ad Asmodee

Abbiamo avuto modo di provare quest’esperienza che ibrida videogames e giochi da tavolo, quindi senza ulteriore indugio provvediamo a fornirvi uno spaccato della sua natura, così da definire quanto sia fedele nel ricreare le alchimie delle realtà fantastiche da cui attinge e, soprattutto, se il prodotto riesca a essere godibile autonomamente, ovvero senza appoggiarsi all’amore pregresso che muove i fan.

Talisman: Kingdom Hearts - Simply not clean

La coloratissima saga di Kingdom Hearts nasce alla fine degli anni Novanta grazie a un’intuizione voluta dal destino. Il creatore di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi, era impegnato nella ricerca di stimoli che lo portassero a creare un nuovo IP quando si imbarcò in un ascensore occupato da un dirigente Disney: dall’incontro emerse progressivamente l’idea di saldare una joint venture che avrebbe portato nel 2002 alla pubblicazione di un universo originale in cui i personaggi animati e gli eroi videoludici potevano incontrarsi e scontrarsi.

La vicenda così scaturita orbita attorno a Sora, un quattordicenne coinvolto in una tragica vicenda dai toni complottistici la cui complessità è di tale portata da far venire in un solo colpo molteplici attacchi di gastrite. In estrema sintesi, è sufficiente sapere che la vita del giovane viene sconvolta da un cataclisma che annichilisce la sua casa e lo separa dagli amici. Nel tentativo di ricongiungersi con i suoi affetti, Sora unisce le forze con Pippo e Paperino, prodi condottieri impegnati nella perigliosa ricerca dello scomparso Re Topolino, e si imbarca in un’avventura che lo porterà a impugnare una mistica spada-chiave, la Keyblade, per sigillare un passaggio dimensionale che potrebbe o meno aprire la strada a un cuore di tenebra.

Questo canovaccio è stato esplorato attraverso una trilogia videoludica accompagnata da almeno una decina di spin-off i cui contenuti si dimostrano essenziali alla comprensione dell’opera completa: anche i gamer più appassionati fanno non poca fatica a ripercorrere in maniera lineare quanto avviene all’interno di questa epopea in eterna espansione, tuttavia ai fini di Talisman: Kingdom Hearts si può riassumere il tutto prendendo atto che esiste una minaccia oscura da sigillare e che l’intera galassia di gioco sia costellata di mondi variopinti che fanno riferimento ai classici Disney.

Il setup

Predisporre la prima partita di Talisman: Kingdom Hearts è discretamente facile. Si inizia aprendo il vasto e solido tabellone di gioco, quindi si sorteggiano casualmente i personaggi utilizzati dai partecipanti e si dota ogni giocatore della rispettiva plancetta e di un contatore in cui segnare le statistiche di forza, magia e salute. Ognuno riceverà dunque un’unità della valuta di gioco - il Munny -, Segnalini Destino utili per il rilancio dei dadi e carte varie ed eventuali che sono segnalate sulla scheda dell’eroe giocato.

Il mazzo delle Carte Avventura dev’essere mescolato e posizionato in un luogo facilmente accessibile da tutti, quindi vanno suddivise le Carte Acquisto per tipologia di oggetto e disposte in otto piccole pile ordinate che potranno essere consultate in qualsiasi momento. Tenendo conto dell’ampiezza del tabellone e del fatto che lo spazio occupato andrà a ingigantirsi man mano che ci si inoltra nell’avventura, consigliamo caldamente di mantenere il resto delle componenti di gioco nella scatola e di incaricare il giocatore più esperto di fare da “banca”, ovvero di occuparsi di distribuirne il contenuto quando l’occasione lo prevede.

Se lo spazio non è un problema - o se vi adeguate a giocare per terra - potete invece continuare l’allestimento schierando in campo le Carte Incantesimo, le Carte Keyblade e i vari token presenti nella confezione. Si tratta di elementi che non è essenziale avere sempre a disposizione, tuttavia rappresentano un ulteriore elemento scenico che va ad arricchire una mise en place che fa dell’opulenza una cifra stilistica.

Le regole - basi

Nella loro essenza, le regole di Talisman coincidono con quelle del Gioco dell’oca: si lancia un dado, ci si muove e si risolvono le azioni presentate dalla casella raggiunta, con l’unica sostanziale differenza che le caselle si fregiano di un’immensa gamma di varietà. Ogni posizione si fregia infatti di una didascalia che spiega come risolvere la zona. In certi casi si attiveranno situazioni contestuali all’ambientazione, in molti altri sarà invece necessario rivelare una o più Carte Avventura, quindi attivarne ed esaurirne gli effetti. Le Carte Avventura possono generare alleati, oggetti, eventi, nemici topici del pantheon disneyano o Heartless, oscure creature che vanno eliminate in fase di combattimento.

A seconda dell’Heartless, gli scontri possono suddividersi tra duelli magici o fisici e vengono risolti lanciando un dado e sommando al risultato del tiro le proprie statistiche, la quali possono inoltre essere alterate via l’uso di abilità, alleati o equipaggiamenti. Un altro giocatore effettua il tiro del dado a disposizione della creatura combattente, quindi, tenendo conto delle informazioni riportate sulla sua carta, rivela quale delle due parti ha avuto la meglio. Se l’Heartless viene sconfitto, l’eroe può reclamarne il corpo come trofeo utile a potenziare le proprie abilità, altrimenti rimuove un punto salute dalla propria plancia e l’avversario rimane a presidiare la casella. Nel malaugurato - e improbabile - caso che i punti salute si azzerino, il personaggio si considera sconfitto e il rispettivo giocatore potrà rientrare in partita attingendo a una delle schede rimaste inutilizzate.

L’obiettivo del gioco è quello di proseguire questo ciclo di esplorazione, combattimento e rinvigorimento fino a che non si accumula lo slancio necessario ad attraversare le tre regioni concentriche che compongono l’universo di gioco, recuperare una Keyblade e sigillare la Porta dell’Oscurità posta al centro della plancia. Una volta terminata la missione, parte il conteggio dei punti e si determina il vincitore.

Le regole - qualche approfondimento

Alle sue origini, Talisman era caratterizzato da una componente competitiva estremamente marcata, la quale è stata quasi del tutto rimossa dall’edizione qui presa in analisi. Anzi, il titolo pone un particolare focus sulla possibilità di scambiare oggetti con i propri avversari, nonché garantisce l’occasione di assistersi reciprocamente nello sconfiggere gli Heartless più ostici, sempre ammesso che la sorte permetta alle parti coinvolte di trovarsi fatidicamente sulla stessa casella. Un’ulteriore distinzione rispetto al board game base è che l’edizione di Kingdom Hearts si presenta immediatamente con la variante “veloce” delle regole e che, in apparente paradosso, l’integrazione di quelle estese sia considerata come una variabile opzionale. Si tratta di una scelta che giudichiamo felice, giustificata dal fatto che Talisman sia notoriamente propenso a sfociare in partite la cui durata, complice la natura aleatoria del suo sistema, tende regolarmente a sforare i 90’ segnalati in copertina, trasformando ogni match in una maratona di cui è difficile prevedere il termine. 

Vale dunque la pena menzionare che, per quanto il tabellone sia vario e didascalico, esistano alcune aree essenziali a cui il gioco fornisce maggiore attenzione. In ambito videoludico, queste sarebbero considerate al pari di scene cinematografiche necessarie a far progredire la trama e il loro funzionamento è riportato nel dettaglio all’interno del manuale d’istruzioni. Parlando del manuale, cogliamo l’occasione per evidenziare un minuscolo ma notevole difetto di game design che Talisman si tramanda ormai da anni: figurano nel gioco delle meccaniche che non vengono adeguatamente rimarcate, che vengono quasi “nascoste” tra le fitte pagine del fascicolo. Si tratta di cavilli reduci da un passato remoto - limite delle magie condizionato dal punteggio magia, numero di armi impugnabili in combattimento e simili -, ma la cui dimenticanza può costare caro, andando a rendere ancora più caotica un’esperienza ludica che già di base è lungi dall’essere bilanciata.

Materiali

La confezione di Talisman: Kingdom Hearts dichiara orgogliosamente di custodire nelle sue viscere «più di 250 componenti di gioco». Si tratta di un’iperbole tanto smargiassa da essere tenera. La plateale dichiarazione non è di per sé falsa, tuttavia gli autori del gioco si sono riservati il diritto di enumerare nell’equazione ogni singola carta di gioco, gonfiando non poco le aspettative che un giocatore occasionale potrebbe avere nel prodotto reclamizzato. Adottando una prospettiva più pragmatica, si può riassumere il contenuto della scatola citando la presenza di 11 miniature, altrettante schede personaggio, sei plancette statistica, il tabellone, sei dadi a sei facce, più di 150 carte e una discreta quantità di token.

I modellini, punta di diamante del set, sono caratterizzati da una qualità medio-alta che garantisce una buona definizione dei dettagli e una discreta resistenza del materiale, peculiarità assolutamente essenziali per garantire rispettivamente la fedeltà al character design videoludico e per evitare che le parti più sottili - ovvero le Keyblade - si deformino immediatamente assumendo pose innaturali e antiestetiche. Per quanto sia indispensabile lodare la fedeltà alle estetiche di Kingdom Hearts, è doveroso a che citare il fatto che lo stile Square Enix non si sposi armoniosamente con il formato del gioco da tavolo. I suoi protagonisti sono giovani efebici dai capelli a punta che, miniaturizzati in una statuina monocromatica non brillano certamente per riconoscibilità, invitando all’errore. Questo problema non è ovviamente condiviso dai personaggi disneyani, i quali includono Topolino, Pippo, Paperino e, sorprendentemente, Mulan

Tenendo conto dell’ampia gamma di personaggi da cui poter attingere nell’universo epico di Kingdom Hearts, l’inclusione di Mulan ha generato un certo scompiglio tra i fan, con alcuni commentatori che hanno malignato sornionamente che si tratti di un escamotage per far leva sul mercato cinese. Una simile lettura è evidentemente farsesca e piuttosto sembra verosimile che i game designer abbiano deciso di scomodare la famosa eroina per compensare un roster che, anche così, è ampiamente dominato da personaggi maschili.

Passando agli altri elementi di gioco, bisogna riconoscere che il tabellone si presenti con toni brillanti e che faccia affidamento su di un font che trova un giusto equilibrio tra facile lettura e necessità di sintesi spaziale. Le numerose carte sono dotate di una grammatura gradevole al tatto anche se, poco sorprendentemente, queste non siano telate e plastificate. Tenendo conto della fascia di prezzo a cui si appoggia Talisman: Kingdom Hearts, si tratta di un dettaglio prevedibile, tuttavia vale la pena di prendere in considerazione l’acquisto di bustine protettive, soprattutto in previsione di partite con giocatori occasionali che sono poco attenti all’integrità degli elementi di gioco. Unica stonatura: i token dei Munny non sono stati creati per l’occasione, quindi non sono rappresentati dalla caratteristica colorazione della valuta videoludica, ma sono generici facenti funzione.

Gioco adatto a…

Manco a dirlo, Talisman: Kingdom Hearts è assolutamente raccomandato ai fan del videogioco originale, i quali sono peraltro rimasti perlopiù orfani di traduzioni board-gaming della licenza in questione. In senso più ampio, questa edizione è gravata da un immaginario meno archetipale di quello messo in campo dal Talisman base, deficit che risulta in una più faticosa immersione ludica, tuttavia è anche graziata da grafiche e formati rinnovati, che non devono rendere omaggio a un retaggio vecchio di trent’anni e derivativo dai canoni dettati da Dungeons & Dragons.

Detto questo, tanto la quarta edizione di Talisman, edita da Giochi Uniti, che Talisman: Kingdom Hearts, edito da Asmodee, devono fare i conti con il fatto che sono dipendenti da meccaniche pensate nel lontano 1983, che siano intrinsecamente “obsoleti” se comparati alle alternative presenti sul mercato. Per chi è solito giocare esclusivamente a Risiko e Monopoli, questa obsolescenza non è particolarmente pesante - anzi potrebbe essere addirittura rassicurante -, tuttavia coloro che sono più rodati potrebbero rimanere insoddisfatti da un sistema di gioco tanto elementare, che favorisce il caso alle scelte strategiche individuali.

Conclusioni

Talisman: Kingdom Hearts è una buona reinterpretazione di Talisman, forse la migliore tra quelle localizzate in Italia, tuttavia la qualità dell’esperienza di gioco è dettata quasi totalmente dai capricci del fato, ovvero si lega indissolubilmente al lancio dei dadi e all’estrazione delle carte. I giocatori hanno un impatto minimo sull’evoluzione di una partita e non è raro che si creino velocemente delle incolmabili discrepanze tra le possibilità di vittoria dei personaggi. A seconda del caso, giocare a Talisman può rivelarsi un’avventura epica e memorabile o in compito epico in lunghezza di gioco e ripetitività. Un rapporto rischio/benefici che non tutti potrebbero essere disposti a correre. Assolutamente consigliato agli amanti del brand Kingdom Hearts che porteranno a casa una chicca davvero interessante per la loro collezione.

Voto Recensione di Talisman: Kingdom Hearts



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Design colorato e accogliente

  • - Estremamente accessibile

Contro

  • - Meccanica di gioco proveniente dal passato

  • - Una partita può durare eccessivamente

Commento

Visto che fa affidamento su meccaniche altamente dipendenti dal caso, Talisman può trasformarsi nella piattaforma ideale per avventure board-gaming appassionanti o nel portale che conduce verso lunghe (troppo) sessioni d gioco. L'edizione in salsa Kingdom Hearts mantiene i problemi del passato legati al brand Talisman ma riporta il tutto ad una ambientazione fresca ed appassionante. Principalmente dedicato ai fan della saga videoludica che vogliono riprovarla in parte anche sul tavolo da gioco

Informazioni sul prodotto

Immagine di Talisman: Kingdom Hearts

Talisman: Kingdom Hearts

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