T.J. Storm: da star di Hollywood a master di D&D

Godzilla masterizza D&D? Certo, ed ecco la nostra intervista all'attore e Dungeon Master professionista T.J. Storm in occasione della tappa italiana del DnD Community European Tour

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a cura di Mattia Ferrari

Dal mondo del cinema a quello del gioco di ruolo il passo è più rapido di quello che si possa immaginare, ma probabilmente nessuno avrebbe mai pensato che Godzilla, Predator e Colosso potessero sedersi ad un tavolo da gioco per masterizzare una partita di Dungeons&Dragons! Questo è possibile grazie al lavoro ed alla passione di T.J. Storm.Ci sono alcuni attori dei quali non ci si ricorda mai il nome, ma di cui non si dimentica la faccia. Alcuni, invece, li abbiamo visti all'opera molte volte, ma non possiamo ricordarcene il volto nemmeno volendo. E' il caso di T.J. Storm, stuntman, esperto di arti marziali e attore specializzato nei ruoli in motion capture.

Non tutti lo sanno, ma T.J. Storm ha prestato le proprie incredibili movenze a personaggi come Colosso nei due film su Deadpool, all'armatura di Iron Man in Captain America- Civil War, allo Yautja (la razza aliena mostrata nei film della saga di Predator) in The Predator di Shane Black ed ha ideato i movimenti di Godzilla nei due film finora usciti del Monsterverse creato da Warner. E questi sono solo alcuni dei personaggi che grazie a lui e alla cgi hanno potuto prendere vita di recente, ma la lista potrebbe continuare.

Lo scorso sabato siamo stati nello spazio Presso di via Paolo Sarpi Milano per assistere alla prima tappa del DnD Community European Tour ideato da Satine Phoenixex Community Manager di D&d per Wizards of the Coast influencer molto attiva nel campo del sociale, che da anni si batte per diffondere l'idea del gioco di ruolo come attività terapeutica per superare traumi di diversa entità.

All'evento erano presenti, oltre a lei e T.J Storm, master esperto, anche alcuni dei maggiori esponenti dell'ambito del gioco di ruolo, in particolar modo Dungeons&Dragons, come Nicola DeGobbis, Christian "Zoltar" Bellomo Denise Venanzetti. La conferenza è stata estremamente interessante e si è parlato a lungo di quello che il gioco di ruolo rappresenta per una community sempre più nutrita, buona parte della quale era radunata proprio lì, ad assistere all'evento, dopo il quale sono state organizzate alcune sessioni di gioco che si sono svolte contemporaneamente.

Dopo la conferenza abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata proprio con T.J. Storm. che si è dimostrato disponibile e si è rivelato essere una vera e propria forza della natura. ecco com'è andata. Ci accomodiamo in un'accogliente saletta adibita a proiezioni private, con tanto di poltroncine di velluto. T.J. Storm è a suo agio e aspetta che l'intervista inizi. E' incredibile quanto il suo carattere espansivo e fanciullesco quasi stoni con la sua figura imponente. Quando tutto è pronto partiamo con una domanda per rompere il ghiaccio.

In base alla tua esperienza con Dungeons&Dragons, preferisci il ruolo di Master o quello di giocatore?

Il fatto è che ho sempre fatto il Master da quando gioco. Quando assumo il ruolo di Master la mia mente va molto, molto veloce. Per questo, giocando da quando ero un bambino, cioè da quando la mia mente era davvero veloce, mi sono abituato a interpretare molti personaggi. Un Dungeon Master deve interpretare tutti i personaggi, mentre il giocatore ne interpreta solo uno. Per me è sempre stato più divertente pensare a tutte le reazioni, a tutti i mostri, al loro modo di pensare, alla loro cultura, a come pensano e a come vivono... Ad esempio, un drago guarda un personaggio e gli dice (inizia a parlare con una voce spaventosa e profonda - n.d.i.): "Ti darò una possibilità di vivere, ma tu...". E il giocatore pensa: "Ma come, a me? Perché a me?!". Loro, i giocatori, non lo sanno, ma io sì. Questo è interessante per loro, ma lo è soprattutto per me.

In un certo senso è come essere il dio del gioco, quindi.

Una specie. Certe volte SEI effettivamente un dio. Ma è più come cambiare maschera, come essere degli attori.

Pensi che il gioco di ruolo possa essere terapeutico in certe situazioni legate a traumi, anche sociali?

Assolutamente.  Non sono un dottore, ma voglio dire, quando vai da uno psicologo o uno psichiatra, quello che fai è pagare per parlare. Parli di quello che ti fa stare male. Ed è quello che fai giocando a Dungeons & Dragons, ma gratis. E ti senti a tuo agio, non devi nemmeno essere te stesso, sei sano, ma sei qualcun altro: la situazione ti parla, magari ti arrabbi e ti viene voglia di urlare alla persona con cui parli: "No, io quello non lo faccio!". Ne parli. Puoi fare quello che ti va di fare. nel modo in cui lo vuoi fare. E' grandioso, mi ha aiutato molto. Quando ero bambino non parlavo con le persone, ero molto timido, dicevo al massimo una parola e non di più. Ma quando giocavo a Dungeons & Dragons dovevo mantenere il contatto visivo e parlare molto: ecco come mi ha aiutato.

Qual è stata la tua più bella esperienza come Master, quella a cui ogni tanto pensi ancora?

Ce ne sono state tante, tutto si basa sulle storie che ci si racconta gli uni agli altri, magari attraverso i decenni. Ad esempio una volta si giocava e c'era questo villaggio in fiamme, un tizio tira fuori un sigaro, lo accende con una freccia infuocata presa da terra e si chiede: "Mi domando cosa sia successo qui". Tutti erano allibiti, del tipo: "Cosa? Non l'hai capito?!". Abbiamo riso come matti! Per ogni storia come questa, ce ne sono almeno altre dieci, tutto ha a che fare con le storie in comune che ci si racconta.

Quanto è connessa la tua esperienza di Master con la tua carriera di attore?

Sono praticamente intrecciate. io faccio questo.

T.J. Storm si alza e inizia a digrignare i denti, ringhiando e muovendosi come Godzilla. E' incredibile come il movimento dei suoi occhi lasci capire perfettamente che il personaggio è basato slle sue movenze, sia del corpo che del viso.

Questo è quello che faccio come attore, ma anche quando ricopro il ruolo di Master in Dungeons & Dragons. L'ho fatto per anni. Raccontare storie, muovermi intorno, cambiare la mia faccia e la mia voce. Poi hanno iniziato a pagarmi per farlo e ho pensato: "Oh!".

Quale personaggio tra quelli che hai interpretato ti è piaciuto di più?

Beh, solo in quest'ultimo anno sono stato l'alieno in The Predator, Godzilla, Darth Vader (nel videogioco per VR dedicato al personaggio- n.d.i), poi prima ancora sono stato Iron Man...

Una scelta difficile, direi!

Direi di sì, mi è piaciuto essere Vader, gioco molto ai videogiochi. Sono stati tutti personaggi impegnativi e io ero davvero eccitato all'idea di interpretarli! Potrei sceglierne uno, certo, ma sarebbe veramente difficile. Devo dire però che sono stato particolarmente onorato di interpretare Godzilla, perché è stato interpretato da molti attori prima di me nel corso dei decenni. Il mio primo film visto al cinema è stato proprio un film su Godzilla e quando è iniziato io ero davvero incantato, stupito, mi si è impresso nella memoria quando l'ho visto sullo schermo. E' una bella storia da ricordare.

T.J. Storm ha concluso l'intervista con una storia toccante, che dimostra tutto il suo spirito fanciullesco e il suo essere un attore decisamente appagato dal suo mestiere. E' sempre bello ascoltare le storie di chi, di fatto, vive per raccontarle.

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