La tradizione della stregheria si perde nella notte dei tempi. Il cinema e le serie TV più contemporanee cercano di dare all'insieme di tradizioni tipiche del paganesimo, un riscontro particolarmente appetibile alle nuove generazioni perdendo, però, l'insieme di riferimenti storici e sociali a cui queste credenze appartengono.
Tutta la produzione contemporanea che ha come tema principale il paganesimo e la stregheria manca, purtroppo, di una reale componente storica e si rifà, invece, a concetti propri della religione neopagana e, alcune volte, anche al satanismo. Non volendo, in questo luogo, demonizzare alcun tipo di credenza o religione, vogliamo ripercorrere quali sono i capitoli principali del paganesimo in relazione alla cultura pop e quali, a nostro avviso, i temi di cui si è fatto fin troppo abuso e distorsione.
https://www.youtube.com/watch?v=WAtYTXI-I28Il caso Sabrina
Ho dato come sottotitolo a questo articolo La perseveranza della tradizione in senso sarcastico, poiché quest'ultima, nelle ultime produzioni cinematografiche e televisive, è sempre la stessa, sempre quella che da quasi un secolo di cinema ci viene tramandata. Le streghe sono nemiche, oppure sono buone, ma non c'è una vera ricostruzione storiografica e sociologica in merito, se non per alcune e scarsissime produzioni. Ma, senza voler dare a prodotti di intrattenimento la prerogativa di ricostruire degli spaccati storici, film e serie TV a tema "streghe" non riescono nemmeno a trasmettere quella sottile linea che c'è tra bene e male e che spesso si sovrappone.
In Le Terrificanti Avventure di Sabrina c'è stata, invece, la volontà di riferire il dramma di una ragazza combattuta tra ciò che è giusto e sbagliato, di una strega alla ricerca di una propria visione del mondo e della magia. Una narrazione più verosimile, più vicina a una realtà che non sappiamo se esista o meno, a seguito di tutta una tradizione oscurantista partita dal medioevo e arrivata fino ai giorni nostri: quella che condanna il paganesimo alla stregua di una idolatria del male.
Nelle prime tre stagioni de Le Terrificanti Avventure di Sabrina abbiamo assistito a una messa in scena incalzante proprio sulle tematiche che contraddistinguono il moderno paganesimo e il satanismo. Una costruzione ponderata di quelle che sono tradizioni che oggi esistono e sono particolarmente diffuse, a prescindere dalla loro attendibilità.
Una tradizione, mille interpretazioni
In vista dell'uscita su Netflix della quarta e ultima stagione di Le Terrificanti Avventure di Sabrina, abbiamo voluto trarre le somme di quella che è una antichissima tradizione italiana e europea che, nel corso del tempo, ha perso la sua matrice storica e culturale, perdendosi in una miriade di luoghi comuni e buonismo. Se c'è qualcosa che di certo non si può rimproverare alla serie TV che vede come protagonista Sabrina Spellman è che sia buonista e poco carica di tematiche e concetti ben radicati storicamente e socialmente in parte della tradizione pagana, cioè il culto del male.
Come ben sappiamo, il bene e il male, in molte saghe cinematografiche e non, sono destinati a scontrarsi sempre, nettamente distinti e diversi, non sono due facce della stessa medaglia, bensì fazioni contrapposte. In Sabrina, invece, vediamo che l'istanza di bene e male convive, non pacificamente, ma che i confini non sono così ben delineati. Questo, storicamente è abbastanza vero. Soprattutto nella stregoneria italiana, ben radicata fino all'inizio del secolo scorso in gran parte di quella zona che oggi fa parte dell'Emilia Romagna, secondo cui bene e male erano solamente due forze derivanti da una sola matrice: l'uomo stesso che, di volta in volta, si rivolgeva a un dio piuttosto che a un altro per ottenere effetti diversi dalle proprie invocazioni.
Il confine tra realtà e fantasia è sempre molto labile, soprattutto quando si parla di tradizioni che perdono le loro radici nell’alba dei tempi e che non hanno più una fornita documentazione scritta. Oggi sarebbe potuto essere molto interessante procedere ad uno studio approfondito di tutte quelle pratiche rituali e di culto proprie dell’antica tradizione della stregoneria italica. Ma si sa, l’uomo distrugge ciò che egli stesso crea, per paura o superstizione, per voglia di potere o per semplice ignoranza.
Storie di streghe al cinema e in TV
Sicuramente quella della strega è una figura molto emblematica nella storia del cinema e della serialità televisiva. Un'icona che diviene emblema di cattiveria e malvagità prima e di libertà e emancipazione poi. La figura della strega contemporanea si stacca da tutti gli stereotipi nei quali era stata relegata e ridotta fino a qualche anno fa, perde la sua scopa e vola verso nuove vite e storie da raccontare.
Non c'è solo Sabrina come esempio di donna emancipata e strega, volendoci separare un attimo da tutta la tradizione rowlinghiana, possiamo trovare moltissimi esempi che ci parlano molto lucidamente e in maniera matura del fenomeno della stregoneria.
Non posso non citare The Vvitch di Dadiva Eggers, film del 2015 con Anya Taylor-Joy. Questo film segue il cammino di "conversione" della giovane Thomasin nel New England della prima metà del Seicento che da semplice ragazza diventerà una consapevole strega. Il racconto è drammatico e catartico proprio a voler far emergere la durezza di una scelta di vita così compromettente, piena di rischi e patti a cui bisogna scendere per ottenere quello che si vuole. La strega, in questo caso, diviene un vero e proprio simbolo della storia femminile, della condizione delle donne e di quello che si vorrebbe ottenere ma è sempre troppo lontano da raggiungere.
Altro film che ben descrive la condizione di riscatto è sicuramente Le Streghe di Salem di Rom Zombie. Film sicuramente forte e iconico, quasi blasfemo, potrebbe dire qualcuno, per i riferimenti espliciti alla tradizione cristiana, capovolti e scritti in chiave totalmente capovolta. Un film serio che parla di dolore e perdita, di disperazione, di forza femminea che spinge la strega a manifestarsi per quello che si è e non per quello che, invece, si vorrebbe che fosse.
Purtroppo, però, gran parte del cinema contemporaneo, la saga di Harry Potter compresa, stenta a mostrare il dramma storico che le streghe, o quelle che dalle fonti sono state definite tali, hanno dovuto subire per la loro affermazione e, come già detto, emancipazione. Un dramma che si è perpetrato per molto tempo e che ancora oggi viene messo in ombra e trattato in maniera a dir poco superficiale.
In TV, però, il discorso cambia e oltre a Le Terrificanti Avventure di Sabrinanel corso degli anni abbiamo avuto il piacere di vedere diversi prodotto che sono riusciti a trasporre un piccolo e grande dramma legato alla condizione delle streghe, a partire dalla tradizione letteraria. La stessa serie TV Streghe ha messo in luce molti aspetti borderline di queste antiche pratiche legate al paganesimo e, di conseguenza, anche al mondo cattolico (basti pensare a tutte le pratiche rituali che riguardano gli esorcismi di cui il mondo del cinema e della TV è ormai pieno).
Ipotesi possibili
Se la possibilità di cercare una sorta di precedente per l'inizio di una nuova tradizione legata a questo filone fantastico delle streghe è venuta a mancare con la cancellazione de Le Terrificanti Avventure di Sabrina, un nuovo rinascimento è ancora possibile. L'importanza di narrare storie di streghe e di supportarle con una solida ricerca storiografica (che vada ben oltre le persecuzioni medievali e la vicenda di Salem) sarebbe auspicabile anche per comprendere fino in fondo la tematica dell'emancipazione femminile.
Un grande sostrato di cultura che non ha ancora avuto un grande appeal sulle masse potrebbe, invece, averne cercando nuovi modi di narrare delle storie vere, portando alla luce le vicende più inenarrabili e nascoste di un fenomeno taciuto troppo spesso e che, in un secolo di storia del cinema, ha assunto le sembianze di macchietta. Le streghe possono essere il punto da cui ripartire per una nuova letteratura femminista basata sull'azione, mettendo in luce le contraddizioni di una società che, in fondo, tanto moderna non è, nemmeno sul finire del bisesto 2020.
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