Stranger Things Suspicious Minds – Recensione
Stranger Things sta per tornare con la terza stagione, ma se volete conoscere la vera genesi di tutto dovrete leggere le pagine di Stranger Things Suspicious Minds.
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a cura di Massimo Costante
Senior Editor
In sintesi
Stranger Things, la serie fenomeno di Netflix sta per tornare con la terza stagione, ma se volete conoscere la vera genesi di tutto dovrete leggere le pagine di Suspicius Minds.
Quando suonano quelle note di musica elettronica, ispirate ai classici della fantascienza e del cinema horror, accompagnando il titolo della serie di chiaro riferimento ai libri di Stephen King, si sta entrando in un mondo – sottosopra – che ci rimanda ai mitici anni ’80, in quell’opera chiamata Stranger Things.
La febbre chiamata Stranger Things sta per contagiare nuovamente milioni di appassionati in attesa della terza stagione di una delle serie televisive di maggior successo di Netflix, con ben cinque Emmy Awards e due nomination per i Golden Globe. Il motivo di tanto successo? Indubbiamente è dovuto al mix perfetto fatto dall’atmosfera anni ’80 che omaggia film come Alien, E.T., I Goonies, insieme alle musiche dei The Clash, Toto, The Seeds e la favolosa Cindy Lauper, ma soprattutto perché nella cittadina di Hawkins nell’Indiana c’è un misterioso laboratorio dove vengono condotti degli esperimenti Top Secret per conto del governo. La piccola Undici, una dei ragazzini protagonisti della serie, proviene proprio da lì, e chissà perché si trova in possesso di facoltà paranormali legate alla telecinesi. Il volume Stranger Things Suspicious Minds di Gwenda Bond (Sperling & Kupfer, 2019) prova a raccontarci le origini di quegli esperimenti, rivelando l’autentica genesi di Stranger Things.
Gwenda Bond, statunitense, è una delle penne del Los Angeles Times e del Publishers Weekly, laureata in giornalismo, ha conseguito un master in scrittura creativa all'università del Vermont. È l’autrice di Strange Alchemy, della serie ReMade e un’altra su Lois Lane (sì l’eterna donna di Superman n.d.r.), ma non poteva mancare all’appello il primo romanzo su Stranger Things, che, per sua stessa ammissione, rientra tra le sue serie preferite. E la storia narrata da Gwenda inizia molto tempo prima degli avvenimenti narrati nelle prime due stagioni.
Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità
Queste furono le parole pronunciate da Neil Armstrong quando fu il primo uomo a mettere piede sulla Luna: era il 21 luglio 1969, una data memorabile per l’umanità e anche l’estate in cui prende vita l’intreccio narrativo di Suspicious Minds. La conoscenza dell’uomo non si ferma al solo suolo lunare e un giovane Dr. Martin Brenner – lo stesso scienziato conosciuto nella serie televisiva, è a capo di un progetto governativo per portare a termine una sperimentazione sui poteri della mente umana. Brenner tiene sotto controllo un soggetto molto interessante, una bambina di cinque anni di nome Kali, ma che lui ha ribattezzato semplicemente “Otto”. Eppure, non si tratta di un caso isolato. Il nostro dottore è convinto che là fuori ci siano altri soggetti interessanti da scovare, persone un po’ più particolari come Terry.
Ci troviamo a Bloomington nell’Indiana, vicini a Hawkins, la cittadina dove Terry Ives lavora come cameriera per mantenersi gli studi all'Università dell'Indiana e vive l’amore con il suo Andrew. Ma sono anche gli anni della rivoluzione studentesca, e questi elementi coincidenti la convincono a partecipare a uno strano esperimento di laboratorio, poiché viene retribuita, ma soprattutto perché sente di poter fare parte di “un qualcosa di molto importante”, proprio come fanno gli altri studenti coetanei nelle loro battaglie civili nelle grandi metropoli.
Prendendo parte a questo progetto, Terry fa la conoscenza di altre tre cavie Gloria, Alice e Ken. Ma una volta iniziati gli esperimenti, gli incontri con Brenner iniziano a diventare dei veri incubi. I quattro ragazzi vengono introdotti in viaggi mentali e ultra dimensionali a causa dell’assunzione di un potente cocktail di droghe e, nel caso di Alice, viene praticato perfino l’elettroshock. Inoltre i quattro scoprono che all’interno di quei laboratori, viene tenuta prigioniera una bambina di appena cinque anni. Terry prenderà in mano la situazione, vestendo i panni dell’eroina pronta a guidare il gruppo dei quattro per fuggire dall’incubo orchestrato da Brenner e salvare la piccola Kali. Insomma, gli elementi per un ottimo romanzo di avventura ci sono tutti e reduci dalla visione delle due stagioni potremmo dirvi benissimo che questo Suspicious Minds sarebbe il perfetto punto zero per iniziare la serie. Ma non lo faremo.
Chi è Undici?
Questa è la domanda principe che vi deve spingere alla lettura di questo libro. Bond ci ha fatto viaggiare nel tempo, facendoci compiere un salto dal 1983 al 1969, con un tentativo appena discreto di ricreare quegli anni. A dir la verità, i rimandi storici sono tantissimi, come il già citato allunaggio, poi abbiamo le rivolte studentesche – proprio il fidanzato di Terry sarà protagonista di uno di questi episodi, e poi c’è Woodstock e le musiche come Bad Moon Rising dei CCR. Eppure nonostante il periodo fortemente caratteristico, non ci si sente mai abbastanza proiettati in quegli anni, non come è avvenuto nel corso della visione delle prime due stagioni di Stranger Things. Un caso davvero eccezionale trattandosi di una trasposizione film-libro. Anche i vari personaggi non sono particolarmente approfonditi, eccezion fatta per Terry che fa da collante con il resto del gruppo e che manda avanti la trama con il suo idealismo. I temi trattati sono davvero piuttosto sensibili, non ci si ferma al mistero fantascientifico di Brenner, ma si affrontano questioni reali come la libertà individuale e la sofferenza legata all’uso di sostanze stupefacenti.
Lo stile della Bond è molto descrittivo, sempre alla continua ricerca di una proiezione di quegli anni e di quei luoghi, abbiamo pochi picchi evolutivi della trama e gli eventi si susseguono abbastanza lentamente, con un ritmo nettamente differente rispetto a quanto visto nella serie originale. Si legge moltissimo sui pensieri dei protagonisti e questo aiuta un po’ a sentirsi parte del disagio che vivono mentre fanno conoscenza con una dimensione oscura. L’attenzione principale è rivolta a Terry, madre di Undici che nelle due stagioni televisive resta ancora avvolta dal mistero e da alcuni punti interrogativi che vengono sciolti in questo romanzo. Lei è l'elemento forte del gruppo che viene guidato contro Brenner, che come nel romanzo di Bram Stoker, riveste la figura di protagonista/cattivo, rappresentando un ulteriore motivo di interesse per proseguire la lettura. Anche la comparsa di Otto/Kali si ricollega direttamente alla sua versione adolescente conosciuta nella seconda serie, facendo di questo volume un tassello importante dell'universo creato dai fratelli Duffer.
La lettura di Stranger Things Suspiscious Minds è fortemente consigliata a chi ha già visto le prime due stagioni della serie e a tutti quei fan che vogliono capire come tutto ha avuto inizio. Non è un perfetto punto zero per chi si avvicina per la prima volta alla creazione di Matt e Ross Duffer, tuttavia, il volume rappresenta un approfondimento necessario per tutti gli amanti della serie, trattando da vicino alcuni dei personaggi chiave della trama principale.
Se volete conoscere tutti i segreti di Stranger Things non potete perdere Il libro ufficiale. Un autentico capolavoro per tutti i fan.
Voto Recensione di Stranger Things - Suspicious Minds
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- La vera genesi di Stranger Things;
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- Il 1969 fu un anno memorabile;
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- Un ottimo approfondimento su Martin Brenner e sulla madre di Undici
Contro
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- Narrazione troppo lenta e con pochi colpi di scena;
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- Non c'è la stessa atmosfera della serie originale.
Commento
Stranger Things Suspicious Minds è il prologo della serie di successo di Netflix. Strettamente consigliato ai fan in attesa della terza stagione, questo volume narra dei primi esperimenti del Dottor Martin Brenner e di un nuovo gruppo di protagonisti nel turbine del movimento studentesco del '69. Una narrazione pacata senza il ritmo incalzante della serie originale, ma comunque un approfondimento obbligatorio per tutti gli amanti della serie.