Da diverso tempo ci si chiede quanto la Forza scorra ancora nelle vene di Star Wars. Pur apprezzando The Mandalorian, che con la sua terza stagione sta tenendo banco in questo periodo, la sensazione che il franchise stia affrontando un periodo difficile è rimasta ad aleggiare sopra un fandom che non ha fatto mistero di vedere profonde crepe nella galassia lontana lontana. Motivo per cui ogni occasione per avere notizie su come si stia cercando di raddrizzare la rotta da parte di LucasFilm genere un’inevitabile aspettativa da parte degli appassionati, la ricerca di una nuova speranza che in queste ora ha portato l’attenzione sulla Star Wars Celebration, evento che in queste sembra avere dato una rinvigorente sferzata al franchise. Tra footage di serie attese, annunci di date di uscite e scoppiettanti anteprime, quanto mostrato a Londra in queste ore spinge a chiedersi come cambierà il futuro di Star Wars dopo la Star Wars Celebration 2023.
Che servisse una nuova rotta, era scontato. Pur apprezzando il tentativo di dare nuova carica a una saga in sofferenza, la dimensione seriale che negli ultimi tempi ha tenuto vivo l’interesse del fandom non poteva essere l’unico contesto in cui far progredire questo immenso tesoro di personaggi e storie. Tralasciando per un attimo l’ambito fumettistico e letterario, non si può negare come Star Wars fondi la propria mitologia sulla sua dimensione cinematografica, un ambiente da cui la saga da troppo tempo. Che sia arrivato finalmente il momento di tornare in sala?
Dopo i grandi annunci della Star Wars Celebration 2023, come cambierà il futuro di Star Wars?
- Una nuova speranza per Star Wars
- La serialità colpisce ancora
- Il ritorno del cinema
- Il futuro di Star Wars dopo la Star Wars Celebration
Una nuova speranza per Star Wars
Da fenomeno della cultura pop, Star Wars ha creato uno dei fandom più vivi e imponenti, capace di rafforzarsi soprattutto nel momento in cui la saga aveva abbandonato per lungo tempo il suo luogo di nascita, il cinema. Fumetti, romanzi e videogiochi avevano proseguito la saga dopo Il Ritorno dello Jedi, creando un universo espanso che ha sviluppato ulteriormente i personaggi ed introdotto nuove figure divenute beniamini degli appassionati, da Dash Rendar a Mara Jade.
Il primo ritorno in sala con la Trilogia Prequel (La minaccia fantasma, L’attacco dei Cloni, La Vendetta dei Sith) aveva dato un primo scossone al franchise, raccontando come era nato l’Impero e smontando, in parte, la mitologia stessa della Forza e la fama di infallibili guerrieri dei Jedi. Criticata, a tratti derisa, questa trilogia ha comunque contribuito a rilanciare il mito di Star Wars per una nuova generazione di fan, dando ulteriore slancio allo sviluppo delle opere corollarie, come romanzi, fumetti e videogiochi. In questo ritorno, si ravvisa già una criticità del fandom, l’incapacità di accettare che una nuova vene narrativa tocchi quel tesoro emotivo gelosamente custodito.
Motivo che prima ha spinto a cercare una nuova strada sviluppando progetti tangenti il corpus narrativo principale, come Solo e Rogue One, e infine a sviluppare una discussa Trilogia Sequel (Il Risveglio della Forza, Gli Ultimi Jedi, L’Ascesa di Skywalker), cercando di intercettare nuovamente nuovi fan. E scontentando inevitabilmente i vecchi appassionati, ma contrariamente alla reazione ottenuta con la Trilogia Prequel, che ha comunque fatto leva sulla nostalgia e la voglia di conoscere il passato di amati personaggi come Yoda o Obi-Wan Kenobi, la Trilogia Prequel si è posta come una conclusione di rottura della Skywalker Saga, chiedendo forse troppo ai fan. Con l’aggravante di avere, sul piano narrativo, seri problemi di coerenza e lasciando la spiacevole sensazione che la saga fosse arrivata a una spiacevole battuta di arresto.
Se da un lato l’esordio di Star Wars nel mondo della serialità ha ridato speranza ai fan, dall’altro non si può nascondere che per diverso tempo si è temuto di non vedere più il franchise sul grande schermo. Su Disney Plus, le serie che hanno avuto maggior successo hanno visto come protagonisti personaggi slegati al contesto principale del corpus narrativo della Skywalker Saga (The Mandalorian, Andor) mentre le produzioni che puntavano al sicuro appeal di volti noti si sono rivelate le meno performanti (The Book of Boba Fett, Obi-Wan Kenobi). Non più rassicuranti sono state le voci confuse e spesso contradditorie sul ritorno in sala di Star Wars, che hanno visto registi di richiamo associati a progetti poi smentiti, film dati per sicuri misteriosamente spariti e una forte sensazione che la progettualità finalizzata al ritorno sul grande schermo fosse tutto meno che sicuro.
Ed è per questo motivo che gli annunci dati durante la Star Wars Celebration 2023 indicano un nuovo futuro per Star Wars, che non solo aumenterà la presenza del franchise su Disney Plus con nuove serie, ma che potrebbe finalmente ricondurre Star Wars nel suo ambiente naturale, il cinema.
La serialità colpisce ancora
Se dopo la fine della Trilogie Classica (Una Nuova Speranza, L’Impero Colpisce Ancora, Il Ritorno dello Jedi) a tenere vivo il franchise furono le opere derivate, dopo l’exploit non convincente della Trilogia Sequel a dare a tenere vivo l’interesse dei fan è stata la serialità. Divenuto un elemento quotidiano, la serialità televisiva si è rivelata vincente per Star Wars soprattutto grazie alla presenza di un canale privilegiato come Disney Plus. Vuoi per esigenza di dare ai sottoscrittori un’alternativa alla presenza soverchiante del Marvel Cinematic Universe, vuoi per dare spessore a una saga in profonda sofferenza, l’arrivo di una serie come The Mandalorian ha rappresentato un momento di evoluzione per il linguaggio specifico della saga.
Dopo la delusione al cinema, il fandom ha rivisto nelle avventure di Din Djarin un segno che ci fosse ancora Forza nella saga. Merito di un duo autoriale composto da Dave Filoni, considerato custode della vera anima di Star War da parte del fandom, e da Jon Favreau, che dopo aver avviato l’MCU con Iron Man nel 2008 sembra ora esser divenuto uno dei pilastri del nuovo corso di Star Wars. Dopo l’esperienza matura con l’animazione seriale (The Clone Wars, Star Wars Rebels), il passaggio al live action ha consentito di mostrare come la ricchezza dell’ambientazione permetta di sviluppare progetti che diano piena vitalità alla saga.
Poco importa se abbiamo avuto due passi falsi come The Book of Boba Fett e Obi-Wan Kenobi, Star Wars e la serialità sono un duo che può dare grandi soddisfazioni al fandom. La dimostrazione è come si sia evoluto The Mandalorian, inserendosi al meglio nella continuity della saga e sviluppando aspetti del mito di Star Wars che da tempio i fan attendono di scoprire, come la caratterizzazione della cultura mandaloriana. Questa sorta di nuova vita di Star Wars ha quindi dimostrato come sia possibile non solo approfondire il mito della saga esplorando momenti mai affrontati in precedenza, ma anche di creare una continuità narrativa che unisca le diverse nature narrative di Star Wars, mostrando come uno di tratti essenziali della saga, la crossmedialità, sia un valore aggiunto fondamentale per il futuro del franchise.
Al centro di questa visione si sono poste le nuove serie in arrivo su Disney Plus, che alla Star Wars Celebration 2023 sono state protagoniste di una serie di panel che segnano un preciso percorso dell’evoluzione della saga. Se nel caso di Andor, di cui è stata annunciata la finestra di uscita della seconda stagione, si può essere soddisfatti per avere già goduta di un’ottima prima stagione, sono in particolare Ahsoka e The Acolyte ad avere destato maggior successo.
Ahsoka è la figlia prediletta di Filoni, nata in The Clone Wars e divenuta, in altre opere, una delle figure più appassionati della saga. Dopo l’esordio in live action in The Mandalorian, le notizie della serie che la vede protagoniste si sono rapidamente succedute, e l’annuncio che quest’estate arriverà Ahsoka su Disney Plus è stato accolto con un boato alla Star Wars Celebration. Si prosegue quindi quella costruzione di una linearità narrativa che colma il vuoto storico tra Il Ritorno dello Jedi e Il Risveglio della Forza, ma soprattutto si consolida l’orizzontalità della continuity di Star Wars. Il trailer di Ahsoka mostrato alla Star Wars Celebration 2023 ci ha mostrato il ritorno di personaggi visti nelle precedenti serie animate, come Sabine Wren e il Grand’Ammiraglio Thrawn, ma soprattutto ci ha ricordato come il personaggio di Ahsoka, interpretata da Rosario Dawson, possa essere un tassello fondamentale nella rinascita dell’ordine Jedi.
Allo stesso modo, il footage mostrato di The Acolyte sembra avere ribadito come la serialità possa essere il modo migliore per esplorare nuovi territori del franchise. Ambientato durante l’Alta Repubblica, periodo storico attualmente affrontato solamente tramite romanzi e fumetti, The Acolyte dovrebbe mostrare come i Sith siano riusciti ad infiltrarsi nella Repubblica, dando il via a quel processo culminato con l’ascesa di Palpatine. Contrariamente alla tradizione di Star Wars, la storia dovrebbe avere come punto di vista i Sith, una vera e propria novità per la tradizione del franchise, che solitamente predilige la prospettiva dei ‘buoni’.
Questi annunci della Star Wars Celebration 2023 hanno anche lo scopo di tranquillizzare il fandom, dopo che in tempi recenti i vertici Disney hanno chiarito che la produzione di serie subirà un cambiamento rispetto al sin troppo ricco palinsesto attuale. L’annuncio che Ahsoka arriverà già questa estate, infatti, è un segno chiaro dell’intenzione di LucasFilm di volere dare alla saga una nuova vita, utilizzando la serialità come strumento sempre più affinato per poter offrire al fandom produzioni che, per quanto viziate a da un’inevitabile componente di fanservice, sappiano comunque offrire agli appassionati la vera anima di Star Wars.
Il ritorno del cinema
Inutile negarlo: l’annuncio di tre nuovi film di Star Wars è la vera chicca della Star Wars Celebration 2023. Dopo un lungo periodo di speculazioni e di progetti prima dati come certi e infine cancellati, come Rogue Squadron, la sicurezza di questi tre nuovi titoli sembra essere un segnala certo che finalmente la saga stia per tornare sul grande schermo.
A destare grande interesse è Dawn of the Jedi, affidato a James Mangold, che è stato presentato come il film natalizio del 2015. Non è tanto il fatto che sarà il primo titolo di questa nuova trilogia, quanto il fatto che ci troviamo davanti a un racconto ambientato 2500 anni prima degli eventi oggi noti, andando a scoprire le origini stesse dei Jedi. Nuovamente, ci troviamo davanti una prima volta del Canon, che finalmente si spinge a considerare periodi della cronologia della saga precedentemente valorizzati solo nel Legends. Il titolo del film è un richiamo a una saga Legends, di cui è uscito un solo romanzo, Into the Void (2014), che potrebbe rivelarsi l’ennesimo recupero di materiale del Legends all’interno della cronologia ufficiale del Canon.
Il ritorno di Daisy Ridley come Rey in un secondo film, ideale prosecuzione della Skywalker Saga, e il progetto affidato a Filoni, probabilmente un film corale che unirà le diverse serie, sono due tasselli di una trilogia che, per la prima volta nella storia del franchise, non è un racconto organico, ma assume più i toni di un’antologia. La sensazione è che LucasFilm abbia deciso di non rimanere vincolata alla tradizione, ma di sperimentare non solamente in ambito seriale, ma anche sul grande schermo. Il modello sembra essere il dimenticato Star Wars Story, un concept cinematografico in cui venivano presentati film legati al corso principale della Skywalker Saga ma comunque godibili come film a sé stanti. In questo caso, apparentemente Star Wars sembra indirizzarsi verso una natura più libera della sua dimensione cinematografica, seguendo una progettualità che consente di affidarsi a una pluralità di storie e narratori, fornendo quindi un più ampio ventaglio di suggestioni al proprio fandom.
Una rottura con la tradizione cinematografica di Star Wars, ma anche un segno che forse si è compreso come sia necessario andare oltre certi punti fermi del franchise, probabilmente anacronistici considerato lo smisurato potenziale dell’ambientazione da un lato e il gusto differente degli spettatori attuali. La dinamicità dell’intrattenimento streaming e la difficoltà di produrre contenuti serializzati sul grande schermo che uniscano rapidità e qualità sono due fattori da non trascurare e la scelta di diversificare l’offerta, tramite film indipendenti tra loro, può consentire a LucasFilm di tornare nuovamente al cinema con uno Star Wars degno di tal nome.
Il futuro di Star Wars dopo la Star Wars Celebration
L’entusiasmo per gli annunci della Star Wars Celebration 2023 è legittimo, ma visti i precedenti non si può evitare di sentire un tremito nella Forza. Le premesse sembrano sicuramente incoraggianti, alimentate in questo momento anche da una convincente terza stagione di The Mandalorian che sta contribuendo a riaccendere la passione per la saga.
Se LucasFilm sta cercando una nuova grammatica per il franchise, specialmente per il suo futuro cinematografico, i fan devono accettare che con L’Ascesa di Skywalker si sia conclusa quella che possiamo considerare la prima vita di Star Wars. Non è un caso se si parla di Skywalker Saga, come a voler ribadire che questo ciclo sia concluso, lasciando quindi spazio a nuove strade per il franchise. Che si tratti di andare a scavare nel remoto passato della Repubblica o di svelare come la galassia è andata oltre gli eventi che hanno portato alla definitiva caduta di Palpatine, la speranza è che il nuovo corso cinematografico di Star Wars sia interprete dello spirito autentico della saga, una continuità narrativa che sappia spingersi verso nuovi orizzonti e nuove avventure.