Star Trek sembra avere deciso di non guardare solamente al futuro, raccontando l’ultima avventura di Picard con l’omonima serie di Amazon Prime Video. Dopo avere raccontato i primi passi dell’umanità tra le stelle in seguito al Primo Contatto con Star Trek: Enterprise, negli ultimi anni abbiamo avuto modo di scoprire i primi anni dell’esplorazione della Federazione Unita dei Pianeti con Star Trek: Discovery, prima che l’equipaggio di questa astronave venisse catapultato nel lontanissimo futuro. Proprio dalla seconda stagione di Star Trek Discovery prende il via l’ultima serie del sempiterno franchise creato da Gene Roddenberry, che ci riporta a bordo dell’Enterprise. Dopo una lunga attesa, infatti, torniamo ad ammirare il capitano Christopher Pike al comando della U.S.S. Enterprise, grazie a Star Trek: Strange New Worlds. Ma prima di lanciarci nuovamente là dove nessuno è mai giunto prima, ecco tutto quello che dobbiamo sapere per goderci al meglio questa nuova serie di Star Trek.
Star Trek: Strange New Worlds ha da poco iniziato la sua messa in onda oltreoceano, lasciando al momento col fiato sospeso i fan italiani della popolare saga, che ancora attendono di avere notizie sulla trasmissione della nuova serie in Italia. Tempo che si può ingannare preparandosi al meglio alla visione della serie, andando a scoprire alcuni aspetti essenziali della nuova produzione legata al mito di Star Trek.
Star Trek: Strange New Worlds: tutto quello che dovete sapere
- Star Trek: Strange New Worlds: quando è ambientato?
- Gli episodi di Star Trek da vedere
- Raccontare il passato di Star Trek
- Star Trek: Strange New Worlds: vedremo James T. Kirk
- Star Trek: Strange New Worlds: come e dove vederlo
Star Trek: Strange New Worlds: quando è ambientato?
Come accennato in precedenza, Star Trek: Strange New Worlds è uno spin-off di Star Trek: Discovery, il che colloca la serie all’interno dell’universo Prime, ossia quello ‘canonico’ a cui appartengono tutte le altre serie di Star Trek, (The Next Generation, Voyager e Deep Space Nine). Cronologicamente, ci troviamo pochi anni prima che sia James T. Kirk ad assumere il comando dell’ammiraglia della Flotta Stellare, il che rende la trama di Strange New Worlds particolarmente intrigante. La scelta di collocarsi in un periodo così ravvicinato agli eventi della serie classica rappresenta una sfida per gli sceneggiatori, che muovendosi da quanto precedentemente svelato nelle prime due stagioni di Star Trek: Discovery devono ora costruire una narrazione che, tenendo conto di quanto raccontato nelle avventure di Kirk e compagni, ha il compito di accompagnare gli spettatori in un viaggio che sia al contempo nuovo e rassicurante, finalizzato al ricongiungimento con le trame degli episodi della serie classica.
La presenza di Pike dell’Enterprise nella seconda stagione di Star Trek: Discovery ha non solo suggestionato i fan della serie, ma ha avuto anche un ruolo preparatorio per la realizzazione di Star Trek Strange New Worlds. Non solo per la presenza del capitano Pike (Anson Mount), ma perché la sua figura è stata immediatamente ricondotta alla sfortunata fine che l’ufficiale della Federazione aveva incontrato secondo quanto raccontato nella serie classica. In questa, infatti, si scopriva come Pike fosse stato il secondo capitano della U.S.S. Enterprise, classe Constitution, dopo Robert April e prima di James T. Kirk, tanto che alcuni ufficiali avevano già servito a bordo del vascello sotto il suo comando. Quanto fatto con Star Trek: Discovery è servito dunque per creare un legame con queste due produzioni, andando a definire anche la genesi di rapporti e relazioni con personaggi chiave del franchise che saranno ulteriormente sviluppati in Star Trek: Strange New Worlds.
Ripensando agli episodi della serie classica in cui si affronta il passato dei personaggi principali, appare chiaro come ci sia una definizione essenziale e minimalista di questi anni perduti. Il focus sembra sempre sul presente e le conseguenze di momenti persi nel tempo, come nel caso di matrimonio di Spock o eventi del passato di Kirk. Questo abbozzare in modo minimal il background dei personaggi, a volte risolto successivamente con brevi cenni nei film al cinema, consente ora alla nuova serie di Star Trek di colmare queste apparenti lacune. Una possibilità che deve conciliarsi con il rispetto di una continuity che non ha mai avuto un inquadramento rigido, ma fedele al precetto di Gene Roddenberry che è sempre il racconto più recente ad avere carattere dogmatico, potrebbe aiutare a portare ordine in una cronologica spesso contradditoria. Operazione tentata in passato con Star Trek: Enterprise e in parte minore anche recentemente con la seconda stagione di Star Trek Picard, dove il viaggio nel tempo sino alla Terra del 2024 ha consentito di dare nuova forma ad alcuni eventi del passato della saga, come le guerre eugenetiche.
Star Trek: Strange New Worlds potrebbe essere un ulteriore tassello di questa ricostruzione della cronologia di Star Trek, soprattutto se consideriamo come il finale improvviso di Star Trek: Enterprise abbiamo lasciato i fan della saga orfani di un momento centrale come la nascita della Federazione. L’orizzonte temporale in cui è ambientato Star Trek: Strange New Worlds è successivo alla creazione della Federazione Unita dei Pianeti e della prima guerra interstellare combattuta dalla neonata alleanza spaziale, le Guerre Romulane, che erano state avviate proprio nell’ultima stagione di Enterprise e sono state in seguito citate nella serie classica nel celebre episodio La navicella invisibile.
È in questi anni di esplorazione, di scoperte che si forma il fulcro della Flotta Stellare, vivendo quelle avventure che saranno poi il know how su cui verranno sanciti i tratti tipici della Federazione, come la Prima Direttiva.
Gli episodi di Star Trek da vedere
Per comprendere al meglio Star Trek: Strange New Worlds è consigliabile recuperare la seconda stagione di Star Trek: Discovery, dove il capitano Pike di Anson Mount ha un ruolo di tale rilevanza da renderlo immediatamente caro al pubblico. In particolare, gli eventi raccontati in Star Trek: Discovery si intrecciano al citato episodio di Talos IV, che diventa fondamentale per la caratterizzazione del Pike della nuova serie di Star Trek. Quali sono quindi gli episodi di Star Trek per comprendere al meglio Star Trek: Strange New Worlds?
Il Duello (Amok Time) Episodio d’apertura della seconda stagione della serie classica, in cui emerge abbiamo modo di esplorare per la prima volta un momento intimo di Spock. Dopo essersi comportato in modo insolito e burbero, Spock chiede una licenza per recarsi sul natio Vulcano. Nonostante l’Enterprise sia attesa a un incontro come rappresentate della Federazione, Kirk acconsente ad accompagnare il suo primo ufficiale su Vulcano quando questi gli confessa di esser entrato nel ponn farr (letteralmente, febbre del sangue), un rito che ogni sette anni spinge i vulcaniani a far emergere le proprie emozioni in modo esplosivo come parte di un rituale di accompagnamento, da espletare sul mondo natio.
Qui, Spock, accompagnato da Kirk e McCoy, incontra la sua promessa sposa, T’Pring, la quale invoca un’antica usanza vulcaniana, il kal-if-fee, combattimento rituale all’ultimo sangue, poiché intenzionata a sciogliere la promessa che la lega a Spock, preferendgoli Stonn, suo amante. Come parte del kal-if-fee, T’Pring nomina Kirk come suo campione, costringendolo quindi ad affrontare Spock, che in un impeto di ira lo uccide. Sconvolto dall’accaduto, il vulcaniano libera T’Pring dalla sua promessa, scoprendo come la donna avesse ordito questo piano sapendo che sarebbe stata comunque libera: che fosse per la morte di Spock nel duello, o perché alla sua partenza sarebbe comunque ripartito a bordo dell’Enterprise. Tornato a bordo, uno sconvolto Spock scopre come Kirk abbia solo finto la sua morte, con la complicità di McCoy, momento passato alla storia di Star Trek perché occasione in cui Spock manifesta un’umana gioia abbracciando Kirk e sorridendo per la felicità.
L’ammutinamento (The Menagerie). Doppio episodio della prima stagione della serie classica, è il punto di partenza ideale per comprendere la centralità della figura di Christopher Pike. L’Enterprise viene richiamata alla base stellare 11 su richieste del precedente comandante dell’astronave, il commodoro Christopher Pike. Giunti alla base, Kirk scopre che in realtà non è stato inviato nessun messaggio da Pike, che in seguito a un incidente in cui ha salvato la vita a decine di persone è costretto a vivere all’interno di un supporto vitale, riuscendo a comunicare solamente tramite un sensore luminoso. L’inganno è stato pianificato da Spock, che ruba l’Enterprise, dopo aver portato a bordo Pike, e fa rotta verso il pianeta proibito di Talos IV.
Kirk, dopo aver raggiunto l’Enterprise a bordo di una navetta, arresta il suo primo ufficiale avviando una corte marziale, dopo il rifiuto del vulcaniano di sbloccare il compute della nave, che segue una rotta programmate per Talos IV. Durante la corte marziale, Spoc svela come anni prima, mentre Pike comandava la U.S.S. Enterprise, l’equipaggio aveva scoperto il pianeta Talos IV, popolato da una razza di esseri dotati di incredibili poteri mentali, capaci di creare incredibili illusioni. Qui Pike era stato catturato come esemplare di studio da parte di questi esseri, che gli avevano affiancato la bellissima Vilna, sperando di studiare le pratiche sociali e intime degli umani. Riuscito a scampare alla prigionia, seppur invaghito di Vilna, Pike decide di tornare nello spazio assiema a Vilna, ma questa svela l’inganno dei Talosiani: sfigurata in seguito a un atterraggio di fortuna sul pianeta, se lasciasse Talos sarebbe una donna dal volto orrendo. Pike, a malincuore, lascia il pianeta e avvisato il comando della Flotta Stellare fa sì che il mondo sia interdetto. Spock dopo attenta valutazione, decide di ordire questo piano per riportare il suo precedente comandante, ridotto a un vegetale dopo un gesto eroico, su Talos IV, consentendogli di vivere serenamente con Vilna su Talos IV, ospite dei talosiani.
Se ben ricordo (If Memory Serves). Seconda stagione di Star Trek: Discovery, Burnham porta Spock su Talos, sperando che la popolazione locale riesca a curare il fratello, apparentemente uscito di senno. I Talosiani contattano telepaticamente Pike, a bordo della Discovery, sfruttando la sua connessione con Vilna, spiegando loro quanto accaduto e lasciando all’ufficiale un dono amaro: la consapevolezza che in futuro sarebbe tornato da loro, dopo aver subito un trauma che ne devasterà il corpo. Una premonizione, che infesterà i pensieri di Pike, che dovrà decidere se accettare il suo destino, sapendo che ci sono in gioco le vite di altre persone o la sua.
Quest’ultima rivelazione è fondamentale per comprendere come Pike agirà in Star Trek: New Worlds, una consapevolezza che sarà sempre presente nelle decisioni prese dal capitano dell’Enterprise.
Raccontare il passato di Star Trek
Ripensando al mito di Star Trek, il capitano Christopher Pike è una figura essenziale. Nelle idee di Gene Roddenberry, avrebbe dovuto esser l’ufficiale comandante della sua Enterprise, tanto che nel primo pilot, The Cage (in seguito tradotto come Lo zoo di Talos), era proprio Pike, interpretato da Jeffrey Hunter, a sedere sulla poltrona del capitano. Lo scarso successo del pilot spinse Roddenberry a rielaborare il suo concept, rinunciando all’idea di un primo ufficiale donna, interpretato da Majel Barrett (futura moglie di Roddenberry e figura chiave di Star Trek). Ma pur non essendo il capitano divenuto celebre in Star Trek, Pike era comunque destinato a divenire una delle personalità fondamentali della saga.
Il girato di The Cage, infatti, divenne il fulcro de L’ammutinamento, un doppio episodio in cui Spock (Leonard Nimoy) veniva sottoposto a corte marziale per avere infranto un divieto di accesso al piante Talos IV, con lo scopo di portarvi il suo vecchio comandante, il commodoro Christopher Pike. Questi, sfigurato in seguito a un eroico salvataggio che lo aveva costretto all’interno di un supporto vitale, era stato condotto sul pianeta proibito da Spock, a conoscenza di un evento passato che nascondeva il segreto di un futuro migliore per Pike. Al netto della trama avventurosa, la centralità de L’Ammutinamento era la valorizzazione del profondo rispetto e dell’affetto che il vulcaniano nutriva per il suo ex-comandante, un’emozione così forte da fare appello alla sua metà umana e spingerlo ad infrangere i regolamenti della Flotta Stellare.
All’epoca questa relazione tra i due venne presa come un assioma, ma l’arrivo delle serie prequel contemporanee ha esplorato questa amcizia. Se nella seconda stagione di Star Trek: Discovery Pike (Anson Mount= non esita ad affrontare pericoli, a infrangere regole pur di accompagnare Michael Burnham e la Discovery alla ricerca di un apparentemente folle Spock (Ethan Peck), con Star Trek: Strange New Worlds avremo modo di comprendere meglio come sia nata e sia consolidata questa amicizia.
Sempre in riferimento a Spock, sembra affrontato un momento della sua esistenza, ossia la promessa matrimoniale che lo lega a T’Pring (Arlene Martel). La presenza della promessa sposa di Spock lascia presagire come sarà analizzato il loro rapporto, centrale per quanto raccontato in Il Duello, ambientato circa dieci anni dopo gli eventi di Star Trek: Strange New Worlds, andando a spiegare come Spock abbia anteposto il suo ruolo come ufficiale della Flotta Stellare alla sua cultura, elemento ricorsivo nel corso della saga di Star Trek.
Non solo il rapporto con Spock sarà parte delle dinamiche di Star Trek: Strange New Worlds, ma anche gli altri volti familiari della serie classica presenti nella nuova declinazione del franchise avranno un ruolo fondamentale. Finalmente, infatti, la leggendaria Numero Uno interpretata da Rebecca Romijn ha un nome, Una Chin-Riley, ma soprattutto assisteremo alla nascita di quello che sarà in seguito l’equipaggio di Kirk. Non solo per la presenza di Spock, ma anche per gli annunciati Nyota Uhura (Celia Rose Gooding) e Christine Chapel (Jess Bush).
Star Trek: Strange New Worlds: vedremo James T. Kirk?
Considerato il periodo in cui è ambientato Star Trek: Strange New Worlds, era difficile che i fan non iniziassero a chiedersi quando e come sarebbe stato introdotto uno dei personaggi più identificativi di Star Trek: James Tiberius Kirk. Il primo capitano dell’Enterprise ritratto nel franchise, presentato per la prima volta nell’episodio Trappola Umana e interpretato da William Shatner, non poteva non fare la sua apparizione nella nuova serie, come testimoniato dall’annuncio che sarà Paul Weasley a interpretare il leggendario capitano.
Un annuncio che ha subito mandato in visibilio i fan della serie, ma anche sollevato una certa perplessità: come collocare la sua presenza a bordo dell’Enterprise di Pike all’interno della, pur blanda, continuity di Star Trek? Secondo quando emerso in precedenza nella cronologia di Star Trek, negli anni in cui si svolge Star Trek: Strange New Worlds, James T. Kirk serve a bordo della U.S.S. Farragut, sotto il comando del capitano Garrowick. Vedere quindi Paul Weasley fotografato sul set mentre indossa divisa e gradi di capitano stupisce, facendo quindi pensare a una riscrittura della carriera di Kirk. Non è però da escludere che l’immagine si riferisca a un incarico ad interim di Kirk come capitano, non presente in passate produzioni e quindi inseribile in modo credibile nella continuity di Star Trek. Oppure, possiamo ipotizzare che in Star Trek: Strange New Worlds assisteremo alla tragedia che aveva reso invalido Christopher Pike, come raccontato nel doppio episodio L’ammutinamento, e assisteremo quindi al momento in cui Kirk prenderà il comando della U.S.S. Enterprise.
Non meno importante è la presenza, a bordo dell’Enterprise comandata da Christopher Pike, di un altro Kirk, Samuel. Menzionato inizialmente nell’episodio della prima stagione Gli androidi del dottor Kirby (What are Little Girls Made of?), Samuel era indicato come parte essenziale della nomina di James Kirk al comando dell’Enterprise. L’apparizione in carne e ossa di Samuel Kirk avviene in modo tragico durante la serie classica nell’ultimo episodio della prima stagione, Pianeta Deneva (Operation: Annihilate!). In questo episodio veniva presentato Samuel Kirk, fratello maggiore del capitano dell’Enterprise, biologo che viveva assieme alla moglie Aruelian e al figlio Peter su Deneve, pianeta divenuto vittima di una misteriosa invasione di parassiti che causano la morte dopo aver causato una follia delirante, il cui unico superstite sembra essere il giovane Peter, nipote di James T. Kirk. All’epoca, fu Shatner a prestare il volto a Samuel Kirk, limitandosi a indossare dei vistosi baffi finti che avrebbero dovuto convincere gli spettatori che fosse un’altra persona.
In Star Trek: Strange New Worlds scopriamo come a bordo dell’Enterprise ci sia il tenente Samuel Kirk, xenobiologo. La presenza del fratello maggior di James Kirk potrebbe esser un buon modo per introdurre il personaggio, magari costruendo una rete di rapporti amicali tra Samuel e altri membri dell’equipaggio, non ultimo Pike, che potrebbe motivare quel riferimento al suo ruolo essenziale nella nomina di Kirk al comando dell’ammiraglia della Flotta Stellare.
Star Trek: Strange New Worlds: come e dove vederlo
Star Trek: Strange New Worlds è attualmente trasmesso negli States da Paramount+, il servizio streaming proprietario di CBS su cui sono presentate tutte le nuove serie del franchise. Star Trek: Discovery, Star Trek Picard e Star Trek Lower Decks sono state distribuite all’estero da altri canali streaming, come Netflix e Amazon Prime Video, ma al momento non si hanno notizie di simili accordi per Star Trek: Strange New Worlds. L’ipotesi più credibile, al momento, è che la nuova serie di Star Trek possa arrivare al pubblico italiano dopo l’estate, con l’arrivo nel nostro Paese di Paramount+, probabilmente legato all’offerta di Sky/Now.