Con la sua seconda stagione, Star Trek: Picard ha voluto cimentarsi con uno degli spunti narrativi più tradizionali della saga: i viaggi del tempo. Come abbiamo visto nel secondo episodio, l’arrivo di Q ha traslato temporalmente Picard e il suo equipaggio nel 2024, dopo avere mostrare loro un universo profondamente diverso da quello a loro noto. Non una realtà parallela, come abbiamo visto, ma una diversa linea temporale, scaturita dalla modifica di un evento essenziale della storia umana presentata in Star Trek. Questo escamotage narrativo è l’occasione perfetta per vedere quali siano i riferimenti storici della continuity di Star Trek messi a repentaglio dal viaggio nel tempo di Star Trek Picard.
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Che i viaggi nel tempo siano un rischio è una delle regole più ferree di Star Trek. Quasi al pari della Prima Direttiva, se consideriamo che in passato (o forse dovremmo futuro?) abbiamo visto nascere delle agenzie preposte al controllo delle anomalie causate dai viaggi nel tempo, preposte proprio a impedire che incauti viaggiatori o menti criminali possano modificare la storia. Nella serie classica, questo pericolo era stato presentato in uno dei più emozionanti e struggenti episodi, Uccidere per amore (The City on the Edge of Forever), sancendo quello che divenne uno dei punti saldi del viaggio nel tempo in Star Trek: non si cambia la storia senza ripercussioni. Regola che Kirk ha dovuto aggirare in un’altra occasione, con Rotta verso la Terra (pellicola omaggiata ben due volte in Star Trek: Picard), ma che a conti fatti non ha mai costituito un grosso pericolo per le sue avventure.
Star Trek: Picard e le regole del viaggio nel tempo
Diverso è il discorso legato all’esperienza che il capitano Picard e il suo equipaggio hanno avuto con i viaggi nel tempo. All’interno di The Next Generation, due episodi in particolari hanno affrontato in modo interessante questo pilastro della fantascienza: L’Enterprise del passato (Yesterday’s Enterprise) e Un mistero dal passato (Time’s Arrow). In entrambi i casi veniva precisato come l’interferenza di uomini del futuro potesse sconvolgere la linea temporale di provenienza, causando ripercussioni. Sotto questo aspetto, L’Enterprise del passato è fondamentale per comprendere questo pericolo: durante la battaglia di Narenda III, l’Enteprise-C comandata dal capitano Rachel Garrett viene catturata da un’anomalia temporale, che la proietta anni avanti nel futuro, dove incontra l’Enterprise-D di Picard.
Questo viaggio causa un radicale cambiamento nella linea temporale: l’intervento dell’Enterprise-C era stato centrale nello sventare un piano romulano mirante a creare dissidi tra Federazione e Klingon. Un’assenza che nell’episodio porta alla nascita di una differente linea temporale, dove la Federazione è in guerra con Qo’NoS e a bordo dell’Enterprise-D l’ufficiale della sicurezza non è Worf, bensì la defunta Tasha Yar (come visto in La pelle del male). Un elemento profondamente discordante con la storia nota che viene percepita da una persona in particolare: Guinan. A bene vedere, per comprendere al meglio la seconda stagione di Star Trek: Picard, L’Enterprise del passato sembra esser centrale.
Guinan, infatti, è una El-Auriana, specie aliena decimata dai Borg, come visto nell’episodio Chi è Q? e nelle scene iniziali di Star Trek: Generazioni. Particolarità di questa specie è avere una peculiare percezione del tempo, che consente loro di evidenziare delle risonanze tra eventi differenti all’interno della linea temporale. Guinan in L’Enterprise del passato aveva riscontrato nella presenza di Tasha Yar un’anomalia, e in Star Trek: Picard questo suo dono si riscontra nel suo avere dato al suo locale un nome, Ten Forward, che sarà lo stesso del bar ritrovo dell’equipaggio dell’Enterprise-D.
L’Enterprise del passato ha sancito quindi i due punti fermi del viaggio nel tempo di Star Trek. Anche altre serie hanno affrontato questa possibilità, con una particolare visione dell’impatto delle interferenze sulla linea temporale centrale in Star Trek Enterprise. Il capitano Archer e il suo equipaggio si sono ritrovati coinvolti in una Guerra Fredda Temporale, in cui misteriosi agenti del futuro cercano di impedire la nascita della Federazione e la presenza umana nel consesso delle specie evolute della galassia. Star Trek Enterprise, sul piano narrativo, ha voluto anche cercare di dare maggior coerenza alla continuity di Star Trek, toccando dettagli che sono tornati alla base stessa della cronologia di Star Trek, nuovamente affrontati in Picard.
L’importanza della famiglia Soong
Star Trek Picard, come la citata Enterprise, si ritrova a dover gestire delle apparenti incongruenze nella continuty della saga. Fermo restando il precetto del creatore della serie, Gene Roddenberry, secondo cui ciò che viene raccontato in precedenze viene sovrascritto da successive rivelazioni, va notato che in Star Trek Picard il viaggio nel tempo di Picard sembra avere reso più coerente alcuni passaggi cardine nella storia di Star Trek, inserendosi all’interno della valorizzazione di una delle famiglie più importanti, ma spesso dimenticata, della saga: i Soong.
La prima menzione di questa genia di inventori risale alla serie classica, quando nell’episodio Spazio Profondo (Space Seed) vennero introdotti i potenziati, esseri umani geneticamente modificati, che guidati dal folle Kahn Noonien Singh, cercarono di imporre il proprio dominio con le Guerre Eugenetiche, conquistando alcuni territori nei primi anni ’90, salvo venire poi catturati e condannati all’esilio nello spazio a bordo della U.S.S. Botany Bay. Pur ricomparendo al cinema in Star Trek: L’ira di Khan, i Potenziati rimasero in attesa di una loro definizione, che avvenne in un arco narrativo di Star Trek Enterprise (Terra di Confine, Stazione 12 e I potenziati), dove viene presentato uno scienziato che pare un particolare interesse nella proibita ricerca genetica: Arik Soong, interpretato da Brent Spiner, che darà il volto a tutti i Soong di Star Trek, compresi i due sintetici della famiglia, Data e Lore.
Nel 2024, anno in cui viene trasportato Picard da Q, le Guerre Eugenetiche non sembrano essere così rilevanti, come mostrato nel quinto episodio di Star Trek Picard, dove sembrano essere state decisamente ridimensionate. Durante la scena in cui Brent Spiner nuovamente interpreta un Soong, la sua disperata ricerca di fondi per completare i suoi studi di manipolazione genetica per dare una speranza alla propria figlia consente di vedere come in Star Trek Picard si stia cercando di riportare la serie all’interno di una valorizzazione della continuity della saga. E questa continuity pare fondarsi su personaggi storici di Star Trek, come la famiglia Soong.
Il Soong di questa stagione pare essere un antenato di Arik Soon (conosciuto nell’anno 2134), ma già emerge un’ossessione della famiglia, il miglioramento genetico della specie umana, che solo in seguito agli eventi visti in Star Trek Enterprise lascerà spazio a un’altra intuizione, la cibernetica, che verrà completata da Noonien Soong, il creatore del trio robotico Before, Lore e Data. Tematica centrale nella prima stagione di Star Trek: Picard, come abbiamo visto.
Star Trek Picard e la continuity della saga
In Star Trek Picard, il viaggio sino al 2024 serve per impedire il radicale mutamento della storia visto nel secondo episodio, dove non esiste la Federazione e l’umanità ha intrapreso un cammino più oscuro e violento. Un radicale mutamento dovuto a Q, che proprio nel 2024 ha modificato un evento centrale nella storia umana, vicino alla famiglia Picard, occasione perfetta per mostrare agli spettatori altri elementi della saga che trovano finalmente una più precisa definizione.
Se alcuni riferimenti sembrano più degli easter egg, come l’idea del viaggio nel tempo mutuata da Rotta verso la Terra o la presenza di antenati di personaggi celebri della saga (come un antenato della famiglia umana di Worf, il dottor Roschenko), altri richiami alla continuity di Star Trek sembrano volere sancire il ruolo di canonizzazione di punti saldi della saga che le recenti produzioni di Star Trek stanno esercitando, compito che dopo Star Trek Discovery verrà ora affrontato anche da Star Trek: Strange New Worlds.
In Star Trek Picard, al momento, abbiamo la presenza di momenti salienti della storia umana. La missione Europa è il cardine dell’avventura spaziale umana pre-curvatura, con la conquista di Marte, ma sono già stati segnati importanti passi nel campo scientifico, come dimostrato dalla presenza di una piazza dedicata a Jackson Roykirk. Nome già incontrato nella serie classica, nell’episodio La Sfida (The Changeling), in cui l’equipaggio dell’Enterprise incontrava la sonda umana Nomad, lanciata 200 anni prima proprio dallo scienziato Jackson Roykirk, convinto fautore dell’intelligenza artificiale e sostenitore della sua utilità, al punto da creare la sonda scientifica perfetta, capace di apprendere ed evolversi entrando in contatto con altre civiltà. Ed è proprio il creatore di Nomad a venire celebrata nella piazza in cui vediamo Q cercare di manipolare di Renée Picard, pedina centrale del suo piano.
Considerando tutti questi fattori, la seconda stagione di Star Trek Picard non è un semplice viaggio nel tempo, ma vede i protagonisti trovarsi ad affrontare un momento centrale nella storia dell’umanità all’interno della saga. Non solamente dal punto di vista scientifico, ma anche sul piano sociale la serie di Amazon Prime Video cerca una attinenza a sfumature precedentemente affrontate nella saga, andando a cogliere dettagli di disagio sociale che ricordano quanto visto in Deep Space Nine nel doppio episodio Tempi Passati (Past Tense), in cui il capitano Sisko finiscono per un malfunzionamento del teletrasporto nel 2024, a San Francisco, venendo coinvolti in una rivolta sociale legata di un centro di detenzione per vagabondi e immigrati clandestini passata alla storia come Bell Riots.
La seconda stagione di Star Trek Picard ha il merito di voler presentare un periodo della cronologia di Star Trek ignoto e molto più vicino alla contemporaneità degli spettatori, rendendo la saga ancora più futuribile e vicina a una possibile realtà.