Non poteva esserci modo migliore per tornare dove nessun uomo è mai giunto prima che vivere nuovamente un’avventura con uno dei volti più amati di Star Trek: Jean-Luc Picard. Dopo avere risolto il mistero legato alla discendenza di uno dei suoi più cari amici, Data, il capitano francese dell’Enterprise si appresta ora ad affrontare un’altra sfida particolarmente intensa nella seconda stagione di Star Trek: Picard, la serie ambientata nell’universo futuro creato da Gene Roddenberry, in arrivo su Amazon Prime Video dal prossimo 3 marzo. Con nostro piacere, abbiamo avuto un assaggio di cosa possiamo attenderci dalla seconda stagione di Star Trek: Picard, godendoci l’anteprima della nuova serie trekkie.
La prima stagione ha segnato profondamente la cifra emotiva di Star Trek: Picard. Dagli eventi finali di Nemesis, ultima apparizione ‘canonica’ del capitano, Picard ha perso la fiducia nella Federazione e nella Flotta Stellare dopo la tragedia che ha distrutto Romulus, portandolo ad andare oltre la sua adamantina fede nella Flotta Stellare come istituzione, sentendosi tradito. L’occasione di poter aiutare Soji (Isa Briones), la figlia del suo vecchio amico Data, è stata l’occasione di poter mostrare ancora una volta di avere fatto la differenza, come direbbe il buon vecchio Jim Kirk. Una prima tappa di un percorso di rinascita, infine resa anche fisica, consentendo al vecchio Picard di poter ora godere di un nuovo corpo, con cui godersi la meritata pace.
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Star Trek: Picard Stagione 2: anteprima dei primi tre episodi
L’eredità della prima stagione non è solamente un nuovo corpo per il morente Picard, quanto una sorta di frattura nella leggendaria corazza emotiva del capitano. In The Next Generation e nei film con protagonista Picard e il suo equipaggio si è sempre notata una certa ritrosia dell’ufficiale francese nel relazionarsi con gli altri, complice la sua traumatica esperienza durante i primi anni di servizio, quando uno scontro con un nausicaano ha costretto Picard a subire un delicato intervento di sostituzione del cuore con una protesi. Elemento metaforico, in un certo senso, che rappresenta la chiusura di Picard agli altri, una tendenza che lo ha sempre portato a separarsi non solo da coloro nel suo equipaggio si approcciavano con fare amichevole, ma anche a chiudersi a possibili amori. Nonostante non siano mancate le occasioni, come potrebbero testimoniare l’avventurosa archeloga Vash, la dottoressa Beverly Crusher o la Bak’u Anij, Picard è sempre stato restio a concedersi l’occasione di avere una famiglia, rimanendo profondamente ancorato al suo dovere di ufficiale della Flotta Stellare.
Sarà questa sua scelta di vita a essere centrale all’interno della nuova stagione della serie. Come abbiamo avuto modo di appurare durante la nostra visione dell'anteprima della seconda stagione di Star Trek: Picard, saranno proprio le scelte del passato, le rinunce figlie del timore del capitano di aprirsi agli altri a scandire il ritmo degli eventi in questa nuova stagione. Concetti come ‘seconda possibilità’ , ‘strada non presa’ e occasioni perdute saranno la colonna portante della seconda stagione di Star Trek: Picard, dinamiche narrative che, dopo tre episodi, sembra saranno ben integrate con l’anima trekkie della serie, andando a toccare momenti fondamentali della vita di Picard. Un’occasione perfetta per fare tornare in azione vecchie conoscenze, annunciate nei mesi scorsi, tra cui spiccano la el auriana Guinan (Whoopi Goldberg) e il quasi onnipotente Q (John deLancie). Due personaggi che sono stati sempre centrali nel fare emergere il lato più intimo di Jean-Luc Picard, seppure in modi completamente differenti.
La strada non presa e i rimpianti di una vita nel futuro di Star Trek: Picard
L’anteprima della seconda stagione di Star Trek: Picard ha messo subito in chiaro come i trekkie troveranno facilmente un ambiente che rende omaggio alla caratterizzazione tradizionale di Picard, facendo leva non solo sulla presenza di volti noti, ma sull’emotività di Picard, come lo abbiamo sempre conosciuto nelle sue precedenti iterazioni. Sul piano della continuity di Star Trek, questa ‘seconda occasione’ per Picard si colloca all’interno di una tradizione narrativa che ha già avuto modo di farsi apprezzare, specialmente in Star Trek: The Next Generation, offrendo al capitano degli scorci di potenziali alternative alla sua vita da ufficiali, non ultimo l’episodio finale della serie, Ieri, oggi, domani. Questi primi tre episodi della seconda stagione di Star Trek: Picard tradiscono una certa familiarità un concept narrativo classico dalla saga, che comunque si sposa alla perfezione con l’intenzione di creare un profondo legame con i punti saldi del passato di Picard.
La sfida di Star Trek: Picard è riuscire a mantenere saldo il mito dell’irreprensibile capitano francese, mostrando però come l’età matura abbia aiutato l’uomo dietro l’ufficiale a maturare una diversa visione della sua vita. Quanto visto nell'anteprima della seconda stagione di Star Trek: Picard sembra portare l’attenzione dello spettatore su questo aspetto, grazie al lucido ritratto dell’emotività del personaggio, magnificamente resa da un sempre impeccabile Patrick Stewart. Senza nulla togliere all’ottimo doppiaggio di Alessandro Rossi, il timbro vocale dell’attore inglese è peculiare, capace di veicolare la profonda complessità interiore di Picard, contando su un’organica sinergia tra voce e gestualità. Elemento apprezzabile specialmente nel primo episodio, The Star Gazer, che ritrae alla perfezione la rigida personalità di Picard intrecciandola a questo suo momento di riflessione interiore. Un aspetto fondamentale, considerato come in questo caso l’ultima frontiera non è più tra le stelle, ma arrivare dove nessun uomo è mai giunto per Picard significa ora compiere il viaggio più complesso: conoscere e accettare se stesso.
L’anteprima della seconda stagione di Star Trek: Picard non ha solamente trasmesso la sensazione di una nuova avventurare dalle ricche potenzialità, ma è stata prodiga di riferimenti e citazioni della tradizione trekkie. Un utilizzo degli easter egg che non è solamente sfruttato come gancio emotivo per coinvolgere i fan di vecchia data di Star Trek, ma che sono parte integrante del racconto emotivo di questa nuova avventura di uno dei volti più amati della saga.
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