Star Trek Picard secondo episodio: Mappe e Leggende. Tutti i riferimenti e le citazioni della saga di Star Trek

Star Trek Picard secondo episodio: Mappe e Leggende, nasconde molti riferimenti alla saga di Star Trek. Pronti a scoprirli con noi? Attivare!

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a cura di Manuel Enrico

Dopo avere sondato i meandri di Ricordi, il primo episodio di Picard, il nostro viaggio in cerca di dettagli ed easter egg all’interno della serie di Amazon Prime Video continua con il secondo episodio, Mappe e Leggende. Il nuovo capitolo di questa avventura del buon Picard, infatti, contiene una serie di interessanti riferimenti al mito di Star Trek, alcuni più evidenti di altri, ma soprattutto ribadisce come la produzione firmata da Amazon rispetti e onori lo spirito della saga da Gene Roddenberry.

ATTENZIONE: Quanto segue contiene una serie di importanti spoiler sul secondo episodio di Star Trek Picard, siete avvisati!

Come sempre, si consiglia di leggere questo pezzo solo dopo avere visto Mappe e Leggende. Nel mostrarvi i riferimenti presenti nell’episodio si tende ad evitare di spoilerare eventi importanti, ma il rischio di anticipare qualcosa è più subdolo di un Ferengi in cerca di un affare vantaggioso!

Il Giorno del Primo Contatto

All’inizio dell’episodio si assiste ad un evento già citato nel primo episodio di Picard, l’insurrezione dei sintetici nei cantieri marziani di Utopia Planitia. Non avevamo sinora avuto una data precisa della rivolta, ma sullo schermo vediamo l’anno dell’incidente bene evidenziato: 2385. In realtà, in modo indiretto viene citato anche il giorno esatto: il 5 aprile.

Questa informazione si può ottenere facendo attenzione ai dialoghi, in cui ricorre spesso la menzione al festeggiamento del Giorno del Primo Contatto. Questa festività fa riferimento al Primo Contatto, per l’appunto, avvenuto il 5 aprile 2063, quando Zephram Cochrane, compiendo il primo viaggio umano a velocità curvatura a bordo del suo prototipo Phoenix, attirò l’attenzione di un’astronave esplorativa vulcaniana che passava nel sistema solare.

https://youtu.be/A6qdq29sJZ0

Attratti da questo evento, i Vulcaniani scesero sulla Terra per incontrare la nuova razza aliena capace di viaggiare a velocità di curvatura. Questa loro rigida regola di non interferire con civiltà prive della tecnologia di curvatura era il dogma che guidava i primi contatti tra i vulcaniani ed altre specie, e divenne, in seguito alla nascita della Flotta Stellare e della Federazione Unita dei Pianeti, una norma inderogabile conosciuta come la Prima Direttiva.

Il Primo Contatto avvenne a Bozeman, la cittadina da cui la Phoenix era partita. Storica fu la stretta di mano tra uno sbalordito ed incredulo Zephram Cochrane, incapace di replicare il caratteristico saluto vulcaniano, e il perplesso esploratore vulcaniano. Gli appassionati di Star Trek hanno assistito a questo storico incontro in Primo Contatto, quando l’Enterprise tornò indietro nel tempo per impedire ai Borg di assimilare la Terra prima della nascita di Flotta Stellare e Federazione.

https://youtu.be/M4xm7x052XQ

Sempre in questo preambolo che racconta l’insurrezione dei sintetici, possiamo vedere degli shuttle che ricordano la navetta usata da Picard in Nemesis, mentre andava con Worf e Data in cerca dei pezzi di B-4

Interessante inoltre che il sintetico presentato in questo frangente abbia come definizione F-8. In italiano si perde il gioco di parole, ma in inglese la sua designazione (f-eight) ha una certa assonanza con il termine fate, ossia destino, quasi ad indicare il suo ruolo chiave all’interno dell’insurrezione dei sintetici.

Parlando di robot, come non citare la comparsa in casa di Picard di una delle bibbie della fantascienza robotica, Tutti i miei robot (The Complete Robot) di Isaac Asimov? Si tratta di un’antologia di racconti di Asimov pubblicata nel 1982, in cui l’autore raccolse le sue short stories robotiche suddividendole per argomenti trattati.

Romulani e segreti

Durante la ricerca della verità, Picard e i suoi compagni romulani fanno riferimenti ai letali servizi segreti del decaduto Impero Romulano: la Tal Shiar. Questa agenzia spionistica era una delle forze trainanti dell’Impero Romulano, capace non solo di imbastire la politica interna dell’impero tramite pressioni più o meno lecite sulla politica, ma anche di tessere complesse trame per indirizzare la visione romulana all’esterno, pilotando eventi fondamentali per altri imperi, come in occasione della Successione Klingon.

Sempre in riferimento all’Impero Romulano è da notare come il simbolo tipico di questo impero sia profondamente cambiato, in seguito alla distruzione di Romulus e Remus. Solitamente l’uccello predatore tipico dell’effige dei Romulani teneva tra gli artigli due pianeti, Romulus e Remus.

In seguito alla devastante esplosione della supernova, la fine dei due pianeti ha portato alla ridefinizione del simbolo romulano, il cui inquietante volatile ora non ghermisce più alcun pianeta.

Altre razze

In questo episodio si fa riferimento, più o meno esplicito, ad altre razze tipiche di Star Trek. In un dialogo vengono i Kilgon e l’Egemonia Gorn. Se i primi non hanno bisogno di presentazioni, i Gorn sono invece più particolari. Divenuti famosi ai tempi della prima serie di Star Trek, grazie ad uno storico duello tra un Gorn e Kirk, questi rettili sono divenuti un simbolo per gli appassionati trekkie

https://youtu.be/4SK0cUNMnMM

E se pensate che sia una scazzotata ridicola, tenete presente che si parla di un momento iconico di Star Trek, tanto che Shatner e il Gorn divennero protagonisti di uno spassoso siparietto anche in tempi recenti, in occasione del lancio di un videogioco di Star Trek

https://youtu.be/4hnBp7x2QAE

Una delle nuove figure presentate in Mappe e Leggende è la dottoressa Naàshala Kunamadèstifee (Chelsea Harris), una Trill. I Trill sono una razza di simbionti, che ospitano nei propri corpi un ospite vermiforme, capace di vivere per secoli e mantenere una memoria di ogni ospite con cui sono entrati in contatto.

I Trill vengono cresciuti in modo da poter diventare ospiti ideali per questo simbionte, dando vita ad una coscienza condivisa che contempli entrambe le caratteristiche dei due esseri viventi uniti nella simbiosi. Comparsi per la prima volta in The Next Generation, i Trill sono stati approfonditi con maggior cura in Deep Space Nine, grazie alla presenza del simbionte Dax, ospitato prima da Jadzia e poi da Ezri. È consuetudine che durante l’unione di mantenga come nome quello del Trill ospite, seguito dal nome con cui è conosciuto il simbionte ospitato (ad esempio, Jadzia Dax ed Ezri Dax)

Quando Picard compare dal teletrasporto all’ingresso del quartier generale della Flotta Stellare, si può intravedere un'Andoriana, membro di una delle razze fondatrici della Federazione Unita dei Pianeti.

E poco dopo, sul cubo Borg, ecco comparire nuovamente gli Andoriani!

Ritorno alla Flotta Stellare

Nella scena in cui Picard torna al comando della Flotta Stellare sono presenti alcuni piccoli riferimenti al mito di Star Trek.

Come in occasione dell’apertura del primo episodio, Ricordi, si cerca di utilizzare delle musiche che riportino subito gli spettatori più legati a Star Trek a sentirsi immediatamente a casa. In Picard sono già stati inseriti alcuni piccoli richiami musicali a temi celebri della saga, ma quando l’ex ammiraglio viene ricomposto dal teletrasporto in prossimità dell’ingresso del comando, possiamo sentire una musica inconfondibile, divenuta celebre come IL tema per eccellenza di Star Trek. Questo brano ha assunto questo ruolo quando venne scelto come sigla per The Next Generation, ma la sua prima forma fu quella di theme per l’Enterprise di Kirk nel primo film al cinema di Star Trek, nella scena in cui l’Ammiraglio Kirk torna a bordo della nuova Enterprise-A assieme a Scotty

https://youtu.be/b52b4yORX6U

Una volta entrato nella hall del comando, Picard viene accolto da ben due Enterprise, anche se sotto forma di ologramma. La prima è nientemeno che la U.S.S. Enterprise, classe Constitution, comandata da Christopher Pike, presentata non nella versione classica conosciuta nella serie classica quando fu affidata a James T. Kirk, bensì nella nuova impostazione presentata nella seconda stagione di Discovery

Subito dopo compare la U.S.S. Enterprise-D, classe Galaxy, la prima Enterprise comandata da Picard

Nell’ufficio del commodoro Ho, sotto l’oloschermo, compare un simbolo molto particolare. Si tratta del simbolo di uno dei punti saldi della filosofia vulcaniana, l’IDIC, che indica le ‘infinite dimensioni in infinite combinazioni’. È un precetto vulcaniano molto importante, che celebra la diversità e le infinite possibilità che offre l’universo. Il simbolo rappresenta il raggiungimento dell’illuminazione di Surak, il padre spirituale della filosofia vulcaniana, avvenuto sulla cima del monte Seleya.

Curiosamente la nascita di questa simbolo fu uno dei motivi di contrasto tra Gene Roddenberry e il più celebre vulcaniano di Star Trek, Leonard Nimoy. L’attore contestò questa scelta, accusando Roddenberry di voler solo creare un qualcosa su cui costruire il merchandise di Star Trek.

E parlando di ritorno alla Flotta Stellare come non notare il commbadge usato da Picard per contattare Raffi? Si tratta del modello usato dal fu capitano dell’Enterprise-E nelle ultime apparizioni al cinema.

Malato ma non sconfitto

Nel momento in cui Picard decide di tornare nello spazio, deve superare alcuni test medici, da cui emerge un problema medico. Si tratta di una lesione al lobo parietale, una problematica che era emersa nel futuro alternativo visto nell’episodio finale di The Next Generation, Ieri, oggi, domani. A quanto pare, anche in questa linea temporale Picard soffre di quel particolare disturbo.

Tempo e Fiamme

In una scena, possiamo vedere nel vetro di un orologi un riflesso di un pensieroso Picard vicino al camino, in cui danza una fiamma vivace. Il pensieroso Jean-Luc sembra meditare se cedere alla stanchezza degli anni o se accettare questa ultima sfida, un’ultima avventura.

Il riferimento potrebbe essere a Generazioni, nella scena in cui lo scienziato El-Auriano Tolian Soran svela a Picard quale sia la fine di ogni uomo

“Il tempo è il fuoco in cui noi tutti bruciamo”

Forse è il ricordo di questa triste profezia di Soran a convincere definitivamente Picard ad imbarcarsi in quest’ultimo viaggio.

Quale modo migliore di vedere Picard se non in compagnia del celebre capitano dell'Enterprise-D in versione Funko Pop?
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