Siamo stati alla proiezione speciale dei primi due episodi di Star Trek: Picard, la nuova serie di Star Trek prodotta da Amazon Prime Video e CBS All Access. In questa news vi racconteremo le nostre impressioni su ciò che abbiamo potuto vedere.
Star Trek: Picard è una serie che fin dal suo primo annuncio ha polarizzato l'attenzione del mondo nerd-geek, perché riporterà sulle scene Sir Patrick Stewart nei panni di Jean-Luc Picard, uno dei personaggi più amati di tutta la saga creata da Gene Roddenberry. In questi giorni che hanno separato la distribuzione della serie abbiamo dedicato molto spazio sulle pagine di Cultura Pop a Star Trek: Picard, con approfondimenti, l’elenco degli episodi fondamentali da vedere prima di Star Trek: Picard e non ultimo uno speciale tributo da parte di illustri appassionati.Ora che l’embargo è caduto è dunque arrivato il nostro turno di condividere le nostre considerazioni su ciò che abbiamo visto. In questo articolo cercheremo di rimanere quanto più possibili spoiler free, tuttavia consigliamo di interrompere la lettura qualora non vogliate incappare in spoiler anche minimi.
I primi due episodi getteranno le basi della trama principale e daranno modo allo spettatore di apprendere alcuni elementi antefatto molto importanti, necessari a comprendere al meglio le evoluzioni dello scenario politico e le motivazioni che hanno portato Picard a ritirarsi dalla sua posizione all’interno della Flotta Stellare.
Negli anni del suo ritiro l’ex ammiraglio ha fatto ritorno a Chateau Picard per vivere una vita lontano dal clamore e dai giochi politici a cui sente di non voler più prestarsi. Tutto cambierà quando verrà raggiunto da Dahj, una misteriosa ragazza, che dichiarerà di essere legata a lui in maniera sconvolgente.In questi primi due episodi si entrerà in contatto con alcuni personaggi secondari che affiancheranno Jean-Luc, fornendogli aiuto e supporto oppure delineandosi più o meno nettamente come suoi antagonisti.In generale verrà introdotto un complesso quadro politico
, intrecciato ad un sinistro complotto, all’interno del quale Picard dovrà sfruttare ogni risorsa a sua disposizione per poter intraprendere un nuovo viaggio, che si spera lo condurrà là dove nessuno è mai giunto prima.
Una serie che mostra subito i muscoli tra fanservice e rivelazioni importanti
Fin dalla prima inquadratura di Star Trek: Picard è subito chiaro l’intento di emozionare gli appassionati. La messa in scena della prima sequenza è un tuffo sul viale dei ricordi, che come una coperta sulle spalle ci conforta per questa separazione durata 18 anni. Questa scena si interrompe bruscamente e improvvisamente per lasciare spazio all’azione e ad atmosfere più cupe e tormentate.
La narrazione si alterna così su questi due binari: da una parte le continue citazioni al canone e a The Next Generation, con rassicuranti dettagli proveniente dal passato, dall’altro la nuova trama, densa di momenti di azione e che per certi versi sembra richiamare alcune scelte stilistiche dei film della Kelvin Timeline, non sempre azzeccate.Sono proprio questi elementi più roboanti smaccatamente espliciti e dirompenti, letteralmente buttati in faccia allo spettatore, a generare sorpresa e sconvolgimento
. Quasi certamente saranno alcune di queste rivelazioni più eclatanti, a cui assisteremo nel primo episodio, che potrebbero deludere (o far infuriare) i fan più intransigenti.
Dettagli importanti come briciole di pane
Uno degli elementi che inizialmente ci è parso sottotono è stata la sigla di apertura. Abituati a temi grandiosi e di ampio respiro caratterizzati da sontuose orchestrazioni in cui la vastità dell’universo era protagonista indiscussa. La opening di Star Trek: Picard gioca in totale controtendenza.Si tratta di un brano caratterizzato da una quieta melodia, che rappresenta la dimensione più intima del protagonista, aprendosi allo spazio soltanto verso la chiusura del tema di apertura. Le immagini che scorrono armonizzando con la musica offrono alcuni dettagli significativi della trama, che soltanto con la visione dei singoli episodi è possibile decifrare. In questo senso ciò che ad una prima visione potrebbe risultare insignificante, assume di puntata in puntata una rilevanza tale in grado di guidare lo spettatore, come le briciole di pane lasciate su un sentiero sconosciuto.
Un inizio promettente
I primi due episodi di Star Trek: Picard hanno catturato la nostra attenzione mettendo sul tavolo una trama complessa e personaggi con qualcosa da dire, che non vediamo l’ora di conoscere meglio. In definitiva un prodotto che può essere seguito sia da fan di vecchia data, che potranno apprezzare i vari easter egg di Star Trek: The Next Generation, sia da un pubblico che ha meno familiarità con il franchise.
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