Star Trek: le origini della Prima Direttiva

La Prima Direttiva di Star Trek nasce come critica all'imperialismo americano

Avatar di Manuel Enrico

a cura di Manuel Enrico

I capitani che si sono seduti sulla poltrona del comandante delle diverse astronavi di Star Trek sono stati caratterizzati da diverse indoli, tra chi preferiva un approccio diretto come James T. Kirk e chi invece prediligeva affidarsi alla diplomazia come Jean-Luc Picard. Diversi ma spesso costretti ad affrontare sfide comuni che li spingevano a violare alcune delle leggi più ferree della Federazione, una in particolare: la Prima Direttiva. Nel corso delle diverse serie del franchise, questa normativa della Flotta Stellare è stata spesso citato come uno dei fondamenti delle relazioni con i mondi esterni alla Federazione Unita dei Pianeti, venendo infranta quando la moralità dei capitani si trovava in contrasto con quelli che rappresentano i dogmi della Federazione stessa. Come mai dunque introdurre una regola che viene aggirata in diverse occasioni da coloro che per primi dovrebbero rispettarla? La risposta è nelle origini stesse della Prima Direttiva di Star Trek.

I fan di Star Trek sono consci come la Prima Direttiva sia stata utilizzava in diverse situazioni come strumento narrativo che rendesse le avventure degli equipaggi dell’Enterprise evocative rispetto alla contemporaneità. Se la serie originale vedeva nella Prima Direttiva una chiara critica all’interventismo americano, con The Next Generation e le serie successiva questo principio fondante della Flotta Stellare viene utilizzato sotto una luce differente, non più come strumento analitico dell’ingerenza americana in politica estera, ma anche come raffinata valorizzazione della personalità carismatica dei personaggi, Jean-Luc Picard in primis.

La Prima Direttiva di Star Trek nasce come critica all'imperialismo americano

Quando Gene Roddenberry creò la sua serie di fantascienza, gli States erano reduci dalla Seconda Guerra Mondiale e le conseguenze della Guerra Fredda si stavano facendo sentire in modo evidente non solo nel tessuto sociale americano, ma soprattutto nelle sue relazioni internazionali. La politica di forte presenza sullo scenario internazionale era mosso dallo scontro ideologico e concreto con l’avversario sovietico, spingendo il governo americano a intervenire in moto più o meno aperto nelle politiche nazionali di stati minori, che diventavano un terreno di scontro tra le due superpotenze.

Una visione che ha spinto Roddenberry a sviluppare un’opposizione alla filosofia imperialista americana, che diventava l’ennesimo spunto di critica da inserire all’interno della sua metafora allegorica della sua contemporaneità. Nel 1966, anno di esordio di Star Trek, gli U.S.A. erano saldamente impegnati nel conflitto in Vietnam, una guerra che in patria stava sollevando un acceso dibattito tra la popolazione, pacifista, e le politiche interventiste del governo. Un tratto che non sfuggì a Roddenberry e agli sceneggiatori di Star Trek, che non mancarono di muovere una feroce critica a questa iniziativa politica di Washington.

A portare alla nascita della Prima Direttiva, fu il produttore della serie, Gene Coon, che si ispirò alla Carta delle Nazioni Unite, che nel paragrafo 7 del secondo articolo stabilisce un principio che dovrebbe regolamentare le relazioni internazionali:

Nessuna disposizione del presente Statuto autorizza le Nazioni Unite ad intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno Stato, né obbliga i Membri a sottoporre tali questioni ad una procedura di regolamento in applicazione del presente Statuto; questo principio non pregiudica però l’applicazione di misure coercitive a norma del capitolo VII.

Legge che, a pare di Roddenberry e Coon, non veniva rispettata, spingendoli a creare una propria versione di questa legge che trovasse, almeno nel futuro, un maggior rispetto. Fedeli a questo spunto, Coon e Roddenberry adattarono questo principio al loro universo, stabilendo che in nessun caso la Federazione Unita dei Pianeti, e la Flotta Stellare, dovessero intervenire nello sviluppo delle società meno evolute, stabilendo come elemento discriminante la scoperte della tecnologia della curvatura. Scelta fatta in quanto con la possibilità di viaggiare nel cosmo, la possibilità di incontrare nuove specie aliene avrebbe condotto a all’appartenenza a una comunità galattica più ampia. Scelta riconfermata da Primo Contatto e Enterprise, dove assistiamo, dal punto di vista cronologico, alla nascita della futura Prima Direttiva di Star Trek, che recita:

Poiché il diritto di ogni specie senzienti di vivere secondo la sua normale evoluzione culturale è considerato sacro, nessun membro della Flotta Stellare e/o rappresentante della Federazione può interferire con lo sviluppo normale e sano di una specie aliena e della cultura. Questa interferenza include l'introduzione di conoscenza superiore, la forza o la tecnologia in un mondo la cui società non è in grado di gestire tali vantaggi con saggezza. Il personale della Flotta Stellare non potrà violare la Prima Direttiva neppure per salvare la propria vite e/o il proprio vascello o installazione, a meno che essi stessi non agiscono a risoluzione di una violazione precedente o una contaminazione accidentale di detta coltura. Questa direttiva ha la precedenza su qualsiasi altra considerazione, e porta con sé il più alto dovere morale.

In Guerra Privata (A Little War) viene mostrato come il ritorno di Kirk su un pianeta visitato una decina di anni prima porta alla scoperta di una guerra civile fomentata da infiltrati Klingon, che alimentano lo scontro fornendo a una delle parti armi avanzate per dare loro un vantaggio rispetto ai rivali. Nel tentativo di equilibrare lo scontro, Kirk decide di dare a un’altra tribù armi della Federazione. Nel farlo, lo stesso capitano non manca di fare un parallelo storico con ‘la spietata guerra nel continente asiatico nel 20esimo secolo’, chiaro riferimento alla Guerra del Vietnam.

Pur in un’ottica critica, l’approccio di Kirk alla Prima Direttiva risulta comunque improntato a un intervento positivo, finalizzato al mantenimento di un equilibro. Se episodi della serie classica come Gli Schemi della Forza mostrano le conseguenze dell’infrangere la Prima Direttiva,  seguendo le avventure della Next Generation questo approccio viene presentato sotto una luce diversa.

In Prima Direttiva (Who Watches the Watchers), un avamposto occultato della Federazione incaricato di studiare la popolazione pre-curvatura di Mintaka III, viene scoperto dai locali, portandoli a sviluppare una venerazione per questi essere progrediti che vedono in Picard addirittura un dio. Sapendo di aver infranto la Prima Direttiva, Picard arriva ad accettare di farsi colpire da una freccia rischiando la morte pur di mostrare che in realtà gli ufficiale della Flotta sono semplici uomini e donne.

Lo stesso Picard deve affrontare le conseguenze della Prima Direttiva in Star Trek: L’insurrezione, dove l’Ordine Generale 1, come è anche nota la Prima Direttiva, viene utilizzato come in modo totalmente velleitario dai vertici della Federazione, pronti a vanificarne l’utilità pur di ottenere accesso a una tecnologia ambita che potrebbe rivelarsi un’arma incredibile. Inevitabilmente, Picard si schiera contro questa politica, arrivando al punto di rinunciare ai propri gradi e guidare una ribellione, seguendo una propria bussola morale che lo porta a preservare non solo la Prima Direttiva ma lo spirito stesso della Federazione.

La Prima Direttiva di Star Trek è uno dei tratti più tipici della serie, divenendo un ennesimo esempio di come la creatura di Gene Roddenberry abbia ritratto in modo sottile ma inequivocabile la contemporaneità, utilizzando la fantascienza come uno strumento analitico.

Leggi altri articoli