Il finale di Spider-Man: Far From Home ha fatto e farà discutere per molto, moltissimo tempo. Il motivo va imputato all'interprete del suo antagonista, il Mysterio di Jake Gyllenhaal, che terminato il tour promozionale, rompe il silenzio sulla scena incriminata.
La cosa che colpì molto il pubblico in primo luogo fu proprio il casting di Jake Gyllenhaal come Mysterio, visto che l'attore si è sempre detto restio a voler prendere parte ai cinecomic perché non ama l'idea di legarsi ad impegni a lungo termine che potrebbero privarlo al prendere parte a progetti collaterali interessanti, ecco perché negli ultimi anni il suo nome è rimbalzato attorno a diversi casting supereroistici (il più chiacchierato quello che lo vedeva come nuovo interprete del Cavaliere Oscuro). Ciò che stavolta lo ha spinto ad accettare è stata l'idea che il regista del film, aveva del personaggio: “Quando Jon Watts mi presentò Mysterio ho immediatamente capito che avrei potuto giocare tantissimo con questo personaggio. Tra me e me dicevo 'Oh, posso fare questa e quest'altra cosa che adoro riguardo la recitazione, e può funzionare.' Difficilmente nel cinema ti capita di interpretare personaggi così complessi e sfaccettati, e questa è una di quelle sfide a cui non puoi assolutamente permetterti di rinunciare, quando ti vengono proposte.” Mysterio nel film del resto interpreta due ruoli: quello di attore e regista, ciò ha permesso all'attore di giostrarsi molto con la performance.
Ed è proprio con l'ultima sequenza che lo vede protagonista, nella scena mid-credits, che Gyllenhaal sente di avere una connessione profonda con lo Spider-Man di Tom Holland: “So che questi film sono girati in serie, li ho visti praticamente tutti, eppure un conto è lasciare una chicca per il pubblico stuzzicandolo su ciò che verrà poi, ed un altro è creare un vero e proprio cliffhanger, così potente e destabilizzante da far desiderare al pubblico di visionare il capitolo immediatamente dopo.” E rilancia con un'analogia ad uno delle sue primissime interpretazioni che lo consacrò al grande pubblico, Donnie Darko: “Mysterio esiste nell'MCU per impartire una lezione a Peter Parker: fargli capire cosa comporti crescere. L'adolescenza è un'età incredibile da raccontare al cinema, quando cresci e t'affacci all'età adulta, ai tuoi occhi il mondo perde completamente di chiarezza. Donnie Darko, che ho girato all'incirca quando avevo la stessa età di Tom Holland, mi ha dato la possibilità di affrontare l'adolescenza che le classiche commedie liceali non avrebbero mai raccontato, e Spider-Man: Far From Home fa lo stesso. Mysterio ha preso la vita di Peter e l'ha capovolta, smascherandolo davanti a tutto il mondo, non ha più segreti, ed è costretto a crescere.”
Ma se Quentin Beck, Mysterio è stato subdolo e calcolatore con Peter, vincendo inaspettatamente anche oltre la propria morte, non si può dire lo stesso di Jake Gyllenhaal, che invece ha parole d'incoraggiamento per Spider-Man: “Ho piena fiducia nel cuore di Peter, nella sua incredibile forza. E saprà trasformare la tragedia che Mysterio ha riversato sulle sue spalle, come un aiuto volto a farlo crescere e migliorarsi come persona e come eroe. Se lo chiedi a me questi sono i personaggi migliori, quelli che insegnano qualcosa agli eroi, senza per forza di cose essere degli Obi-Wan.”
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