Shazam! Furia degli Dei e l'insostenibile leggerezza del supereroe

Shazam e l'insostenibile leggerezza del supereroe: Shazam! Furia degli Dei segna la fine dei cinecomics come action comedy?

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a cura di Domenico Bottalico

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La storia del cinema è piena di film che hanno diviso critica e pubblico. Soprattutto nella cultura pop, molti dei "capolavori" e di quelli che oggi definiamo cult non sono stati per nulla incensati dalla critica raccogliendo invece ampi consensi di pubblico. Con l'ascesa dei cinecomics questa frattura si è progressivamente fatta sempre più evidente e profonda fino all'ultimo Shazam! Furia degli Dei che ha raccolto sul noto aggregatore di recensioni rottentomatoes un 52% dai critici e un robusto 87% dal pubblico. Shazam ha evidenziato l'insostenibile leggerezza del supereroe. Ma cosa si nasconde dietro questo profondo divario nel giudizio e quali segnali ci può dare per il futuro dei cinecomics? 

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Shazam! Furia degli Dei e l'insostenibile leggerezza del supereroe

Shazam! Furia degli Dei è un brutto film?

Raccogliendo solo il 52% di pareri positivi sarebbe facile etichettare Shazam! Furia degli Dei come un brutto film. In realtà il secondo capitolo delle avventure dell'eroe interpretato da Zachary Levi è un film molto più equilibrato e completo del primo. Ci si discosta dagli stilemi classici della origin story dando più spazio ad un plot che mette al centro delle villain originali cercando anche di mettere in evidenza la lore del personaggio. La portata delle vicende è più grande con maggior attenzione all'azione. Inoltre Shazam si discosta dall'idea di "clone di Superman" del primo film cercando una propria identità abbracciando le sue radici magiche. Traendo ispirazione da una certa filmografia anni 80 inoltre la pellicola si configura più come un film avventuroso e per tutte le età che un cinecomics in senso lato di cui riprende sì la spettacolarità ma solo in parte alcuni degli altri stilemi con cui il genere si è codificato.

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Streaming e reboot: una performance sotto le aspettative

Quello che colpisce di più di Shazam! Furia degli Dei è la performance al botteghino sotto le aspettative. Il film, nel primo weekend di programmazione negli Stati Uniti, non è riuscito a bissarre le cifre della prima pellicola. I fattori che potrebbero aver contribuito a questo risultato sotto le aspettative sono molteplici come il fatto che il film sia uscito nel weekend di San Patrizio per esempio.

È interessante però analizzarne due nello specifico. Il primo riguarda al disaffezione del pubblico per la sala cinematografica o meglio la sua voglia di vivere una esperienza che vada oltre il film stesso. Escludendo The Batman, uscito in un momento di passaggio, film come Avatar La Via dell'Acqua o Top Gun Maverick hanno rafforzato questa tendenza relegando all'uscita in streaming la visione di molte altre pellicole. In questo senso senso non funziona più come deterrente né la paura dello spoilerquella della visione dopo parecchi mesi dall'uscita nelle sale, la finestra fra l'uscita in sala e l'arrivo in streaming si sta sempre più riducendo vedasi Black Adam. Infine lo strumento trailer è divenuto quasi controproducente perché nel tentativo di convincere il pubblico spesso anticipa elementi chiave della trama o scene salienti.

Nel caso specifico di Shazam! Furia degli Dei poi un altro fattore che potrebbe aver giocato contro è l'ombra del reboot dell'universo cinematografico DC paventato da James Gunn. Pur non sapendo se effettivamente il personaggio comparirà nel nuovo DCU lo spettatore medio non è convinto di investire emotivamente, ancora prima del tempo e del denaro, su un personaggio e su una storia che potrebbero non avere seguito.

Shazam e l'insostenibile leggerezza del supereroe: l'action comedy ha stancato

Come detto in apertura, Shazam! Furia degli Dei è un film sicuramente più equilibrato del suo predecessore ma non per questo esente da alcuni passaggi forzati soprattutto quando si prende in esame la sua componente comica. È bene ricordare che Shazam è di per sé un personaggio che affonda le sue radici nell'umoristico, non nel comico attenzione, e quindi ben si presta ad una declinazione meno seriosa rispetto ad altri suoi colleghi. Questo però non significa automaticamente che tutto non debba essere preso sul serio o che la proverbiale "posta in gioca" deve essere sempre ridotta a frizzi e lazzi. Il film in questo senso ha delle cadute per esempio quando utilizza come comic relief le tre dee oppure quando cerca per forza di strappare una risata spezzando la tensione, come la battuta/riferimento a Fast and Furious.

Tutto questo si ricollega al divario fra il giudizio della critica e del pubblico. Da un lato infatti i critici, notoriamente più lenti nell'intercettare un cambio di umore nei gusti, hanno associato il cinecomics all'action comedy secondo la formula del MCU trovandosi ora spiazzati perché quella formula, già in parte fallace in partenza, risulta stantia e incapace di rendere un film una esperienza così come indicato poco sopra. Dall'altro il pubblico ha apprezzato una maggior aderenza ai canoni originali, o in questo caso più moderni, del personaggio ma anche la portata più action del film basato su una trama lineare ma solida e cogliendone meglio lo spirito giocoso in alcuni frangenti.

Il cinecomics è un genere che rischia l'estinzione se continuerà a muoversi sugli stucchevoli binari dell'action comedy. Il pubblico non ride più a battute oltre il cringe né è impressionato da colonne sonore fatte di canzoni orecchiabili ma al contrario è diventato più consapevole ed informato cercando in un film di supereroi un viatico per raccontare la realtà o più semplicemente le tematiche più classiche come amore, morte, crescita, sacrificio.

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