Satine Phoenix e D&D: intervista alla icona femminile del gioco di ruolo

Satine Phoenix, icona femminile USA del gioco di ruolo Dungeons & Dragons, a Milano per il “DnD Community European Tour”per parlare di communities e inclusione

Avatar di Anna 'Cenere' Benedetto

a cura di Anna 'Cenere' Benedetto

Magica Satine Phoenix, icona femminile USA del gioco di ruolo per antonomasia, Dungeons & Dragons, ha scelto Milano per portare l’unica tappa italiana del “DnD Community European Tour, (Barcellona, Parigi e Londra le altre in Europa) sabato 22 giugno 2019 a Presso, dove dopo aver incontrato una quarantina di appassionati (per la maggior parte Dungeon Master) è stata "catturata" per una intervista e chiacchierata.

Insieme a Satine Phoenix, in questo appuntamento della campagna che ha come obiettivo “essere di connessione della comunità di D&D in USA ed Europe” c’era TJ Storm (Godzilla, Predator, DM of Monsters and Fables). Entrambi fantasticamente empatici e pieni di energia, si sono messi a disposizione del fandom prima con un panel dedicato espressamente alla figura del Master, il narratore principale delle storie nei giochi di ruolo, e poi conducendo tavoli da gioco, naturalmente in Eberron (l’ambientazione preferita di Satine) e dintorni.

Il tour - sponsorizzato da Dungeons & Dragons, Asmodee Italia, e Gilding (l’agenzia di arte e comunicazione di Satine Phoenix) - nasce come momento di incontro con la community dei giocatori di ruolo e promuove i temi della diversity e dell'inclusione, tanto che ha partecipato anche, con una raccolta fondi, il progetto All You Can Play For Charity  per la Lega Tumori Lilt Milano.

Satine Phoenix, cosa vuol dire essere un Game Master, quali trucchi usare per dare inizio a una storia e coinvolgere inclusivamente tutti i giocatori, sono le domande sulle quali hanno ruotato gli interventi di Christian “Zoltar” Bellomo, divulgatore di D&D anche in ambito internazionale soprattutto con Sageadvice.eu, punto di riferimento per le regole della quinta edizione di Dungeons & Dragons; Nicola DeGobbis, fondatore di Need Games, che ha portato in Italia la D&D Adventurers League, la lega di gioco organizzato di D&D 5ed, è responsabile della D&D Community e consulente per Asmodee sempre per D&D; Denise Venanzetti, editor e social media manager per Asmodee e una delle responsabili del progetto Drawings&Dragons.

"Non mi sono mai sentita così accettata come nella comunità del gioco di ruolo, del D&D”, ha detto Satine, che in una recente intervista pubblicata su The Role Initiative, tradotta e pubblicata in Italia dal progetto “Donne, Dadi e Dati” (grazie!) nella quale ha anche rivelato che presto uscirà un suo libro in cui parla di come Dungeons & Dragons l’ha aiutata ad affrontare il Disturbo da stress post-traumatico, i traumi infantili e l’abuso emotivo nella vita adulta. “Ed è per questo che voglio divulgare questo senso di comunità, il senso di comunicare tra di noi, di vincere le paure e le resistenze che si possono trovare al tavolo come nella vita, che quando si varcano i propri confini sono prima di tutto barriere linguistiche e culturali”.

Satine Phoenix, che a quaranta anni ha già vissuto diverse vite professionali, si definisce un "Araldo (e non un guerriero!) della comunicazione e della relazione", grazie a e attraverso quello che D&D ha fatto per lei (e per noi) e che rappresenta per tutte le persone che si "mettono in gioco". Come può il gioco di ruolo aiutare le persone, anche a stare insieme?

 Il gioco di ruolo è un mezzo di comunicazione e relazione – ha approfondito con noi la Community Manager per Wizard of the Coast, che su youtube si può anche vedere masterare Sirens of the Realms
con un tavolo tutto al femminile - possiamo usarlo in diversi ambienti per imparare le abilità legate a questi due ambiti, fondamentali in ogni fase e ambito della vita, dal lavoro all’educazione, alla famiglia, all’amicizia. Possiamo imparare a spiegarci con più efficacia e ad ascoltare l’altro, così da migliorare il modo in cui si sta insieme per portare questa abilità dal tavolo da gioco al ‘mondo reale’.

Come e quando hai scoperto il gioco di ruolo?

Avevo intorno ai 10 anni, ed era la scatola blu. Ho giocato a lungo da sola, creandomi personaggi su personaggi. Poi a 15 anni, al college, ho conosciuto i miei amici a un corso di teatro a scuola, e mi sono fatta avanti e finalmente ho avuto un gruppo per giocare. Ho iniziato in un seminterrato, ed oggi grazie al gioco sono qui con voi. La stessa cosa è accaduta a tutta la nostra generazione di giocatori.

Per te Satine Phoenix è molto importante che nel gioco ci siano rispetto e comunicazione, e condivisione, anche. Come tenere insieme un gruppo a un tavolo?

Facendo attenzione l'uno all'altro. Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati. E quando si gioca non si è solo in due (master e giocatore, ndA), al tavolo, ma un gruppo. Quindi dobbiamo fare attenzione che nessuno resti fuori dallo scambio, e che tutti facciano caso a quello che fanno gli altri. Per far sì che questo accada ai mei tavoli, uso il trucco dello svantaggio: se a un giocatore cade un dado dal tavolo, questo domporta uno svantaggio per tutto il gruppo. Ecco che allora tutti fanno attenzione, e anche balzi dal proprio posto, per impedire che un dado cada.

Quali sono, se ci sono, le differenze nello stile e nell’approccio al gdr tra USA e Europe?

Non ho mai giocato in Europa, tranne una volta a D&D in a castle
(in UK, ndA). I giocatori europei mi sembrano esprimere più passione, essere più gentili, usare tatto. Si ascoltano di più, mentre invece in generale molti Americani esprimono autoreferenzialità (“me, me, me!”, mima). Quello che spero è che più persone giochino, e che ci siano più progetti che fanno giocare insieme persone di diverse culture del mondo, per poter imparare dagli altri modi diversi di essere e giocare.

Donne e gdr. Quando ho iniziato a giocare, negli anni Novanta, ero l’unica ragazza al tavolo. Qual è la tua esperienza?

Oggi donne e uomini al tavolo sono praticamente 50 e 50 ovunque io vada. Ci sono moltissime donne che giocano, adesso. Una volta una donna mi ha stato raccontato che non le era permesso giocare, che il fratello o il fidanzato le hanno ucciso il personaggio. Ma poiché alle altre persone al tavolo piaceva come giocava, e c’erano altre donne, allora ha potuto proseguire. Più donne giocano, più donne vengono fuori a giocare e di questo dobbiamo parlare”
Volete provare anche voi a giocare a Dungeons & Dragons? Niente di meglio che partire dal set base che contiene regole, dadi, avventura e tutto il necessario per immergervi nel mondo dei giochi di ruolo.
Leggi altri articoli