Samuel Stern 29 - Le anime morte, recensione

In Samuel Stern 29: Samuel Stern si ritrova con la piccola Lily, ma Legione sembra essere alle porte e dovrà fare i conti con…le anime morte.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Samuel Stern vorrebbe ristabilire gli equilibri della sua esistenza, dimenticare del tutto ciò che ha passato nella saga di Abisko e potersi avvicinare di più alla piccola Lily. In Samuel Stern 29 - Le anime morte giunto questo mese in edicola, si riparte da quei punti in sospeso che avevano visto il rosso coinvolto da Legione e a fare i conti con quelli che sembrano essere degli “adepti” delle ombre…

Samuel Stern e le anime morte

Ci voleva Massimiliano Filadoro per scuotere, ancora una volta, le fondamenta del “figlio” creato insieme a Gianmarco Fumasoli. Con Le anime morte l’autore romano rimette in gioco alcuni elementi che hanno caratterizzato le turbolenze vissute dal Rosso nel corso della saga di Abisko, mettendo in opera un sequel diretto con questo albo. Quindi, vi consigliamo sin da subito di recuperare Samuel Stern 23 - il bene più grande e Samuel Stern 24 - Duncan. Se invece vi approcciate per la prima volta al demonologo di Edimburgo, potete sempre dare una lettura al nostro speciale dedicato Chi è Samuel Stern? Ritratto del demonologo di Edimburgo.

La storia si apre con l’incontro tra Samuel e Lily, con un dialogo che lascia ben sperare su un avvicinamento definitivo tra i due, e su un rivelato rapporto tra padre e figlia. Un elemento che offrirebbe al demonologo di Edimburgo quella stabilità e completezza che da tempo ricerca. Eppure, Samuel riconosce che da quando è entrato in contatto con l’inferno di Legione, anche se ne conserva scarsa memoria, qualcosa è scattato dentro di lui, come se avesse superato un punto di non ritorno.

Questo stato di coscienza viene amplificato dal ritorno di Albin Ryden (vedi appunto la saga di Abisko poco sopra), “compagno” dell’esperienza avuta in Legione che sembri cercare in Samuel un alleato per combattere alcune “coven”, ovvero delle congreghe sataniche che fungerebbero da vettori per le ombre provenienti da Legione. Gli adepti, vittime di questo morbo infernale, saranno destinati ad essere delle “anime morte”...

Ritorno a Legione

Le anime morte è una storia che mette in discussione molte certezze che abbiamo costruito nel corso di questi mesi, ma permette anche di fare luce su alcuni punti irrisolti. Cerchiamo di andare con ordine, senza spoilerare troppo sulla storia messa in piedi da Filadoro.

Partendo dalle certezze, si consolidano alcuni legami,  quello tra Samuel e Angus, il quale lo mette in guardia sulle strane coincidenze relative alle possessioni e come queste siano aumentate dai fatti di Abisko; di conseguenza Duncan appare sempre più proiettato a una guerra imminente tra il bene e il male. A quest’ultimo proposito, si fa vivo il principio di una Apocalisse e viene messo, ancora una volta, in evidenza il gap tra l’approccio del rosso e quello cattolico di Duncan. Un’occasione anche molto ghiotta per denunciare agli occhi del lettore la crisi spirituale che la chiesa sta vivendo nei nostri tempi.

Per il rosso è anche un’occasione per interrogarsi sulle sue reali capacità, e sollevando questi dubbi, l’autore ha pensato bene di reinserire la figura di “disturbo” nella persona di Ryden, che come vedremo nel corso delle pagine acquisisce via via un ruolo chiave…

Infatti, come già accaduto in passato, gli autori inseriscono un debole tassello alla narrativa principale di Samuel Stern, rafforzando e arricchendo il background storico di un personaggio secondario, in questo caso Albin Rayden. In Le anime morte viene fatta luce sul suo passato, la sua infanzia, le perdite importanti che ha subito, e infine il suo “viaggio” in Legione. Ma vengono gettate anche molte ombre sugli eventi futuri.

Le anime morte si rivela essere un albo chiave e di transizione, fortemente legato alla storyline principale e riprende in mano l’evoluzione di Legione e del destino delle ombre. Inoltre, solidifica e - finalmente - fa evolvere alcune relazioni, come quella tra Samuel e la piccola Lily, che a quanto pare avrà un ruolo da protagonista nelle prossime storie. Citazionismo e citazioni sempre molto apprezzate, come quella de La caduta della Casa degli Husher, di Edgar Allan Poe, che fanno da contorno a una storia con un ritmo più pacato rispetto alle precedenti, ma che mette sul fuoco - è proprio il caso di dirlo - davvero tanta carne.

Le tavole di Luigi Formisano restituiscono un tratto leggero, essenziale, talvolta quasi accennato, ma assai più chiaro e funzionale nelle scene più dinamiche, mentre si hanno picchi elevatissimi nei flashback di Rayden. Il trio di Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo ed Emiliano Tanzillo mettono in mostra una cover aventi come protagonisti Samuel e la piccola Lily, mentre il rosso cerca di proteggerla da qualcosa di oscuro che si è già impossessato della madonna alle loro spalle… si tratta di una scena rivelatrice?

Samuel Stern 29 – Le anime morte è un albo che rompe quel ciclo di storie ed eventi che sembrano essere slegati dalla continuity, e riprende la storia da dove l’avevamo lasciata in Samuel Stern 24 - Duncan, togliendo dagli occhi quel senso di irrisolto che caratterizzava il ciclo di Abisko. Alimenta i rapporti dei personaggi principali e innesta nuovamente presenze che mostrano una nuova evoluzione come quella di Albin Ryden. Un albo ben riuscito che ci spinge a rispolverare quanto visto in precedenza e che lascia ben sperare per le prossime storie, avendo varcato quello che potrebbe essere un “punto di non ritorno”...