Sagrada: la recensione. Tutti artisti per la Sagrada Familia

Sagrada edito da Cranio Creations in italiano è un gioco di piazzamento che simula la realizzazione di una delle vetrate della Sagrada Familia. E’ un gioco competitivo, a bassa interazione fra i partecipanti e basato su principi di logica ed ottimizzazione delle mosse.

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a cura di Roberto Richero

In Sagrada, edito in italiano da Cranio Creations,  i giocatori interpreteranno dei mastri artigiani chiamati a realizzare le più belle vetrate della Sagrada Familia; per raggiungere il loro obiettivo non dovranno solo basarsi sulle risorse, limitate, che di volta in volta saranno rese disponibili, ma anche sui propri obiettivi personali, sul gusto del pubblico e su una serie di strumenti a disposizione.

Il gioco

Il principio portante del gioco si basa sul concetto dei colori: esistono cinque colori primari (blu, viola, verde, rosso e giallo) che dovranno essere arrangiati all'interno della vetrata, rappresentata da apposite plance, secondo regole e vincoli specifici. I vetri sono rappresentati da dadi colorati trasparenti e le sfumature di colore sono rappresentate a loro volta dai valori che il dado può assumere, dove uno è il più chiaro e sei il più scuro.

Ogni giocatore avrà a disposizione una plancia vetrata, sulla quale posizionare, negli appositi spazi, i dadi scelti, cercando di massimizzare il punteggio. Il posizionamento ha solo due regole: bisogna piazzare un dado in una casella adiacente (ortogonale o diagonale) ad un dado esistente e non è possibile mettere dadi con lo stesso colore o valore ortogonale ad un dado già piazzato. Tutte le plance sono identiche, ma all’interno di ognuna va inserita una carta schema (ce ne sono dodici, ognuna stampata sui due lati, per un totale di ben ventiquattro schemi a difficoltà differente): questa definisce una serie di vincoli aggiuntivi sul piazzamento dei dadi; ovviamente questi vincolo possono essere di colore o di valore ed ovviamente maggiore è la difficoltà della scheda, maggiore sarà il numero dei vincoli.

Il gioco procede attraverso un meccanismo di dieci turni, durante i quali saranno estratti casualmente dei dadi (in quantità dipendente dal numero di partecipanti), permettendo ad ogni giocatore di piazzare esattamente i venti componenti necessari a completare la vetrata: mano a mano che si procede nella partita, le mosse sono sempre più vincolate e quindi è possibile non riuscire a completare lo schema nella sua interezza. Possono però aiutarci nel nostro intento tre utensili (il gioco ne fornisce dodici, fra i quali estrarre casualmente quelli in uso in ogni partita) che permettono di agevolare certi piazzamenti, ignorare qualche vincolo o modificare anche solo parzialmente la conformazione dei dadi a disposizione.

Il punteggio finale è calcolato sulla base di tre elementi: un obiettivo privato specifico di ogni giocatore, gli obiettivi pubblici e il livello di completamento della vetrata, considerando la sua difficoltà (vetrate più difficili garantiscono dei bonus durante la partita, bonus che possono essere usati nell'arco dei turni o possono essere convertiti in punti alla fine).

I colori

Sagrada è un caleidoscopio di colori: i dadi sono gli assoluti protagonisti, ma anche tutto il resto del materiale è un tripudio di colori, dalle plance, alle carte obiettivo passando per lo stesso segna turni. Mano a mano che i turni avanzano, i colori aumentano, per arrivare a risultati finali che davvero colpiscono l’occhio, dando anche un senso di soddisfazione a chiusura della partita.

I meccanismi sotto il colore

Le meccaniche del gioco sono molto semplici, in quanto consistono esclusivamente nel piazzare i dadi sulla plancia, tenendo conto di poche e semplici regole. La parte complessa del gioco riguarda invece la realizzazione dei punti sfruttando gli obiettivi forniti, in particolare quelli pubblici. Alcuni obiettivi consistono nel conteggiare quante coppie di numeri specifici ci sono nella vetrata, altri invece sono più complessi e prevedono la non ripetizione di numeri o colori per riga o colonna. In questi casi il gioco si trasforma in una specie di Sudoku, più o meno complesso di quello a cui siamo abituati, a seconda degli altri obiettivi e dei vincoli imposti dagli schemi di gioco.

L’interazione con gli altri giocatori è molto limitata in quanto ognuno segue una propria strategia; è sicuramente vero però che, per chi riesce a tenere sotto controllo anche le plance avversarie, è possibile ragionare sul pool di dadi a disposizione per effettuare scelte che renderanno i round avversari più complessi (ad esempio rendendo più raro un colore o un numero).

La fortuna ha un ruolo che può essere rilevante nell'andamento della partita: sia per quel che concerne la compatibilità fra le plance e gli obiettivi, sia per i pool di dadi estratti di turno in turno. Anche se il gioco ha un meccanismo di rotazione del primo giocatore per ogni turno, la posizione al tavolo può essere un ulteriore fattore che aiuta o complica la partita.

Sagrada non presenta meccanismi specifici che variano in funzione del numero di partecipanti (ad esclusione del numero di dadi da estrarre ad ogni turno); fa ovviamente eccezione la rivisitazione del regolamento per il gioco in solitario, piuttosto diverso, rispetto alle meccaniche di base: il giocatore lotta con se stesso cercando di raggiungere un valore di punti determinato dall’andamento della partita che sta giocando.

Giocare a Sagrada non implica un ritmo serrato e, maggiore è il numero di giocatore, maggiori saranno i tempi morti fra un’azione e l’altra. Come sempre questo aspetto dipende molto anche dal tipo di giocatori con cui si ha a che fare e con la loro esperienza nel gioco: mano a mano si accumulano partite, i meccanismi diventano più rodati ed i tempi più brevi. Inevitabilmente permarranno sempre dei tempi di attesa fra un round e l’altro.

Conclusioni

Sagrada è un gioco realizzato molto bene, con cura e con uno sforzo importante teso a rendere le meccaniche semplici, equilibrate ma allo stesso che spronano al pensiero logico. Il gioco viene proposto come family game: è molto cerebrale, logico e calmo; non prevede inoltre interazione diretta fra i partecipanti. Il risultato è un prodotto con cui si gioca volentieri quando non si vuole una serata movimentata, preferendo un po’ di calma e tranquillità, magari spremendosi le meningi.

Materiali

Il materiale di Sagrada è sicuramente uno dei suoi principali punti di forza, come ci si aspetta da un gioco in cui la componente visuale è così rilevante. Le plance non sono solo belle, ma sono anche di ottimo materiale spesso e robusto; l’idea di creare lo spazio per inserire le schede schema ha reso sicuramente più complesso il processo di produzione ed assemblaggio e dimostra la scelta di produrre un prodotto ricercato nei dettagli. Non solo le carte sono curate e in linea con lo stile generale del gioco, ma persino il manuale risulta estremamente colorato. Fanno un po’ eccezione le carte utensile e i segnalini favore, che forse rimangono anonimi in un gioco così sgargiante.

Gioco indicato per

Sagrada è sicuramente perfetto per gli amanti dei giochi di piazzamento, con aspetti di logica importante. La scarsa interazione lo rende il prodotto adatto per chi ama giocare concentrato sulla propria partita, lasciando parlare, in termini di competizione, il punteggio finale.

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