Anche per i fan italiani e per Panini DC Italia arriva il momento di festeggiare i primi 80 anni di Robin, il Ragazzo Meraviglia e inseparabile spalla di Batman, con Robin Speciale 80° Anniversario volume speciale che raccoglie il one-shot celebrativo Robin 80th Anniversary 100-page Super Spectacular 1 in un volume cartonato che presenta ben 10 storie autoconclusive con protagonisti i vari Robin e ambientate in diversi momenti della storia editoriale del personaggio.
Robin Speciale 80° Anniversario: tutti vogliamo essere Robin
Abbiamo già avuto modo di parlare della storia di Robin e l'importanza della sua legacy all'interno del mito batmaniamo in un articolo dedicato intitolato Robin – la spalla di Batman e la sua legacy e di cui questo Robin Speciale 80° Anniversario è un ideale ma concreto corollario.
All'interno del volume celebrativo infatti troviamo ben 10 storie autoconclusive che catturano molto bene l'assenza del personaggio ma anche le peculiarità di ognuno dei ragazzi e della ragazza che hanno vestito i panni di Robin, con le eventuali ed immancabili evoluzioni. In questo senso questo volume, celebra Robin anche come simbolo di rottura nei confronti del mentore/padre Batman evidenziando molto bene un rapporto fatto di "vuoti" e "pieni" da colmare o lasciare idealmente svuotare.
Non è un caso che la prima storia, intitolata "Un Piccolo Aiuto", veda il veterano Marv Wolfman raccontare idealmente l'emancipazione di Dick Grayson (il primo e più famoso dei Robin) aprendo anche la strada alle successive evoluzioni ovvero Nightwing con "Contraccolpi", storia robustissima firmata da Chuck Dixon ovvero un altro veterano che ci riporta alla saga Terra di Nessuno, e "Spirito di Squadra" di Devin Grayson in cui Nightwing è leader dei Titani. Le due storie evidenziano molto bene il diverso modus operandi di Dick così come espresso alla perfezione e con stile sagace in "Lezione sul Campo" da Tom King e Tim Seeley quando Dick si trasformò nella spia Agente 37 ma soprattutto in mentore (forse uno dei suoi momenti editoriali più alti come personaggio lontano dall'ombra di Batman).
Ma Robin è significa anche sviscerare un rapporto padre-figlio/allievo-mentore complesso e non sempre trasparente. Da questo punto di vista il secondo e terzo Robin incarnano alla perfezione questa complessità. Judd Winnick nella delicatissima quanto ironica "Più Tempo" porta in primo piano Jason Todd, il più rabbioso dei Robin, in quella che è forse la miglior storia di Robin Speciale 80° Anniversario grazie anche ad atmosfere che ricordano vagamente la seminale Batman: The Animated Series.
Ad Adam Beechen prima con "Crediti Extra" e James Tynion IV (attuale scrittore della serie regolare Batman e già scrittore della storica Detective Comics) con "Ragazzi Meraviglia" tocca invece narrare prima l'emancipazione rappresentata da Tim Drake ovvero il Robin della generazione Z e la sua completa e totale maturazione poi. Emancipazione, cambiamento, diversità sono tutte caratteristiche intrinseche del personaggio (rappresentate dal suo sgargiante costume) che vengono espletate alla perfezione da Amy Wolfram nella sua "Nei Panni di Robin" quando Batman deve affrontare un Robin di una inedita risma: Stephanie Brown. Con ironia, la scrittrice ci ricorda che a vestire i panni di Robin c'è sempre un adolescente che attraverso fasi e cambiamenti non sempre "visibili" agli occhi di un adulto.
A chiudere il volume c'è il dittico con protagonista Damian Wayne firmato da Peter J. Tomasi con la sua "Il Mio Miglior Amico" e Robbie Thompson con la sua "Il Pipistrello e il Topo". Nella prima, con grande maestria e delicatezza, lo scrittore scava a fondo nella psicologia del personaggio evidenziando come si possa rompere il teorema "tale padre, tale figlio". La seconda invece, riportando la narrazione alla continuity attuale dell'Universo DC, mostra l'insanabilità, e idealmente la distanza incolmabile, fra due posizione diametralmente opposte che riportano proprio a quel teorema citato poco fa.
Robin Speciale 80° Anniversario: fra veterani e interpreti dei cambiamenti (grafici)
Quella stessa eterogeneità riscontrata a livello narrativo necessaria per abbracciare diverse epoche storiche così come diversi Robin, si riscontra dal punto di vista grafico dove alcuni veterani e interpreti più moderni del personaggio si scambiano idealmente la matite cercando di dare un quadro più ampio completo, anche esteticamente, di Robin e delle sue incarnazioni dirette o indirette come detto poco sopra.
Difficile infatti risalire a chi fra la Golden e Silver Age abbia codificato meglio graficamente Robin al momento della sua nascita. Prova a ritornare a quelle atmosfere, con tratto robusto e classicheggiante, Tom Grummet che trova idealmente una sponda uguale ma personale nel grande Dan Jurgens che di contro interpreta un po' gli anni '90 di Dick Grayson in versione Nightwing più che Robin in senso stretto.
Parlare di Nightwing, la seconda incarnazione di Dick Grayson, significa anche parlare del tratto essenziale e nervoso di Scott McDaniel che illustrò gran parte della sua serie regolare proprio a cavallo fra la seconda metà degli anni '90 e gli inizi del 2000 su testi di Chuck Dixon per una fra le migliori serie della bat-famiglia di sempre. L'evoluzione di Dick termina con Mike Janin che in tempi recentissimi è stato l'interprete della parentesi spionistica (la serie Grayson firmata da Tom King e Tim Seeley) dell'ex-Robin illustrata evidenziandone i tratti più sexy (come si conviene alle grandi spie della letteratura d'altronde) con un approccio fatto di linee continue e chine molto leggere.
Ma Robin, come detto, non è solo Dick Grayson è anche Jason Todd con l'approccio più chiaroscurale, che ben si addice al personaggio, di Dustin Nugyen (forse la prova più convincente di questo Robin Speciale 80° Anniversario) e soprattutto Tim Drake interpretato in maniera più muscolare e cartoonesca da Freddie Williams III e più matura e riflessiva dall'ottimo Javier Fernandez con tratto sporco e spigoloso.
La rottura, anche dal punto di vista grafico, è rappresentata da Stephanie Brown la cui storia è illustrata da un Damion Scott che rimaneggia influenze nipponiche e quelle di una certa animazione di fine anni '90/primi 2000 per una storia estremamente dinamica. Parlando di influenze nipponiche è impossibile non menzionare uno degli astri nascenti del disegno supereroistico mondiale ovvero Jorge Jimenez che illustra, con il suo tratto dinamico ed esplosivo, la prima storia dedicata all'ultimo Robin in ordine cronologico ovvero Damian Wayne in coppia con l'attuale Superboy ovvero Jon Kent. Chiude il volume Ramon Villalobos che riporta Damian alle atmosfere pop dei suoi esordi, firmati da Grant Morrison, con un approccio grafico che paga pesantemente dazio a quelle anatomie soffici e burrose di Frank Quitely.
Il volume
Panini DC Italia confeziona un solidissimo volume cartonato di dimensioni leggermente più grandi (18.3x27.7 cm) del tradizionale formato comic book. Questa scelta, unita alla carta patinata dall'ottima grammatura e alla buona rilegatura a filo, permette di apprezzare le tavole ed esperire la lettura al meglio. Buona la traduzione, seppur qualche passaggio è leggermente troppo sbrigativo e superficiale in termini di adattamento, mentre è essenziale l'introduzione firmata dalla curatrice italiana del volume.
Di contro il volume è ricco di extra: nello specifico, oltre alla immancabile galleria di copertine variant e illustrazioni celebrative, ci sono anche delle schede di presentazione dei vari Robin in cui si fa riferimento agli avvenimenti più importanti che li hanno coinvolti nel corso degli anni citando classici come Una Morte in Famiglia o gestioni importanti come quelle di Grant Morrison o Peter J. Tomasi.