Riverdale fuga dalla città: la recensione
Si torna a Riverdale in compagnia di Archie e soci per una notte davvero da brividi. La nostra recensione del secondo romanzo Riverdale. Fuga dalla città
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a cura di Massimo Costante
Senior Editor
In sintesi
Si torna a Riverdale in compagnia di Archie e soci per una notte davvero da brividi.
Il successo di Riverdale è trainato ormai da ben quattro stagioni, l’ultima appena iniziata negli Stati Uniti, che non accenna a far diventare meno inquietante l’esistenza della piccola cittadina americana. La morte di Jason Blossom, il folle assassino Black Hood, il Re Gargoyle… e un povero Archie Andrews incastrato dall’accusa di omicidio dal perfido Hiram Lodge. Questo secondo romanzo approfondisce uno dei disperati tentativi di Betty, Jug e Veronica di scagionare Archie-bello. Ma in Riverdale. Fuga dalla città i nostri dovranno affrontare le loro paure più nascoste.
L’operazione di svecchiamento dell’universo di Archie Comics prosegue a ritmo serrato, e dopo aver prodotto una nuova serie di fumetti, la produzione di The CW continua ad ammaliare il grande pubblico con una quarta stagione televisiva, mentre nel Bel Paese tra qualche giorno si concluderà la terza – disponibile su Premium Stories Mediaset oppure on demand su Infinity (il 22° episodio ed ultimo episodio è previsto il 19 novembre).
Ma l’universo narrativo di Archie ha davvero tanto da offrire al punto di portare su carta anche ben due romanzi. Il primo di questi, Riverdale. Il giorno prima (Mondadori, 2019), recensito su queste pagine, disegnava dei personaggi un po’ fuori dalla cittadina che conosciamo, raccontandoli in modo inedito e, se vogliamo, con un profilo assai differente da quello visto poi nella serie televisiva, rappresentando un vero e proprio prequel. Invece, il secondo romanzo Riverdale. Fuga dalla città (Mondadori, 2019), novità di questo mese in libreria, ripropone gli Archie, Jughead, Betty e Veronica perfettamente aderenti alla serie televisiva.
Io so cosa hai fatto
ALLERTA SPOILER Per motivi legati ad una corretta valutazione del volume, la recensione potrebbe contenere alcune informazioni oggetto di spoiler per chi non ha ancora visto la seconda e la terza stagione di Riverdale.
Riverdale. Fuga dalla città si colloca tra la fine della seconda stagione e l’inizio della terza, esattamente quando Archie viene accusato dell’omicidio di Cassidy, quando in realtà sappiamo bene essere tutto opera di Hiram Lodge per incastrare il nostro rosso. Anche in questo secondo romanzo rivediamo scorrere la penna di Micol Ostow, autentica appassionata e scrittrice di oltre 50 libri sulle tematiche della cultura pop, che abbiamo visto all’opera proprio col primo romanzo Riverdale. Il giorno prima.
Archie è accusato di omicidio. La signora Andrews e l’avvocato McCoy cercheranno di tirarlo fuori dai guai, ma l’aiuto più concreto arriverà dagli inseparabili Jug, Betty e Veronica, che hanno avuto la malsana idea di tornare nel luogo del delitto, la baita dei Lodge a Shadow Lake, e cercare delle prove che possano scagionare il loro amico. Quindi vedremo i nostri quattro paladini della giustizia di Riverdale fare i bagagli in fretta e furia per passare quella che si rivelerà un’autentica notte di paura nella residenza montana dei Lodge.
La storia non sembra essere particolarmente originale, anzi, sembra ricalcare volutamente uno degli innumerevoli film horror che Jughead cita continuamente come Scream, Non aprite quella porta, La Casa, The Blair Witch Project e c’è spazio per citare addirittura la recentissima e fortunata serie Stranger Things. Dopotutto, i nostri protagonisti passano il classico weekend di paura, nella casa dell’uomo che ha fatto assassinare Cassidy, una dimora piena di chissà quali diavolerie (stiamo parlando sempre di quel malvagio ed egocentrico di Hiram Lodge), con messaggi anonimi raccapriccianti, moniti con animali morti e molto altro che farà riemergere le paure più nascoste dei quattro non proprio impavidi protagonisti.
Archie ha la paura costante di finire in prigione, Veronica patisce il conflitto familiare dovendo cercare delle prove che incriminino suo padre, Betty accusa ancora il tormento di Black Hood nonostante sia finito in prigione e il povero Jug cerca una possibile visione del suo futuro, magari proprio con Betty, offrendoci un piccolo spaccato inedito di una loro gita a Manhattan. Il finale è tutt’altro che conclusivo (anzi, difficile definirlo una FINE) e non fa altro che concatenare il libro agli eventi che proseguono all’inizio della terza stagione.
Questa parte di storia, effettivamente non raccontata dalla serie televisiva, risulta assolutamente subalterna alla prima e alla seconda stagione. Ovvero, se non avete visto la serie televisiva fino a quest’arco temporale, difficilmente coglierete il senso degli eventi che si susseguono nel nuovo romanzo della Ostow, questo evidenzia – ancora una volta- come questi due romanzi di Riverdale siano strettamente riservati ai fan che vogliono approfondire gli eventi della serie principale.
Riverdale. Un pessimo posto in cui vivere.
Nelle pagine di Riverdale. Fuga dalla città riconosciamo lo stesso stile che ci ha accompagnato nel precedente volume, con la differenza che, stavolta, i personaggi sono molto più fedeli a quelli visti nella serie: sembra proprio un copione scritto per gli attori. Un lavoro molto apprezzato. Anche stavolta ogni capitolo è diviso per interventi da parte dei personaggi, che un po’ ciascuno raccontano l’intero intreccio narrativo (Betty, al solito, lo fa scrivendo il suo diario n.d.r.), stavolta con altri protagonisti oltre ai quattro principali; ad esempio vedremo intere sezioni dedicate a Josie, Cheryl, Kevin Keller e una perfino dedicata a Pop Tate. Tornano anche intere pagine dedicate agli SMS, con molteplici protagonisti, stavolta con Ethel Muggs, Dilton Doiley, Penny Peabody e molti altri. Queste ultime pagine svelano particolari della trama che poi si ricollegano direttamente alla venuta del Re Gargoyle, risultando perfettamente coincidenti, seppur il formato adottato risulta più invadente rispetto il primo volume.
Riverdale. Fuga dalla città è un altro tassello che spiega come questa cittadina sia uno dei posti più assurdi e pericolosi in cui vivere, dove perfino i propri genitori sono autentici e spietati killer (vedi Cliff Blossom, il serial killer Black Hood alias Hal Cooper, senza contare la presenza di Hiram Lodge), e cerca di far riemergere tutte queste figure in una sola notte di paura, nella migliore tradizione dei B-Movie horror. Se siete dei veri fan della serie, sicuramente non potete perderlo.
Le prime due stagioni di Riverdale sono disponibili in DVD e Blu-ray Disc su Amazon.
Voto Recensione di Riverdale. Fuga dalla città
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Personaggi molto fedeli alla serie;
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- La storia ricalca un tradizionale weekend di paura;
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- Un approfondimento interessante collocato tra la seconda e terza serie;
Contro
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- Le pagine dedicate agli SMS sono un po’ invadenti;
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- Strettamente riservato a chi ha visto le due stagioni iniziali;
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- Il finale è un po’ scialbo, ma si ricollega perfettamente con la terza stagione.
Commento
Riverdale. Fuga dalla città è un volume che nasce con l’intento di approfondire cosa accadde ad Archie prima di finire in prigione. Da questo libro traspare la forte amicizia del gruppo composto da Archie, Jug, Betty e Veronica, con un tentativo disperato di fare luce sull’omicidio Cassidy e scagionare una volta per tutte il loro amico dalla porta accanto. Il weekend di paura nella baita Lodge scorre come nella migliore tradizione dei film horror tanto amati da Jughead, e Micol Ostow riesce a replicare su carta i nostri personaggi in modo praticamente perfetto…come se stessimo guardando una puntata speciale a tema Halloween. Il libro è veramente un fan-service, davvero strettamente consigliato a chi ama la serie televisiva, risultando di difficile comprensione a chi non ha mai visto le puntate ormai giunte alla quarta stagione. Se le avete viste tutte…correte a leggerlo.