Ritrovato e perduto: recensione. La raccolta completa delle novelle di Ursula Le Guin

Ritrovato e perduto, di Ursula Le Guin: frammenti di un fantastico più reale del reale. La nuova raccolta di romanzi brevi di Ursula Le Guin, edita per gli Oscar Fantastica Mondadori 

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a cura di Mauro Longo

La raccolta completa delle novelle di Ursula Le Guin in una edizione compatta ed economica degli Oscar Fantastica Mondadori. Se non avete mai letto nulla di questa straordinaria scrittrice questa è la giusta occasione per recuperare e restarne ammaliati.

Nell'Olimpo della narrativa fantastica

Sono felice di condividere questo premio con tutti gli scrittori che sono stati così a lungo esclusi dalla letteratura; i miei compagni autori di fantasy e fantascienza, scrittori dell’immaginazione che per cinquant’anni hanno osservato mentre bellissimi premi come questo andavano ai cosiddetti realisti.

Credo che stiano per arrivare tempi duri in cui avremo bisogno della voce di scrittori capaci di vedere alternative a come viviamo ora, (…) di scrittori capaci di ricordare la libertà: poeti, visionari — i narratori realisti di una realtà più grande.

Con queste parole, il 19 Novembre 2014 Ursula K. Le Guin ha ricevuto dalle mani di Neil Gaiman in qualità di valletto la Medal for Distinguished Contribution to American Letters, “per aver arricchito il patrimonio letterario americano con una vita di lavoro nel settore o un corpus di opere”.

Nella sua lunga e splendida vita da scrittrice, Ursula Le Guin ha ricevuto cinque premi Hugo, sei premi Nebula, diciannove Locus Award e moltissimi altri riconoscimenti, a titoli specifici o a alla carriera. Lo Studio Ghibli ha tratto un lungometraggio dalla sua saga fantasy di Terramare e se esistesse un Olimpo degli scrittori fantastici del Novecento, Ursula sarebbe tra loro, novella Atena.

Ma classificarla semplicemente come una scrittrice di narrativa fantastica, di fantasy e fantascienza, non può in alcun modo renderle onore, vista la qualità letteraria di primo piano dei suoi testi. Ed è esattamente quello che lei stessa ribadisce in quel suo celebre discorso, tenuto circa tre anni prima della sua morte: la narrativa fantastica non è letteratura di serie B, ma una chiave alla comprensione della nostra vita e dei grandi temi dell'umanità, per sua natura più reale del reale, più vera del vero.

Non possiamo che essere d'accordo e con questo spirito non possiamo che raccomandare caldamente il libro che Mondadori propone a quasi un anno dalla morte della sua autrice.

Ritrovato e Perduto: il volume Mondadori

Ritrovato e perduto è la raccolta completa di tutte le novelle di Ursula Le Guin, e cioè l'intera sua produzione narrativa di dimensioni più corpose di un racconto e più brevi di un romanzo. L'antologia contiene tredici di queste novelle per un volume complessivo di circa 730 pagine, ed è la traduzione completa (senza quindi aggiunte o decurtamenti) della raccolta uscita nel 2016 che porta lo stesso nome: The found and the lost.

I titoli inseriti sono i seguenti:

  • Più grande, più lento di qualsiasi impero
  • Buffalo Gals won't you come out tonight
  • Herne
  • La questione di Seggri
  • Una storia alternativa, o Un pescatore del Mare Interno
  • Il Giorno del Perdono
  • Un Uomo del Popolo
  • Liberazione di una donna
  • Musica Antica e le schiave
  • Il trovatore
  • Nell'Alta Palude
  • Libellula
  • Paradisi perduti

Non si tratta di inediti, quindi se possedete altri libri della stessa autrice a casa controllate se comprendono o meno questi titoli. In ogni caso, il nuovo Oscar Fantastica è un solido volume con copertina morbida e alette, carta abbastanza leggera da renderlo maneggevole, privo di ogni apparato critico, introduzione o postfazione.

Le novelle di Ritrovato e Perduto

Come già detto la raccolta non è tematica, ma raccoglie testi diversi tra loro per genere e periodo, uniti insieme per la loro lunghezza media, e quindi spesso tralasciati dalle raccolte di racconti e difficili da trovare come romanzi a se stanti.  Alcune delle storie  fanno parte dei cicli più celebri della Le Guin: quello fantascientifico dell'Ecumene e quello fantasy di Terramare. Altre sono indipendenti e afferiscono a più vaste tematiche fantastiche, le uniche davvero esplorate in lungo o in largo dall'autrice. Ma l'appartenenza a questo o quel ciclo non deve spaventare chi non conosce le opere dell'autrice: non parliamo di saghe infinite portate avanti da armate di orchi, oscuri imperatori e clangore di lame o "buzzare" di armi al plasma: i cicli narrativi della Le Guin sono composti primariamente da romanzi e racconti capaci di reggersi sempre sulle proprie gambe, che vanno, quello sì, a creare sempre e comunque straordinari affreschi irriducibili alle semplici parti di cui sono composti, ma senza mai penalizzare il lettore casuale.

Cosa troviamo allora in questa corposa antologia? Tredici frammenti unici e splendenti, tredici storie dense abbastanza da coprire ciascuna una lunga serata di lettura, magari proprio nelle notti della fredda stagione che sta per arrivare, tredici finestre aperte su scenari mozzafiato, mondi straordinari e persone incredibili, più umane dell'umano.

Perché, in tutti questi casi, di cosa parlano le storie della Le Guin? Di uomini e donne, di persone comuni ma speciali, come tutti noi, di sentimenti, emozioni e pensieri, di dolori, partenze, addii, di vita e di morte, di speranza e malinconia, di paradossi dello spazio, del tempo e dell'essere, e di come questi si riflettono nel nostro animo.

Che cos'è infatti il lungo viaggio di Hideo lontano per sempre dalla propria famiglia in “Un pescatore del Mare Interno” se non la storia di tutti noi quando partiamo per abbandonare la nostra casa?

E come sono tranquille e interessanti le strane famiglie del pianeta O, composte da quattro o più membri che si amano tranquillamente tra loro, rispetto al maschilismo schiavista di Werel, raccontato in ben quattro dei titoli proposti? E cos'è la storia di Libellula, che apre le porte della scuola di magia alle donne nell'arcipelago di Terramare, se non un fortissimo anelito libertario ed egualitario contro le gerarchie più polverose e il vecchio patriarcato?

Insomma, in ogni caso, narrativa al suo vertice più puro e terso, quello che illumina i temi più complessi del reale e li mette in risalto portandoli all'assurdo di una declinazione fantastica.

Lo stile di Ritrovato e Perduto

Un ultima considerazione sulla scrittura della Le Guin: a fronte di una capacità immaginifica ineguagliabile e di temi profondissimi, sempre sviscerati con intelligenza, lo stile di scrittura di questo pilastro della letteratura novecentesca è lieve, terso e trasparente. Il lettore meno volenteroso è preso per mano e accompagnato su mondi fantastici attraverso una narrazione pulita e semplice, mai artificiosa, proprio di chi è talmente maestro della propria scrittura da non aver bisogno di ostentare alcuna tecnica speciale per attrarre i lettori.

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