Riff, la prima associazione nazionale dei festival del fumetto

Durante Lucca Changes i soci fondatori di Riff hanno presentato la prima associazione nazionale di categoria per i festival del fumetto.

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a cura di Martina Mazzei

La pandemia di Coronavirus ha colpito moltissimi settori, soprattutto quelli riguardanti l’intrattenimento. Per reagire alla situazione, non particolarmente rosea, i festival del fumetto hanno deciso di associarsi in una rete nazionale chiamata Riff, inquadrata da un accordo con il Ministero dei Beni Culturali.

Nel panel dedicato, durante la manifestazione Lucca Changes, ne hanno parlato Margherita Guccione, direttore generale creatività contemporanea per Mibact, Luca Maggi, Dirigente responsabile settore "Cultura del Fumetto" per Mibact, Claudio Curcio e Matteo Stefanelli, per il Napoli Comicon, Antonio Mannino, per Etna Comics, Stefano Piccoli, per Arf!, Alberto Polita, per il Treviso Comic Book Festival, e Giovanni Russo, per Lucca Comics & Games.

Francesca Fazzi, presidente di Lucca Crea, introduce il panel, sottolineando come l’intento di Riff sia quello di dare corpo e visibilità ad un settore particolarmente colpito dalla pandemia di coronavirus e continuare a dare al pubblico una moltitudine di eventi, per ora ne sono previsti circa 200, per rilanciare la vitalità del settore fieristico. L’incontro è stato introdotto e moderato da Giovanni Russo, portavoce di Lucca Crea.

Il Ministero

Il primo interlocutore di questa nuova associazione è Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, rappresentato da Margherita Guccione, direttore generale creatività contemporanea per Mibact.

La direttrice ha annunciato che, finalmente, il ministero si farà carico di supportare l’industria creativa che rende possibile la diffusione delle forme di arte contemporanea, come il fumetto. Stando a quanto annunciato sono già stati creati i primi progetti ministeriali per la gestione di questa nuova convenzione, inquadrata come la creazione di una rete volta a dare visibilità e importanza al peso del settore del fumetto nella cultura contemporanea.

Luca Maggi, dirigente responsabile del settore "Cultura del Fumetto" per Mibact ha dichiarato:

Oggi lo stato sta puntando finalmente a promuovere settori che fino ad oggi erano rimasti un po’ da part, ad esempio il fumetto. In italia c’è stata una storia importantissima riguardo questa forma d’arte, maestri eccelsi e di livello internazionale ma, a differenza di altri paesi, come Francia e Belgio, in Italia si era indietro con il riconoscimento di questa forma d’arte, così rilevante nella cultura attuale.

Durante gli ultimi due mesi di dialogo tra il Ministero dei Beni Culturali e le Fiere, rappresentate dal Riff, è stata definita una convenzione quadro che permetterà alla collaborazione tra Stato e mondo del Fumetto di continuare, affrontando le difficoltà emerse in questo difficile periodo di pandemia. L’accordo ha portato alla definizione di due linee d’azione. In primis l’istituzione di un premio, messaggio di speranza e supporto per i giovani autori, che verrà bandito annualmente e vedrà l’assegnazione di un premio ai vincitori di tre categorie: sceneggiatori, disegnatori e coloristi. Chiamato Premio Parigi in virtù del premio, un soggiorno di studio nella capitale francese presso un’accademia di rilevanza internazionale, il bando è attualmente in fase di realizzazione e verrà pubblicato a breve. In secondo luogo è stato istituito uno studio per fare una prima valutazione del settore del Fumetto, per poterlo conoscere al meglio e definire le innumerevoli attività che gli ruotano attorno. L’intento è quello di riuscire ad identificare al meglio le criticità ed i possibili ambiti di intervento. Il progetto, attuato con Riff, prevede lo studio di dati statistici forniti dalle realtà dei festival del fumetto, che verranno raccolti durante il prossimo anno e che verranno elaborati da centri di studio qualificati.

Il Riff

Responsabile del secondo ambito di intervento, lo studio statistico, sarà Matteo Stefanelli, Direttore Artistico di Napoli Comicon e Responsabile della Commissione Studi del Riff.

Il suo obiettivo sarà quello di raccogliere e analizzare i dati sui cambiamenti attuali del mercato del fumetto, in modo da gettare le basi per le azioni che la rete istituita dal Riff dovrà sviluppare in futuro. Matteo Stefanelli ha anche precisato che le attività verranno sviluppare in maniera organica, coinvolgendo i diversi attori del mondo del fumetto ed altri componenti della filiera che si intersecano con i festival. Assieme a questi interlocutori verrà sviluppato un attento sistema di monitoraggio che approfondirà numeri, dimensioni e criticità del settore. Per individuare nuovi filoni d’azione verranno coinvolti enti associativi di diverse realtà, da quella fieristica a quella dell’editoria. È stato anticipato che, tra gli ambiti di intervento, sono previste co-produzioni di mostre e approfondimenti su temi di antura legale e giuridica.

Claudio Curcio, Direttore di Napoli Comicon e nuovo presidente di Riff, ha sottolineato come l’associazione sia nata in un momento di bisogno in cui, a Marzo 2020 le attività lavorative si sono giocoforza fermate per tutti i festival e gli organizzatori hanno iniziato a dialogare tra loro e con tutte le realtà italiane per provare a reagire all’emergenza in corso. Riff si configura come la prima vera associazione nazionale di categoria per il mondo del fumetto. La rete, stando alle parole del presidente, non ha intenzione di proporsi come associazione di categoria unicamente dei festival, ma cerca di porsi come interlocutore con il ministero parlando a nome di tutta la filiera.

Stefano Piccoli, portavoce di ARF!, ha spiegato al pubblico il punto di vista organizzativo e progettuale delle proposte presentate da Riff al Ministero dei Beni Culturali. Partendo dal punto di vista che i festival sono aggregatori che includono tutte le filiere (autori, case editrici, fumetterie librerie etc.) Riff si propone portare al tavolo della direzione generale delle azioni concrete. L’associazione ha anche preventivamente preparato strumenti e suggerimenti per definire la progettualità che verrà affrontata nei prossimi anni assieme al ministero, includendo anche questioni legate alla didattica, dialogo con altri interlocutori, come ad esempio Mefu, associazione di autori. Stefano Piccoli ha fatto delle precisazioni sui due decreti attuativi. Per quanto riguarda il Premio Parigi il soggiorno dei vincitori delle tre categorie professionali, che si svolgerà in Francia in quanto paese di riferimento per il mercato del fumetto, avrà una durata di sei mesi, secondo il modello delle residenze d’artista, mentre l’accademia è ancora da selezionare. Il rapporto sulla filiera del mondo del fumetto, invece, produrrà un documento di conoscenza che mapperà tutti gli attori della filiera nazionale e verrà accreditato da un ente universitario partner.

A parlare del valore di Riff dal punto di vista economico, culturale e associativo sono intervenuti Alberto Polita, portavoce del Treviso Comic Book Festival, e Antonio Mannino, rappresentante di Etna Comics. Antonio Mannino ha annunciato che, durante la prima fase di contatto dei festival, per costituire l’associazione di Riff, avvenuta a Giugno con la pubblicazione di un comunicato stampa, è stato distribuito uno schema per valutare il fatturato dei festival e l’indotto da loro generato. Da questo modulo, distribuito a 53 festival, al quale hanno risposto dettagliatamente meno della metà, è emerso che i festival vengono visitati da circa 1 milione e 200 mila persone, che annualmente vengono attivati circa 2200 collaboratori occasionali e, su circa 20 festival, sono stati assunti a tempo indeterminato 200 persone. Il fatturato medio di ogni festival è risultato essere superiore ai 30 milioni di euro, per un impatto totale di circa 300 milioni di euro. Dal questionario sono emersi anche dati preoccupanti riguardanti il periodo di pandemia. Su 53 festival contattati per la creazione di Riff solo 3 sono riusciti a svolgere le proprie attività come programmate, 6 sono stati svolta in maniera ridotta, come è accaduto a Lucca Changes, e 30 sono stati direttamente annullati.

Alberto Polita ha parlato di Riff dal punto di vista culturale, come motore di sviluppo sociale. Il portavoce del Treviso Comic Book Festival ha sottolineato come Riff si ponga come una rete aperta con una forte identità e, pertanto, che i festival che vorranno partecipare a questa iniziativa dovranno rispettare dei requisiti: gli aspiranti soci dovranno creare manifestazioni che abbiano come focus principale il fumetto, con un programma culturale che sviluppi tutti gli ambiti (mostre, incontri con gli autori etc.), dovranno avere una storicità di circa cinque edizioni e avere importanza nazionale ed internazionale.

In attesa di vedere cosa ci riserverà Riff nel futuro, vi lasciamo con le parole di Alberto Polita: è nelle difficoltà che si creano opportunità.

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