Redneck vol. 4: Stella solitaria, la recensione della nuova sfida dei Bowman
Dalle praterie americane al mondo degli spiriti e dei vampiri, continua la saga del clan vampiro dei Bowman con Stella Solitaria, quarto volume di Redneck
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a cura di Manuel Enrico
In sintesi
Dalle praterie americane al mondo degli spiriti e dei vampiri, continua la saga del clan vampiro dei Bowman con Stella Solitaria, quarto volume di Redneck
Il fumetto americano viene solitamente identificato in prima battuta dal canone supereroistico, legandosi indissolubilmente ai due colossi del settore, Marvel e DC. La produzione d’oltreoceano, però, si sta dimostrando piuttosto interessante anche in altri ambiti, in cui si respira maggiormente il tessuto sociale degli States. Autori come Cates, Azzarello e Aaron hanno lasciato che le proprie radici, inserite nell’America meno urbana e più rurale, diventassero la molla ispiratrice di nuove serie, che riuscissero a presentare uno spaccato dell’America meno noto, ammantato da trame ispirate ad altri canoni narrativi. Nel caso di Redneck, i vampiri.
Redneck: vampiri simbolo di un'America sconosciuta
Redneck non è solamente il titolo della serie Skybound pubblicata in Italia da saldaPress, ma è anche un termine dello slang popolare americano. Con questo termine viene identificata in modo dispregiativo una parte della popolazione, principalmente rurale, solitamente ignorante e caratterizzata da una mentalità retrograda e ancora profondamente razzista. La parola andrebbe tradotta letteralmente come ‘collo rosso’, un’immagine che evoca l’origine prettamente contadina di questa fetta della popolazione.
Cates utilizza una parte della popolazione americana che conosce bene, essendo nato in una società simile. I protagonisti di Redneck, il clan dei Bowman, ha mostrato sin dal primo volume della serie, In fondo al cuore, di esser perfettamente inserita in questo ambiente sociale. La natura vampirica dei Bowman è una riuscita metafora della tradizione rigida e retrograda di quest’America sconosciuta, una ambiente chiuso con proprie leggi, rigido verso le intromissioni esterne.
Una tensione narrativa che viene rinsaldata nelle due figure del nonno, il patriarca custode delle tradizioni dei Bowman, e Bartlett, l’estraneo che viene accolto nel clan e che, nonostante i decenni passati in famiglia, continua ad esser l’outsider. Cates gioca in modo ottimo su queste due figure antitetiche, rendendole il fulcro della storia, i due modi opposti di vedere le vicende che si abbattono sui Bowman. Nei primi tre volumi della serie, i Bowman sono costretti ad affrontare un radicale cambiamento dei loro costumi, nati come esigenza per proteggersi dalla curiosità degli umani. La diversa visione di Bartlett si trasforma da elemento dissonante e ribelle nella famiglia a via di salvezza, nel momento in cui i Bowman sono costretti ad affrontare un’odissea che li costringe ad andare oltre i limiti delle proprie tradizioni.
Questo viaggio ha portato i Bowman a confrontarsi non solo con la società umana, ma a entrare nella sfera di influenza del potere vampirico, andando a contrastare il ruolo di controllo del Parlamento. Di questa congrega che controlla e vigila sulla comunità dei succhiasangue fanno parte figure che hanno un particolare legame ed interesse verso i Bowman, ma che non intendono certo lasciare che questi pericolosi cani sciolti mettano in pericolo la loro esistenza.
In questa complicata odissea, i Bowman sono costretti a compiere dure scelte che decimano il clan e lasciano Bartlet menomato, prossimo alla morte. È necessario trovare un nuovo rifugio per dare un futuro al clan, e la scelta ricade su un luogo considerato una leggenda dalla comunità vampirica: l’Asilo del Muerto, il Manicomio dei Morti.
A governare questo luogo fuori dal tempo è uno dei vampiri più antichi, il senor Carrona. Fu proprio lui a trasformare Bartlett in un succhiasangue, e il loro rapporto non è proprio idilliaco. In cambio dell’aiuto ai Bowman, Carrona chiede al clan di schierarsi al suo fianco in una lotta contro il Parlamento di Vampiri per una quanto mai umana brama di potere.
Speranza e fuga nel mondo dei vampiri
Stella solitaria ha il merito di mostrare che Cates non ha ancora esaurito la sua vene narrativa con Redneck. La trama orizzontale della serie sembra perdere parte della sua iniziale ispirazione sociale, presente nei precedenti volumi, per lasciare maggior libertà alla matrice sovrannaturale della storia. Questo apparentemente squilibrio in realtà è un punto di forza di Redneck, che consente a Cates di mostrare con maggior dettaglio la struttura sociale dei vampiri e del loro mondo nascosto. Nel farlo, Cates non solo costruisce un potere oscuro ed ignoto convincente ed appagante, ma coglie l’occasione per dare ancora più corpo ai personaggi del clan Bowman.
Gli eventi che prendono vita nell’Asilo del Muerto son un ottimo modo per sviluppare ulteriormente personaggi complessi Greg e Evil, andando a sondare il loro intimo e fornire al lettore un background che li renda umani e parte integrante della trama complessiva di Redneck. L’interazione tra i Bowman e Carrona ed il suo mondo è esplosiva, due mondi che contrastano per necessità ed aspirazioni. Cates riesce a raccontare tutto questo con ironia e tensione, generando una serie di picchi emotivi ben inseriti nella narrazione.
A dare manforte all’estro di Cates è il taglio intenso delle tavole di Lisandro Estherren. La caratterizzazione die personaggi non si basa su eccesso di dettagli, ma si fa forte di una semplicità di tratti che esalta espressioni e posture, trovando proprio in questa dimensione contenuta un’espressività sentita e prorompente. Capace di passare da un attimo di riflessione ad una scazzottata senza regole, Estherren realizza tavole appassionanti, esaltate dalla colorazione di Dee Cunnife, che riesce a imporre alle tavole variazioni cromatiche e giochi di contrasti tra luci e ombra in sintonia con la narrazione.
Con Stella Solitaria, Redneck si avvia ad una nuova dimensione della storia dei Bowman, entrando in un territorio inesplorato della serie di Cates, lasciandoci con il fiato sospeso per il prossimo capitolo.
Voto Recensione di Redneck vo. 4: Stella solitaria
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Ben inserito nella continuità della serie
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- Sviluppo appassionante di personaggi secondari
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- Trama orizzontale maggiormente curata
Contro
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- Meno critica sociale e più paranormale
Commento
Stella solitaria è il quarto volume di Redneck, appassionante avventura in cui vampirismo e analisi sociale si intrecciano. Cates costruisce una famiglia di succhiasangue intrigante e suggestiva, che fa interagire in un mondo sovrannaturale in cui le brutture umane vengono acuite e demonizzate.