Recensione The Wicked + The Divine vol 6 – Fase Imperiale parte 2

The Wicked + The Divine vol 6

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a cura di Mabelle Sasso

Con Fase Imperiale parte 2, il sesto volume di The Wicked + The Divine, le cose si complicano ulteriormente per le divinità metropolitane di Gillen e McKelvie.Se nel quinto volume potevamo solo intravvedere la soglia del baratro, il sesto volume l’attraversa senza indugi dando il via all’inevitabile caduta. Tenetevi forte perché questo volume sarà una montagna russa di emozioni, dove le rivelazioni e i continui colpi di scena non vi daranno tregua.

Se non conoscete The Wicked + The Divine potete mettervi in pari leggendo la nostra introduzione a questa serie e le nostre recensioni dei volumi usciti finora per Bao Publishing. Come nelle precedenti recensioni anche qui parleremo approfonditamente degli eventi narrati, quindi troverete diversi spoiler.

Dove eravamo rimasti

Il quinto volume di The Wicked + The Divine ha dato il via ad una lenta, ma inesorabile, discesa all’inferno. In disaccordo sul da farsi e disuniti, gli dèi daranno sfogo ai loro istinti e desideri percorrendo una spirale autodistruttiva di sesso e di morte. Il titolo del volume - Fase Imperiale - è particolarmente significativo in quanto, con la fine del quarto volume, il Pantheon ha raggiunto il picco della propria esistenza. Ciò significa che d’ora in avanti l’impero degli dèi volgerà verso il suo inevitabile declino.

Con il piede sempre sull’acceleratore

È difficile parlare di questo volume senza scendere nel dettaglio, perché la potenza di Fase Imperiale parte 2 si regge esclusivamente sui suoi colpi di scena.

Ancora una volta le nostre convinzioni vengono scardinate e, nel portare avanti una trama già di suo ricca di eventi ed interrogativi, Gillen continua ad aggiungere alla trama ulteriori e sconvolgenti elementi. Per le prime 60 pagine circa, la narrazione sembra proseguire cauta, i personaggi parlano molto e si ha quasi l'impressione che da qui in avanti le cose si muoveranno lente, in una sorta di strategia attendista. Quando però la macchina viene messa in moto la trama subisce una brusca accelerazione e ci troviamo sbalzati per l’improvviso contraccolpo.

Da questo momento in avanti Gillen assesta una serie di colpi di scena che non lasciano fiato e sovvertono letteralmente certezze e ipotesi fino ad ora maturate.Due trame parallele si dipanano contemporaneamente: da una parte troveremo Dioniso, le Norne e Woden impegnati a indagare gli aspetti occulti del piano di Ananke, mentre l’altra trama si sviluppa attorno a Sakhmet, ormai totalmente fuori controllo.

Tra i momenti che abbiamo amato di più in questo volume dobbiamo segnalare la trama di Woden (di cui parleremo nel dettaglio a breve), il dialogo tra Dioniso e Baphomet che ci permettere di conoscere ancora meglio la divinità più idealista e pura di tutto il Pantheon e il confronto tra Sakhmet e Amaterasu, che si conclude con una delle tavole più potenti ed evocative dell’intera saga.

Woden: l’erba cattiva non muore mai

Se c’è un personaggio che è stato in grado di sopravvivere a tutto e a tutti quello è sicuramente Woden.Nell’arco di 6 volumi questo personaggio ha approfittato di ogni situazione per trarre vantaggio, schierandosi di volta in volta dal lato dei vincitori. Questa condotta infida gli ha permesso di prosperare e portare così avanti la propria agenda, ingannando tutti e manipolando e lasciando intendere soltanto ciò che voleva.

Per capire di ciò a cui ci riferiamo, basterebbe citare il trafiletto a lui dedicato in apertura del volume:
Woden. Dio testa di ca**o, signore delle Valchirie. Ha aiutato in segreto Ananke che aveva uno strano controllo su di lui.

Volendo andare più nel dettaglio possiamo ripercorrere brevemente la storia di questa divinità.

Inizialmente Woden appare come una figura sullo sfondo dal basso profilo, che ci viene presentato come un costruttore con un feticcio per le ragazze asiatiche alte almeno 1 metro e 75, con cui ama circondarsi e che considera oggetti di sua proprietà. Questa sua attitudine maschilista e misogina (su questo aspetto verterà l'intera intervista del quito volume, redatta dalla giornalista femminista Laurie Penny) sarà un tema ricorrente del personaggio a tal punto da indurre il lettore, in una sorta di excusatio non petita, che l'oscuro segreto che lega Woden ad Ananke possa essere qualche sorta di crimine sessuale particolarmente grave.

Ananke, unica persona ad essere a conoscenza del passato di Woden, approfitterà del senso di colpa provato da quest'ultimo per tenerlo sotto scacco e sfruttare i suoi poteri, per costruire la misteriosa macchina. In Suicidio Commerciale, il terzo volume, Ananke è parecchio esplicita nel sottolineare il disprezzo che prova nei suoi confronti.

Ho vissuto abbastanza da conoscere veri schiavi. Tu non sei come loro. Sei molto più infimo.Sei l’animaletto di un dio. Sappiamo entrambi esattamente cosa sei. Finché saprò ciò che so su di te, obbedirai.

Durante la rivolta, Woden approfitterà della situazione per voltare le spalle ad Ananke e convincere gli altri dèi della sua buona fede. Con il cambio di fazione, il dio costruttore metterà a disposizione del Pantheon le sue abilità e le sue conoscenze e lascerà trapelare volutamente alcuni dettagli circa la sua presunta identità.

In Fase Imperiale parte 2 questo personaggio abietto però si rivela in tutta la sua fame di potere, generando nel lettore un senso di frustrazione e rabbia per essere stati manipolato e indotto a credere nella sua buona fede, inoltre viene finalmente rivelata l'identità di questo personaggio e il terribile segreto a cui Ananke fa riferimento nel terzo volume.

Le ultime rivelazioni su questo personaggio sono andate a segno come un'epifania distorta e consapevoli di chi sia davvero questo personaggio attendiamo con ansia il momento in cui sarà chiamato a dover rispondere di tutte le sue nefandezze.

Cosa ci riserva il futuro?

A questo punto della vicenda, nonché e a tre volumi dalla conclusione, cosa possiamo aspettarci? Ci troviamo di fronte una trama orizzontale tutt'altro che lineare, carica di situazioni ancora irrisolte. Il finale del sesto volume termina con un clamoroso colpo di scena: una scelta narrativa totalmente in linea con le rivelazioni che hanno concluso i volumi precedenti.

Che Ananke fosse ancora della partita era intuibile, grazie al twist finale dello scorso volume, ma l’ultimo balloon dell’ultima tavola mette nero su bianco questo evento ed esprime perfettamente l’incredulità che i personaggi e il lettore condividono.

In questo senso alcune persone potrebbero non apprezzare i continui sconvolgimenti della storia, percependoli come uno strumento volto ad aumentare lo “shock value” di questa trama, tuttavia arrivati a questo punto della vicenda, per i più scettici, potrebbe valere vale la pena cercare di capire dove la storia ha intenzione di andare a parare.Siamo ragionevolmente sicuri che nel prossimo volume Gillen chiarirà il ruolo di Minerva e il suo rapporto con la vecchia Ananke. Parimenti ci auspichiamo che, dopo una parentesi interlocutoria, Morrigan e Baphomet tornino a giocare un ruolo più rilevante, lontano dalle ombre del loro dominio.

In conclusione

Nonostante alcuni interrogativi sorti con la conclusione del quinto volume non trovino ancora risposta, Fase Imperiale parte 2 sconvolge il lettore con una serie di colpi di scena assestati uno dietro l’altro che lasceranno il lettore senza fiato e bisognoso, ora più che mai, di nuove risposte.

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